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Speciale Guida di Art Basel 2015. Ecco tutto il meglio della fiera

Art Basel Art Basel
Art Basel
Art Basel

18 – 21 giugno 2015, Basilea

Sulle sponde del Reno, tra le valli svizzere, avvolto dal profumo di storia che la città emana, va in scena l’evento d’arte più atteso dell’anno: Art Basel. L’hanno chiamata La Mecca delle fiere d’arte, il più bel museo temporaneo al mondo, la migliore fiera in assoluto, l’Olimpiade dell’arte: Art Basel rappresenta senza ombra di dubbio l’eccellenza del settore dell’arte moderna e contemporanea. E il ricco programma di quest’anno lo conferma. Sono circa 300 le gallerie ammesse alla fiera, il meglio dell’arte proveniente da ogni parte del globo. 33 le nazioni ospitate in tutto e 4000 gli artisti esposti per la fiera che, estesa su tre continenti con Art Basel Miami in dicembre e Art Basel Hong Kong a maggio è un vero e proprio must.

La 46^ edizione aprirà i battenti giovedì 18 giugno. I nomi più influenti dell’art system potranno fare la loro prima visita alla fiera già lunedì 15, ma per chi non può aspettare l’opening, ecco su ArtsLife una guida completa di Art Basel, alla scoperta di tutte le novità da non perdere e foto in anteprima.

Buchmann Galerie, Tony Cragg, Stroke, 2014
Buchmann Galerie, Tony Cragg, Stroke, 2014

Arte del ‘900 e contemporanea: ecco il meglio della sezione GALLERIES
Dipinti, sculture, disegni, installazioni, fotografie, video e lavori a edizione limitata saranno al centro della scena nella sezione Galleries. Si tratta della sezione principale che conta quest’anno 223 gallerie.

Tra gli hightlights si segnala la Annet Gelink Gallery di Amsterdam che esporrà opere di Yael Bartana, Ed van der Elsken, Carla Klein, Meiro Koizumi, David Maljkovic, Robby Müller, spaziando da fotografie a dipinti, a lavori di video-arte.
Si continua con la Buchmann Galerie di Agra/Lugano e Berlino che propone due sculture in bronzo, “Stroke” di Tony Cragg e “Vishnu” di William Tucker, rispettivamente realizzate nel 2014 e nel 1995. Il fotografo David Bailey sarà protagonista alla galleria Daniel Blau di Monaco con una fotografia di Mick Jagger, accanto ad opere di George Baselitz e scatti della NASA dedicati alla superficie lunare.

Alla Galerie Gmurznska trova spazio un’opera di Yves Klein. Si tratta di “F125” realizzata nel 1961, un raro esempio di grandi dimensioni dei cosiddetti Fire Painting dell’artista francese. Realizzata con l’aiuto di bruciatori a gas industriali, l’opera illustra gli intenti di Klein di spingere la pittura oltre le tecniche e le concezioni tradizionali. Negli spazi della stessa galleria, l’opera del padre del Nouveau Réalisme si metterà in dialogo con una colorata tela di Fernand Léger, “Contraste d’objets sur fond polychrome”, un’iconica tela di Francis Bacon, “Untitled (Crouching Nude on Rail)”, “The Circus Horse” di Joan Mirò, e un “Sans titre” di Wifredo Lam. Ancora per la sezione Galleries, la Galerie Michael Haas di Berlino proporrà opere di George Grosz, Oskar Kokoschka, Pablo Picasso, Jean Tinguely, Georges Braque e Antoni Tàpies. Il tour prosegue con la galleria Micheal Werner di New York, Londra e Berlino. Qui si potranno ammirare i lavori di Kames Lee Buars, Enrico David, Georg Baselitz, Markus Lüpertz e Sigmar Polke. E infine con la galleria Richard Nagy di Londra, che espone tre classici del ‘900: René Magritte, Egon Schiele e Max Ernst.

Nella sezione Galleries esporranno anche le gallerie italiane Alfonso Artiaco (Napoli), Galleria Continua (San Gimignano, Beijing, Boissy-le-Châtel), Massimo De Carlo (Milano, Londra), Galleria dello Scudo (Verona), A arte Invernizzi (Milano), kaufmann repetto (Milano, New York), Magazzino (Roma), Gió Marconi (Milano), Galleria Massimo Minini (Brescia), Christian Stein (Milano), Galleria Tega (Milano), Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea (Torre Pellice, Torino) e ZERO… (Milano, Londra). E tre new entry protagoniste gli scorsi anni delle sezioni Statements o Feature: Rodeo (Istanbul, London), Take Ninagawa (Tokyo) e Vilma Gold (London).

