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Meissen coltiva la creatività dei nuovi talenti

Da 305 anni, vuoi per tradizione, vocazione e filosofia dei fondatori, la storica manifattura di porcellane tedesca Meissen, coltiva la creatività. Da cinque anni però lo fa in un maniera innovativa, con il suo ArtCAMPUS che accoglie giovani talenti da ogni parte del mondo. Dimentichiamo termini come “istruzione, formazione, training”: sono banditi al Campus dove si lavora unicamente sullo scambio di esperienze tra gli artisti e i maestri artigiani della struttura. Con il risultato che durante la permanenza, nel cuore della sede madre a Meissen (località da cui prende il nome il marchio), vicino Dresda, ogni ospite forgia nuovi capolavori in porcellana, molti dei quali sculture ed oggetti tridimensionali.

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Otto Piene

 

Dal 2010, anno della sua fondazione, a oggi l’ArtCAMPUS ha accolto circa 70 creativi di varie nazionalità, con una media annuale di 12-15, mettendo a loro disposizione un intero piano con dieci laboratori, dotati di tutti gli strumenti di lavorazione e un team di abili artigiani della casa, con cui interagire nella realizzazione dei progetti.

Ramin & Rokneddin Haerizadeh at the MEISSEN COUTURE artCAMPUS 2011

 

Otto Piene - 2012 - Schiefergrau I_MEISSEN COUTURE artCAMPUS

«La forza del nostro brand risiede da sempre nel processo artistico, basato su uno scambio e flusso di idee- afferma il Ceo mondo di Meissen Christian Kurtzke- l’artCAMPUS è quindi la piattaforma ideale per incoraggiare e rinforzare scoperte creative tra artisti provenienti da ogni parte del pianeta e i maestri della nostra manifattura. L’artCAMPUS è il nuovo cuore artistico di Meissen Couture, è il motore di sfide tecnologiche e concettuali che conducono all’innovazione».

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Quella di Meissen è senza dubbio una forma di mecenatismo diversa dalle altre che esclude a priori ogni tipo di sponsorizzazione e che punta invece sulla promozione. «Essere sponsor non fa parte della nostra filosofia- spiega Kurtzke- ma di quella di tanti marchi che non contengono l’arte nel proprio core business. Noi siamo interessati a scoprire talenti da ogni angolo del mondo, in particolare al di fuori dell’Europa, ad ampliare le nostre frontiere per dar vita a realizzazioni interculturali, nel vero senso del termine».

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Il Medio Oriente e la Cina sono le aree da cui è attratta la gran parte dei creativi invitati all’artCAMPUS e recentemente Meissen Couture ha siglato un accordo con la rinomata accademia Cafa di Pechino (Central Academy of Fine Arts) per aprirsi un accesso verso l’élite dell’arte cinese.

Ispirato alla filosofia dell’ex direttore generale Max Adolf Pfeiffer che negli anni 20 condusse la manifattura a massimi rendimenti artistici, grazie ad una più forte collaborazione con artisti esterni come Ernst Barlach, Paul Scheurich e Gerhard Marcks, l’artCAMPUS sostiene da sempre l’assoluta libertà artistica, in cambio della pretesa della qualità senza compromessi. Gli artisti possono fermarsi alcuni mesi o degli anni, a seconda dell’entità dei lavori da svolgere, ultimamente focalizzati sulla scultura e le opere tridimensionali. La cosa più importante è che la gran parte di loro instaura con Meissen una collaborazione a lungo termine.

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Nessun italiano ha ancora preso parte a quest’esperienza. Le selezioni però, svolte direttamente dal Ceo di Meissen Couture, sono sempre aperte e al quartier generale tedesco ogni giorno arrivano molte candidature.

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