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Lo CSAC rinasce con il percorso espositivo dell’archivio -museo

Dorothea Lange, fotografie per la FSA, serie 1935-1939
Dorothea Lange, fotografie per la FSA, serie 1935-1939

Dall’arte alla moda, dalla pubblicità alla fotografia, dal disegno all’architettura. L’Archivio-Museo dello CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione), inaugurato alla fine di maggio, nella sede dell’ Abbazia cistercense di Valserena, più nota come Certosa di Parma di stendhaliana memoria, conserva un patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi.

L’ Arte con 1.700 dipinti, 300 sculture e 17.000 disegni; la Fotografia con più di 9 milioni di immagini o la sezione dello Spettacolo con la sua ricca raccolta di 100 film originali. 4.000 video-tape e molti apparecchi cinematografici antichi.

Sede CSAC_Abbazia Valserena, Navata centrale della chiesa, allestimento di Carlo Quintelli, Foto Paolo Rosselli 2002
Sede CSAC_Abbazia Valserena, Navata centrale della chiesa, allestimento di Carlo Quintelli, Foto Paolo Rosselli 2002

Concepito come uno spazio multifunzionale e dinamico, lo CSAC è una macchina viva che ruota intorno a un Archivio, un Museo e un centro di Ricerca e di Didattica, punto d’incontro del circuito dei ricercatori, della comunità scientifica, dei docenti, dei dottorandi e degli studenti. Un esperimento unico in Italia studiato per potenziare le attività di consulenza e di supporto all’istruzione universitaria.

“Lo CSAC” , ha spiegato Carlo Quintelli, curatore e membro del consiglio direttivo, “ è la dimostrazione che un ente pubblico come l’università, è stato in grado di realizzare in tempo utile (10 mesi) questa struttura importante e in soli dieci mesi ci siamo impegnati a rigenerare un complesso di quasi 10 mila metri quadrati”. Un grande intervento di restauro che ha preparato la ricollocazione in questa prestigiosa location dei 12 milioni di tesori.

Ettore Sottsass, ceramica Yantra, 1969!
Ettore Sottsass, ceramica Yantra, 1969!

Il percorso espositivo del nuovo Archivio-Museo si snoda attraverso gli spazi della Chiesa cistercense, della Sala delle Colonne, della Sala Ipogea e della Corte delle sculture.

“Il tema del museo si associa strettamente al tema dell’archivio” spiega ancora Quintelli  “e l’idea era di mantenere l’idea dell’archivio all’interno del museo, dove il visitatore può vivere un’esperienza conoscitiva, di approfondimento accanto a un potenziale enorme rappresentato dalla ricchezza degli archivi”.

Armando Testa, maquette per Carmencita e Caballero Lavazza, 1964
Armando Testa, maquette per Carmencita e Caballero Lavazza, 1964

Una nuova concezione di spazio museale che mantiene la caratteristica di un laboratorio dove i diversi generi artistici si confrontano e generano nell’osservatore stimoli e scoperte.

“Tutto deriva dal concetto stesso dell’impianto cistercense, un laboratorio- museo che richiederà anche ai giovani e alle scuole un ruolo molto attivo”.

Così l’esposizione permanente si rinnoverà all’infinito attingendo al repertorio visivo dell’archivio, esposto a rotazione. La programmazione delle varie sezioni, dalla Chiesa alla Corte delle sculture, giocherà con le interazioni trasversali delle sue collezioni.

Giulio Paolini, Early Dynastic, 1971, 9 colonne cm 121x29x29 + 9 colonne cm 61x16x16, PVC e legno, A002366S_764
Giulio Paolini, Early Dynastic, 1971, 9 colonne cm 121x29x29 + 9 colonne cm 61x16x16, PVC e legno, 

Da non mancare la mostra monografica dedicata alla cultura figurativa e progettuale degli anni ’60 e ’70 con opere di tanti artisti tra i quali Enrico Baj, Giulio Paolini, Luciano Fabro, Emilio Tadini o Ettore Sottsass, entrate allo CSAC sin dai primi anni di attività ( lo CSAC è stato fondato nel 1968 da Arturo Carlo Quintavalle e poi diretto da Gloria Bianchino).

Achille Castiglioni, Lampada Toio, 1962
Achille Castiglioni, Lampada Toio, 1962

Le celle dei monaci nella nuova ristrutturazione sono state trasformate nella foresteria e in un bistrot.

archivio CSAC
archivio CSAC
Lucio Fontana, Il Fiocinatore (o Pescatore), s.d. (1933-34), cm 183x82x76, gesso colorato, oro, argento bianco e nero
Lucio Fontana, Il Fiocinatore (o Pescatore), s.d. (1933-34), cm 183x82x76, gesso colorato, oro, argento bianco e nero
Vincino, disegno per Il male, 22 novembre 1978
Vincino, disegno per Il male, 22 novembre 1978

www.csacparma.it

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