Borzo Gallery Constant New Babylon over Den Haag / Grundriss New Babylon über The Hague,1966 © Constant/Fondation Constant c/o Pictoright Amsterdam 2015; Photographer: Tom Haartsen
Borzo Gallery
Constant
New Babylon over Den Haag / Grundriss New Babylon über The Hague,1966
© Constant/Fondation Constant c/o Pictoright Amsterdam 2015; Photographer: Tom Haartsen

Michelangelo Pistoletto protagonista di FEATURES
Un po’ di tricolore anche nella sezione Features, dedicata a progetti curatoriali focalizzati sia su lavori storici che contemporanei. Le gallerie che parteciperanno a questa sezione sono 30, provenienti da 13 paesi del mondo. E tra queste la Luxembourg & Dayan (New York, Londra) che esporrà due opere di Michelangelo Pistoletto, “La Gabbia” e “Mobili Capovolti”. Si tratta di due lavori poco conosciuti, ma molto significativi per la crescita artistica di Pistoletto. John Cage sarà protagonista della Kames Cohan Gallery (New York, Shanghai) con una selezione di suoi lavori, tra cui il suo primo progetto di arte visuale intitolato “Not Wanting to Say Anything About Marcel”. Tra le gallerie da non perdere si segnalano la Borzo Gallery di Amsterdam con alcuni rari lavori di Constant mai esposti prima d’ora; e la Susanne Vielmetter Los Angeles Projects (Culver City) che mostrerà al pubblico un’installazione di disegni di Andrea Bowers intitolata “#sweetjane”. Alla Tokyo Gallery + BTAP (Tokyo, Pechino) andrà in scena la scultura giapponese degli anni ’60, con pezzi di Jiro Takamatsu, Nobuo Sekine, Kishio Suga, Susumu Koshimizu, Koji Enokura. Spazio infine anche all’avanguardia francese degli anni ’60 con gli artisti François Dufrêne, Daniel Spoerri, Jacques Villeglé, Jean Tinguely, Martial Raysse, Alain Jacquet, Niki de Saint Phalle, Yves Klein e Arman, selezionati dalla Galerie Georges-Philippe & Nathalie Vallois (Parigi).

On Kawara mfc - michèle didier One Million Years ©1999 On Kawara and Editions Micheline Szwajcer & Michèle Didier
On Kawara
mfc – michèle didier
One Million Years
©1999 On Kawara and Editions Micheline Szwajcer & Michèle Didier

STATEMENTS ed EDITION tra artisti emergenti ed affermati
Giovani artisti e gallerie emergenti saranno protagonisti della sezione Statements che quest’anno comprende 16 gallerie, tra cui la Laura Bartlett Gallery (London), Société (Berlin), Ellen de Bruijne Projects (Amsterdam), Wallspace (New York), Kraupa-Tuskany Zeidler (Berlin), Grey Noise (Dubai) e Bureau (New York). Mentre alla sezione Edition parteciperanno 15 le gallerie provenienti da 8 paesi del mondo impegnate nella collaborazione con artisti affermati. Tra queste, allo stand della galleria Michèle Didier di Bruxelles e Parigi, sarà possibile ammirare le opere di On Kawara.

Ai Weiwei Galleria Continua Courtesy the artist and the gallery
Ai Weiwei
Galleria Continua
Courtesy the artist and the gallery

Art Basel senza limiti
Uno dei settori più attesi di tutta la fiera è senz’altro Unlimited. Letteralmente Senza Limiti, perché in questa sezione della fiera trovano spazio sculture, installazioni, dipinti, fotografie di grandi dimensioni, tanto da non poter essere esposte nei tradizionali spazi della fiera. Sono 74 i progetti selezionati dal curatore Gianni Jetzer per questa 16^ edizione di Unlimited che comprende tra le altre opere di Ai Weiwei, Dan Flavin, Gilbert & George, Jannis Kounellis, Robert Irwin, Bruce Nauman.

