E’ stata prorogata al 3 febbraio la mostra “Arte e Design” organizzata a Bologna presso il prestigioso Palazzo Isolani dalla Galleria d’Arte Maggiore – Maggiore Design. Protagonista dell’esposizione una selezione di opere di design a edizione limitata nate dall’estro geniale e dalla perizia tecnica di Cleto Munari su progetto di artisti di livello internazionale, tra i quali Alessandro Mendini, Mario Botta, Ettore Sottsass, Carlo Scarpa e alcuni dei massimi esponenti del movimento della Transavanguardia, Mimmo Paladino e Sandro Chia, fino al Nouveau Realisme di Arman.
Partendo dal presupposto che tutti gli oggetti di uso comune guadagnano nuova vita quando progettati dalla creatività di un artista e realizzati dalla mente e dalla mano esperta di un designer, per la mostra sono stati selezionati attentamente tavoli, mobili e oggetti d’arte che possono vantare standard produttivi di altissima qualità, pur rimanendo fedeli alle intenzioni degli artisti.
L’obiettivo del progetto di Cleto Munari è quello di far dialogare personalità di culture diverse e internazionali, lasciando loro totale libertà di espressione e trasformando il mondo ben definito del design in un universo di innumerevoli possibilità creative.
E così nella mostra “Arte e Design” si possono ammirare le interpretazioni che diversi artisti hanno dato del tavolo: per Sandro Chia una metafora della sua tavolozza; per Mimmo Paladino una rivisitazione della “Battaglia di San Romano” di Paolo Uccetto; e ancora per Cleto Munari un foglio bianco, un cristallo vuoto, un ricordo delle palafitte veneziane; mentre per Alessandro Mendini è un’esplosione di graffiti, stilemi e parole in libertà.
Si passa poi ai mobili, sezione che guarda attentamente ai maestri della Transavanguardia. Mimmo Paladino anche qui si ispira a Paolo Uccello con un gioco di intrecci visivi, contrasti tra bianchi e neri e sovrapposizioni di colori.
Ai mobili seguono i vasi. A cominciare dalla collezione “Micromacro”, realizzata da Mendini soffiando diversi tipi di vetro, con colori e intensità varie, dentro gabbie metalliche. Ad esse si affianca la serie firmata da Paladino dedicata ai personaggi del mito, dell’Iliade e dell’Odissea, con richiami formali irriverenti e giocosi, e con evidenti connotati che caratterizzano ciascun personaggio. Munari ha inoltre sfidato un gruppo di artisti, architetti e designers di grande celebrità a rivisitare uno dei piu famosi vetri della laguna nel Cinquecento e riproposto nel Novecento con l’indicazione di “Vaso Veronese”: ecco così le interpretazioni di Mario Botta, Massimiliano Fuksas, Richard Meier, Alessandro Mendini, Carlo Nason, Mimmo Paladino, David Palterer, Paolo Portoghesi, Borek Sipek, Matteo Thun. In mostra anche preziose murrine dedicate al tema delle quattro stagioni.
La mostra continua con una selezione di tappeti in cui, già ad un primo approccio visivo, al di là della fine fattezza dei materiali e delle tecniche, è evidente l’essenza piu autentica del lavoro degli artisti. Appaiono subito l’innovazione di Sandro Chia e Mimmo Paladino, la poesia di Dario Fo e Lawrence Ferlinghetti, il postmodernismo di Alessandro Mendini e il primitivismo di Deisa Centazzo, il surrealismo di Javier Mariscal e Ettore Monchetti, la razionalità e l’approccio più architettonico di Mario Botta e la giocosità di Cleto Munari.
Completano la mostra raffinati oggetti di arte e design a firma di Ettore Sottsass, noto per aver sempre anteposto l’estetica alla funzionalità degli oggetti, per donare alle creazioni “spessore simbolico, emotivo e rituale”, di Arman, con le edizioni limitate in ceramica delle accumulazioni di Ferrari F40 che richiamano il grande monumento realizzato dall’artista all’ingresso dell’autodromo di Imola nel 1999.
Chiudono la mostra dei pezzi unici di Sandro Chia, realizzati per la personale dedicatagli dal Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza nel 2011. L’artista ha dato vita a nuove sperimentazioni con la materia, creando un continuum poetico in cui il segno si trasferisce dalla tela alla superficie ceramica, ne abbraccia i segreti e ne coglie le fragilità, in un dialogo intrigante tra linguaggi ben distinti: la ceramica si confronta con il bronzo (come nei casi dei Mappamondi), con la superficie della carta (come nel caso delle Cornici) oppure si mostra in tutta la sua purezza, come nel caso dei Libri e dei Babbi addolorati.
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INFORMAZIONI UTILI
Titolo: Arte e Design
Date: Fino al 3 febbraio 2015
Sede: Palazzo Isolani, Piazza Santo Stefano 16, Bologna
Orari di apertura: 11.00 – 20.00
Per maggiori informazioni: tel. 342 1047123 tel. 348 4501919
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