È in sala La risposta è nelle stelle, il nuovo film del regista americano George Tillman Jr.
Ultimamente il cinema americano pare aver ritrovato l’ispirazione adatta per riportare sul grande schermo stupende storie romantiche un po’ come era avvenuto qualche anno fa con titoli come Le pagine della nostra vita o Un amore all’improvviso. Nell’ultimo anno abbiamo assistito infatti all’uscita di film di qualità come Storia d’inverno, Colpa delle stelle o il più recente Adeline – L’eterna giovinezza.
Su questa fortunata scia di successi romantici prosegue la produzione hollywodiana sfornando ancora una volta un prodotto di qualità. Parliamo di La risposta è nelle stelle, film uscito in Italia il 4 giugno 2015 ma che ancora, forte del suo successo, permane nelle sale cinematografiche nostrane.
La storia è incentrata sull’amore tra Luke –Scott Eastwood, già visto in Fury al fianco di Brad Pitt- abile campione di rodeo che ne fa della sua professione l’unica ragion d’essere, e Sophia –Britt Roberston– una studentessa che sta per trovare nella distante New York la professione dei suoi sogni attraverso uno stage nel campo artistico. I due non sembrano avere granchè in comune: uno è un bellissimo cowboy costretto a stare sempre con la faccia sul fango, l’altra è una bellissima studentessa tutta dedita alla sua raffinata arte. Luke e Sophia hanno quindi obiettivi ben diversi nelle loro vite, ma il destino li ha fatti incontrare e, nonostante le difficoltà, il loro amore sembra voler andare ben oltre tutti i problemi che li circondano. Nel loro caso il destino ha un nome ben preciso, si tratta di Ira. In seguito ad un incidente in auto, Ira viene salvato dalla giovane coppia. Sophia si affeziona molto presto al sofferente vecchietto e preoccupata per la sua salute decide di andare a trovarlo spesso per leggergli delle lettere ritrovate nella sua auto: sono tutte indirizzate alla stessa donna, Ruth. È chiaro quindi che Ruth sia stata molto importante per Ira. Da lì comincia il racconto della loro vita, di come si siano conosciuti e di quante ne abbiano passate insieme.
E la loro storia si intreccia inevitabilmente con quella di Luke e Sophia.
Il montaggio qui gioca un ruolo fondamentale perché è importante saper muovere al meglio i fili senza annoiare il pubblico.
I 140 minuti di La risposta è nelle stelle di fatto scorrono inosservati e si passa piacevolmente da un racconto ad un altro diviso da due epoche distinte ma accomunato da qualcosa di profondo: l’amore. Questa è l’unica costante del film che lega le due storie e poco importa che a dividere i giovani amanti sia una guerra o il raggiungimento di obiettivi diversi; l’importante è che la coppia si voglia davvero bene e che i sentimenti siano sinceri. Il resto verrà da sé, nessuno può mai sapere come potranno andare gli eventi futuri nonostante la cecità più oscura.
Questi sono gli insegnamenti di Ira che, attraverso la sua figura di nonno affettuoso, elargisce consigli a suon di esperienza di vita vissuta e lo spettatore sarà ben felice di vedere in lui un nuovo nonno a cui chiedere consigli in un momento di difficoltà sentimentale.
Una stellina va a tutti gli attori: in ogni coppia i personaggi sembrano davvero innamorati l’uno dell’altra e un occhio più attento noterà alcuni sguardi tipici degli innamorati anche quando l’attenzione della telecamera non è focalizzata su di essi.
Il film non presenta quindi pecche particolari, l’unica nota stonata risalta nel titolo. Perché un titolo tanto fuorviante –La risposta è nelle stelle– quando nell’originale vi era un semplice The longest ride?
La risposta è nelle stelle è sicuramente uno di quei film che, col passare del tempo diventerà a modo suo, un classico generazionale, trovando spazio nel palinsesto TV con infinite repliche negli anni a venire, un po’ come è successo per Pretty Woman e altri grandi classici del cinema romantico.