Partiamo proprio dal dissidente artista cinese Ai Weiwei che con la Galleria Continua (San Giminiano, Pechino, Boissy-le-Chatel) presenterà “Stacked” un’installazione ideata nel 2012 composta da 760 biciclette. Ma non biciclette qualsiasi, bensì le Forever Bicycles, il modello più diffuso in Cina. Sempre allo stand della Galleria Continua sarà protagonista Kader Attia con una gigantesca installazione intitolata “Arab Spring”. Attia racconta la primavera araba, la rivoluzione mediorientale dei primi mesi del 2011 in un lavoro che rievoca le rivolte, la distruzione delle vetrine, riflettendo sull’idea utopica che scontri rivoluzionari possano migliorare il mondo.

Alla Lisson Gallery si potrà ammirare “Disarm (Mechanized) II” una parte dell’ambizioso progetto internazionale di Pedro Reyes del 2014 nel quale le armi da fuoco vengono utilizzate per fabbricare strumenti musicali. Mentre Héctor Zamora per la Luciana Brito Galeria di San Paolo sfiderà i limiti della gravità con “OG-107 Scenery”, un’installazione di otto paracaduti sospesi.

I visitatori saranno direttamente coinvolti nel lavoro di David Shringley. Presentato dalla Stephen Friedman Gallery di Londra, “Life Model” è una scultura alta 3 metri esposta in una tradizionale classe di disegno dal vivo, nella quale i visitatori potranno sedersi e disegnare. Olafur Eliasson e Dan Flavin dedicano i loro progetti alla luce. Il primo, Eliasson, espone alla Tanya Bonakdar Gallery di New York il suo “Your space embracer”, un lavoro particolarmente significativo che utilizza la luce sia come strumento che come soggetto dell’opera; mentre l’installazione di Flavin allo stand della galleria newyorkese David Zwirner comprende nove lavori dedicati a amici e colleghi europei che hanno influenzato particolarmente l’artista, a conferma del suo interesse per i lavori seriali e mutevoli.

Tra gli italiani infine Emilio Vedova e Gianni Colombo. Di Vedova sarà esposto presso la Galleria dello Scudo (Verona) “…in continuum”, un gruppo di 109 opere su tela di varie dimensioni che letteralmente invaderà gli spazi espositivi. Mentre A arte Invernizzi (Milano) proporrà “Architettura cacogoniometrica. Ambiente”, un’opera sperimentale che Gianni Colombo ideò nel 1984, ridefinendo all’epoca i canoni dell’arte ambientale.

Lisa Immordino Vreeland Peggy Guggenheim: Art Addict Courtesy the artist and the gallery
Lisa Immordino Vreeland Peggy Guggenheim: Art Addict Courtesy the artist and the gallery

Il mondo fantastico di Murakami prende vita in un film
Per la sezione Film si segnala la première di “Jellyfish Eyes”, il lavoro cinematografico realizzato da Takashi Murakami nel 2013. Nel lungometraggio il coloratissimo e sgargiante immaginario di Murakami si relaziona con peronaggi umani dando vita ad un racconto in un piccolo villaggio della campagna giapponese. Facendo riferimento alla catastrofe di Fukushima, i bambini cercheranno di salvare il mondo fantastico di Murakami dal disastro. La presentazione è in programma per lunedì 15 giugno alle ore 20.30 e alla visione seguirà un Q&A con l’artista.

Mentre l’appuntamento è per sabato 20 giugno alle 19.30 per la prima visione europea del film “Peggy Guggenheim: Art Addict”. Si tratta di un documentario di Lisa Immordino Vreeland dedicato all’iconica figura di Peggy Guggenheim, collezionista e punto di riferimento per gli artisti del ‘900.

Incontri
La sezione Magazine accoglierà 25 testate e 27 saranno i talks organizzati che ospiteranno artisti, galleristi storici dell’arte, curatori, direttori di musei, critici e collezionisti. Tra gli appuntamenti in programma si ricorda la presentazione del catalogo ragionato di Paolo Scheggi di Luca Massimo Barbero.

