Print Friendly and PDF

Maraviglioso Boccaccio, il Decamerone dei fratelli Taviani

Maraviglioso Boccaccio, il ritorno al cinema dei Fratelli Taviani.

Dopo la realtà del bellissimo Cesare deve morire premiato con l’Orso d’oro al Festival di Berlino, i Fratelli Taviani tornano al cinema con una storia di finzione, in costume e ispirata al Decamerone, Maraviglioso Boccaccio, con un cast numeroso e di tutto rispetto: Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini, Kim Rossi Stuart, Lello Arena, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Michele Riondino, Flavio Parenti, Kasia Smutniak, Jasmine Trinca e Josafat Vagni.

In un momento in cui siamo attorniati dalle atrocità dell’Isis –ci dice Vittorio Taviani– dalle stragi in mare, dalla crisi economica che sta mettendo in ginocchio tante persone nella totale indifferenza, la peste del Decamerone di Boccaccio ci sembrava attualissima per mettere in scena una possibilità di rinascita. Tutto quello che oggi succede nel mondo può essere vista come una nuova peste.

Meraviglioso-Boccaccio-film

Cinque le novelle scelte dai Fratelli Taviani e tanti gli attori ad interpretare i ragazzi (fra gli altri Eugenia Costantini, Miriam Dalmazio, Melissa Bartolini) che fuggono da Firenze per rifugiarsi in campagna e sottrarsi alla peste e alla morte raccontandosi delle novelle.

Il film è completamente al femminile -continua Antonio Taviani- sono loro che decidono di uscire da Firenze, sono loro che decidono di ingannare il tempo e la morte raccontandosi novelle e sono sempre loro che con l’amore, la fantasia, i racconti, riacquistano fiducia nel futuro, decidendo poi di tornare a Firenze.

Meraviglioso-Boccaccio-filmUn intento davvero “meraviglioso” peccato che fra le cinque novelle scelte dai Taviani ci siano le storie più drammatiche, fosche e anche luttuose delle cento narrate da Boccaccio.

Ma la cosa che più sconcerta nella scelta dei registi è il linguaggio che si è voluto utilizzare per raccontare le novelle. Un film che sembra fermo agli anni ’80, con degli attori che recitano in una lingua che non gli appartiene e che in molti casi non risultano né convincenti, né credibili, con poche eccezioni come il Calandrino di Kim Rossi Stuart, il terribile Duca Tancredi dall’egregia interpretazione di Lello Arena e il silenzioso Federico degli Alberighi di Josafat Vagni.

Maraviglioso Boccaccio, avrebbe avuto un senso se i Taviani avessero adattato il Decamerone in una messa in scena più moderna, accattivante, con un linguaggio diretto, immediato, con una regia meno teatrale, meno ferma.

In questo modo la forza metaforica che poteva avere Boccaccio oggi, è completamente privata di vitalità. Esattamente l’operazione contraria che è avvenuta con Cesare deve morire. Peccato.

Commenta con Facebook

leave a reply

*