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“Prima Visione”: obiettivo centrato su Milano. Intervista a Maurizio Zanuso

La Galleria Bel Vedere a Milano, in collaborazione con il GRIN (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale) inaugura giovedì 29 gennaio, Prima Visione 2014, l’evento fotografico annuale dove Milano è la protagonista e diventa tema centrale degli obiettivi di molti autori.

Masiar Pasquali
Masiar Pasquali – Scalinata della metropolitana di Piazza Missori, Milano 2014

Una metropoli di notte e di giorno con le sue architetture, le sue periferie e il suo centro storico, i monumenti e la gente. Sono 43 i nomi selezionati per questa edizione, tutti fotografi che hanno realizzato l’anno scorso, almeno un’immagine sulla città. La galleria, nel centro della città, in via Santa Maria Valle 5, ospiterà l’esposizione fino al 7 marzo 2015. (www.belvederefoto.it).

Maurizio Zanuso, alla guida del Bel Vedere, spiega gli obiettivi di questo luogo frequentato da collezionisti e amatori, nato e pensato per la fotografia.
La Bel Vedere esiste da una decina d’anni. La seguo da quattro anni e ne ho mantenuto lo spirito iniziale. Si privilegiano le foto in bianco e nero , il taglio di indagine sociale, il reportage e le esposizioni di qualche maestro storico.

Sergio Dahò
Sergio Dahò – Nuova Porta Nuova, Milano 2014

Prima Visione, nel programma della Galleria è uno dei primi eventi dell’anno?
Prima Visione era nata come una sorta di concorso senza premi su autori milanesi che avevano scattato foto l’anno precedente, anche in giro per il mondo. Ho cambiato l’obiettivo centrandolo solo su Milano, mantenendo la regola delle immagini scattate l’anno prima e con autori non necessariamente milanesi. È una mostra che ha avuto sempre molto successo perché alla gente interessa vedere Milano. E ho notato che, quando facciamo mostre su questa città, c’è di solito una grande risposta da parte del pubblico e della stampa. Non accade lo stesso per le mostre che organizziamo su altre città dove arrivano in galleria visitatori da fuori Milano, ma i milanesi non partecipano molto. Prima Visione, realizzata in collaborazione con il GRIN, attira un grande pubblico e riempie la piazza Santa Maria Valle anche perché è una collettiva di più di 40 autori di età abbastanza giovane. È con loro si genera un tam tam molto ampio. L’afflusso della gente continua poi anche durante i giorni dell’esposizione. E’ un appuntamento interessante per tutti perché fa il punto della situazione della città.

Giuseppe Biancofiore
Giuseppe Biancofiore – Castello Sforzesco, Milano 2014

Milano cambia anno dopo anno?
Se si esaminano le edizioni precedenti di Prima Visione ci si accorge dei cambiamenti del tessuto cittadino, le nuove costruzioni, le nuove aree, i nuovi volti e, per lasciare uno traccia di questi mutamenti e di queste belle immagini, pubblichiamo sempre un catalogo presentando tutte le foto esposte, un libro che diventa uno specchio delle mutazioni cittadine. Prima Visione per la galleria rappresenta anche un investimento sul futuro e, una volta raggiunti i 10 anni di Prima Visione, avremo una panoramica della città, vista in tutte le sue sfaccettature e documentata da ottime fotografie che rivelano la sua personalità e il suo dinamismo.

Vittore Buzzi
Vittore Buzzi – Grattacielo Pirelli, Milano 2014

Prima Visione avrà un risalto anche durante i mesi di Expo?
Ho esaminato questi primi 5 anni di foto insieme allo stampatore Parolini e stiamo preparando un portfolio selezionato con le immagini più rappresentative che verrà presentato durante il periodo dell’Expo per interessare il pubblico di passaggio. La scatola riprende le tipiche scatole che contenevano le foto in carta fotografica ai sali d’argento di una volta, misura 18 per 24 cm. per contenere la stampa di 20-25 foto. L’idea sarebbe di presentare questi portfoli al MIA (Milan Image Art Fair), la fiera che cade a ridosso di Expo. E poi li terremo in esposizione e in vendita e forse organizzeremo anche una mostra.

Cosmo Laera
Cosmo Laera – The heart of art #1, Milano 2014

Qual è lo stato della fotografia in Italia ?
Le foto di Prima Visione vendono perché abbracciano un pubblico un po’ più vasto e sono prevalentemente giovani autori che non costano molto. Il pubblico che viene e acquista al Bel Vedere comprende amanti della fotografia, o persone interessate in genere all’ imagine. C’è chi s’innamora di una fotografia e la compera indipendentemente dal fatto che sia un buon investimento artistico da collezionare. Se si prende in esame lo stato della fotografia milanese più in generale è un fenomeno strano perché si riscontra un grande interesse nei confronti della fotografia in città. Prima c’era FORMA nel centro di Piazza Tito Lucrezio Caro e adesso esiste ancora anche se è in uno spazio più piccolo di prima. Ci sono le mostre organizzate a Palazzo della Ragione, da poco ha aperto Leica Gallery, iniziative se ne fanno, le esposizioni sono molte e tante gallerie trattano la fotografia. E con le aste si crea un continuo fermento intorno al mondo delle immagini storiche e contemporanee. Cominciano ad aprire anche negozi che prima si trovavano solo all’estero e non in Italia come Lumas in via Turati e, tra poco ci sarà anche Yellow Corner . Ma foto se ne vendono poche perché non c’è la cultura dell’ acquisto della fotografia La generazione che ha studiato e ha un giusto approccio alla fotografia non ha soldi e i meno giovani non hanno la cultura dell’acquisto della fotografia e la giudicano troppo cara. Hanno una grande considerazione per i dipinti e la grafica per i quali sono disposti a pagare . In sintesi resiste ancora quella rigida concezione secondo la quale “l’opera d’arte deve essere unica e irripetibile.

Roberto Caccuri
Roberto Caccuri – La prima volta, Milano 2014

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