Alicia Framis PGaleria Juana de Aizpuru Habitación de libros prohibídos'/ 'Room for forbidden books, 2014 Courtesy the artist and the gallery
Alicia Framis
PGaleria Juana de Aizpuru
Habitación de libros prohibídos’/ ‘Room for forbidden books, 2014
Courtesy the artist and the gallery

Fuori dalla fiera… PARCOURS
Art Basel anche quest’anno esce dai padiglioni della fiera per contagiare d’arte la città. Ritorna infatti la sezione Parcours che con una serie di opere site-specific riempirà Munsterplatz e dintorni. 23 in tutto i lavori esposti, realizzati dagli artisti Alexandra Bachzetsis, Davide Balula, Adriano Costa, Alicia Framis, Piero Golia, Tobias Kaspar, Alicja Kwade, Nate Lowman, Michaela Meise, Jonathan Monk, Vik Muniz, Ciprian Mureşan, Peter Regli, David Renggli, Ugo Rondinone, Yves Scherer, Lara Schnitger, Alyson Shotz, Daniel Silver, Philippe Thomas, Blair Thurman e Francisco Tropa.

Curatrice di questa sezione, per il terzo anno consecutivo sarà Florance Derieux. Visitabile da mercoledì 17 a domenica 21 giugno, Parcours si concluderà con Parcours Night, in programma sabato 20 giugno con una speciale partecipazione di Lara Schnitger, performance di Rosa Barba, Julien Bismuto e Erkka Nissinen, un dj set di Haroon Mirza e la musica della band londinese Factory Floor. Tra le iniziative della serata di sabato, anche una performance di Edwin van der Heide intitolata “LSP” e dedicata alle relazioni tra luce e suono nello spazio.

Mostra di Paul Gauguin alla Fondazione Beyeler
Mostra di Paul Gauguin alla Fondazione Beyeler

A spasso per Basilea
I musei della città estenderanno i loro orari di apertura, e per chi visitata tutta la fiera non fosse ancora sazio d’arte, si consiglia di non perdere le mostre alla Fondazione Beyeler. Il museo privato progettato da Renzo Piano per gli art dealers svizzeri Hildy ed Ernst Beyeler distante solo 12 minuti dalla fiera, quest’estate infatti proporrà una mostra personale dell’artista sudafricana Marlene Dumas, ma non solo: fino al 28 giugno sarà aperta la mostra dedicata a Paul Gauguin.

Tra le altre visite da mettere in calendario quella alla Kunsthalle Basel, una delle principali istituzioni del paese dedicata all’arte contemporanea locale e internazionale. Per tutta la durata della fiera qui saranno esposte per tutto il primo piano dell’edificio le opere dell’artista coreana Anicka Yi realizzati con materiali deperibili, quali fiori, latte, patate ed escrementi di lumaca. Inoltre alla Kunsthale Basel lo scultore di San Francisco Vincent Fecteau terrà il suo primo solo show in Svizzera.

E ancora al Tinguely Museum, dedicato alle opere del pittore e sculture svizzero Jean Tinguely, è esposta da pochi giorni un’opera site-specific di Haroon Mirza.

Do we dream under the same sky
Do we dream under the same sky

Una speciale installazione in Messenplatz
Tra le opere site-specific esposte in occasione di Art Basel per le vie della città, citiamo infine “Do we dream under the same sky”, un’installazione dell’artista concettuale Rirkrit Tiravanija, dagli architetti tedeschi Nikolaus Hirsch/Michel Muller e dallo chef finlandese Antto Melasniemi. Installata a Messenplatz, “Do we dream under the same sky” è un lavoro di grandi dimensioni che sorprende il pubblico all’ingresso della fiera. Composto da una struttura in bambù e acciaio , comprende un giardino, una cucina, una sala da pranzo comune e un’area meeting e invita i visitatori a prendere parte alle attività proposte, come la degustazione del thè preparato con le erbe colte nel giardino, o la preparazione di altri piatti di tradizione thailandese. Il tutto basato sull’idea dell’autosufficienza, come narrato nel modello di città artistica utopica narrata da Rirkrit e Lertchaiprasert. E per ciò che consumerete, non aspettatevi di pagare il conto in denaro: sarete piuttosto chiamati a lavare i piatti o cucinare altro cibo.

Art Basel si confermerà anche per questa edizione l’evento d’arte dell’anno, con la sua straordinaria offerta espositiva e culturale e confermando la sua capacità di stupire i visitatori, accogliendoli in un luogo speciale ma dal sapore familiare.

Per maggiori info sulla fiera clicca qui.

Sfoglia la gallery per scoprire in anteprima le opere di Art Basel 2015.

 

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