La sessione di aste di maggio da Wannenes a Genova che riguardava i Dipinti Antichi e del XIX secolo, gli Orologi con il primo catalogo monografico, e un’ampia e preziosa selezione di gioielli, ha raggiunto 1.690.740 euro, con una percentuale del venduto per lotti del 49.3% e del 78,8% per valore.
Nella giornata del 26 maggio si è esitato il corpus di opere dei Dipinti Antichi e del XIX secolo che hanno totalizzato 684.232 euro (50.6% per lotti, 60.1% valore) con alcuni top price per ogni comparto che meritano di essere citati.
Il miglior esito ha riguardato una tavola di un pittore fiorentino del XIV-XV secolo raffigurante la Madonna col Bambino e Santi dove l’artista rinvia la forma del trono su cui è assisa la Vergine, memore dei modelli di Beato Angelico e nell’insieme agli esempi più arcaici di Bicci di Lorenzo con cui il nostro collaborò nei primi anni Venti e dei pittori della sua scuola come Stefano Antonio Vanni (lotto 173, aggiudicato a 74.400 euro), seguito da una coeva Madonna col Bambino e San Giovannino, dello stesso ambito fiorentino presenta un modello iconografico e riferibile a Jacopo del Sellaio come si evince osservando la versione della collezione Loeser (riferita anche a Bernardo di Stefano Rosselli), che presenta strettissime affinità sceniche e similitudini delle tipologie fisionomiche, ma sono diversi i dipinti di analogo soggetto realizzati dall’artista (lotto 175 bis, aggiudicato a 37.200 euro).
Una deliziosa quanto delicata figura di Sofonisba, assai prossima alla maniera di Michele Desubleo, presenta chiari stilemi bolognesi, suggerendo un’esecuzione da riferire ai primi anni del quarto decennio, quando l’artista è documentato dal malvasia nella bottega di Guido Reni in qualità di allievo (lotto 42, aggiudicato a 24.800 euro).
L’Ottocento è ben rappresentato da una drammatica Crocefissione di Gaetano Previati che spicca per il suo estremo realismo: ma lo sguardo non esprime solo l’estrema sofferenza, ma rivolto verso l’alto, sembra invocare il perdono di Dio per i suoi persecutori (lotto 278, aggiudicato a 14.800 euro). È un’opera intensa, che rivela un attento studio della luce e del colore e le caratteristiche della corrente Divisionista “sui generis”, con pennellate di filamenti di colore stesi su ampie superfici tese a suggerire un’indefinita spiritualità. Previati affronta qui in modo originale e anticonvenzionale i soggetti già consacrati dalla tradizione classica e romantica di carattere storico, letterario e religioso, sviluppando temi nuovi di natura mistico-simbolica ed inserendosi nel filone del Simbolismo europeo, concependo l’arte come una rappresentazione in cui la realtà visiva rappresenta solo un punto di partenza per la realizzazione delle sue opere. Intima la figura della Fanciulla in chiesa di Domenico Induno che si esprime su un tema molto caro al pittore, gli consente di ritrarre il suo personaggio completamente assorto nella sua attività, straniato che dallo sguardo dello spettatore. La luce diffusa modella le forme, suscitando colorazioni e sfumature di un alto valore pittorico, mentre l’artista insiste sul raccoglimento della scena, ricca di religiosa atmosfera. L’eccellente qualità della tela, data dal dettaglio e dal respiro compositivo, ci restituisce un maestro non solo della pittura lombarda ma dell’intero scenario dei pittori del XIX secolo (lotto 280, aggiudicato a 12.400 euro).
La seconda giornata del 27 maggio è stata completamente dedicata al primo catalogo degli orologi, che presentava esemplari da interni, da tasca e da polso, antichi, vintage e moderni che hanno raggiunto 322.512 euro (56.5% per lotti, 91.9%per valore).
Spicca su tutti un importante orologio in tartaruga, argento, cristallo di rocca e pietre realizzato intorno al 1850 in forma di facciata di cattedrale coloniale, probabilmente destinato ad un prelato di qualità (lotto 428, aggiudicato a 32.240 euro). L’orologio vero e proprio è opera di Vincenti, ottima firma della produzione francese del XIX secolo: pur tuttavia, è innegabile che l’aspetto architettonico dell’opera prevalga su quello più propriamente tecnico.
Di dimensioni importanti, è completamente lastronato in tartaruga e cela, dietro due ante quasi segrete poste sul fronte, sei piccoli cassetti, anch’essi realizzati con lo stesso materiale. Piazza d’onore per un un importante orologio con châtelaine in oro, smalti e brillanti con decorazione a cielo stellato (lotto 515 – aggiudicato a 16.120 euro), è un piccolo capolavoro di arte orafa del celebre Gustave-Adolphe Adamson (attivo dal 1760 e scomparso nel 1788). Svedese per nascita ma emigrato in Francia ed attivo alla corte di Luigi XVI, fu Horloger du Roi. Risalente al 1780, questo orologio cela al proprio interno un movimento di straordinaria modernità, frutto di quella capacità tecnica ed architettonica quasi visionaria così tipica della Francia nel secolo dei Lumi.
Per gli orologi da polso, sono da segnalare infine un prezioso esemplare da signora in oro e smalti, celato da bracciale firmato Webb riferibile all’ultimo decennio del XX secolo (lotto 570, aggiudicato a 11.160 euro) e un rarissimo Rolex ref. 2937 in oro giallo, prodotto in soli 10 esemplari negli anni ’30, di cui quattro rubati e mai più riapparsi sul mercato, con anse snodabili (lotto 641, aggiudicato a 11.160 euro): ordinato nel 1940 da un cliente milanese, è proposto sul mercato per la prima volta in questa occasione.
L’ultima giornata del 28 maggio è stata dedicata alle due sessioni che presentavano un variegato quanto importante catalogo di gioielli che hanno ricavato 638.996 euro (44.9% per lotti, 104.3% per valore), che ha visto come top price uno splendido diamante sciolto di taglio brillante di carati 6,48 colore N purezza VS1 (lotto 1030, aggiudicato a 37.200 euro), seguito da un fantastico bracciale in oro, platino e diamanti del 1920 circa, a maglie snodabili rettangolari sagomate decorate con diamanti di taglio vecchio e baguette per un peso stimato di carati 30,00, punzone del platino francese (lotto 1068, aggiudicato a 34.720 euro), e da una borsa ovale in oro a tre colori e diamante di Bulgari del 1960 circa (lotto 1140, aggiudicato a 34.720 euro), che precede una spilla in argento, oro e diamanti di Vever del XIX secolo a motivo floreale en tremblant, decorata con diamanti di taglio vecchio e rosa per un peso stimato di carati 20,00 (lotto 1113, aggiudicato a 32.240 euro).