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Salviamo la Villa di Cicerone. L’appello del sindaco di Formia

Villa di Cicerone, Formia Villa di Cicerone, Formia

“Non si può perdere un tale gioiello solo perché insiste su una proprietà privata: aiutateci a salvare la Villa di Cicerone, prima che crolli giù tutto”. Questo l’appello allarmante di Sandro Bartolomeo, il sindaco di Formia (Lt) per intervenire sulla villa romana che un tempo era rifugio d’otium e scrigno di sculture e decori e che oggi è un’importante memoria storico artistica assolutamente da salvare.

Villa di Cicerone, Formia
Villa di Cicerone, Formia

E’ la Villa di Cicerone, uno dei più grandi pensatori della Roma antica, che poco distante volle seppellirvi l’amata figlia Tulliola. E siamo sul Golfo di Gaeta, dove i Romani usavano dare sfoggio di potere e ricchezza a suon di dimore, affreschi e innovazioni architettoniche, come anche questa villa conferma.

Costruita su tre livelli e direttamente affacciata sul mare con un porticciolo privato corrispondente all’attuale porto turistico Caposele, la Villa aveva anche grandi peschiere e due ninfei a più navate, con decorazioni ”rustiche”, lesene, colonne doriche, volte a botte, marmi e immagini rupestri con sorgenti d’acqua.

”Dal momento della vendita a oggi – spiega Bartolomeo – non è stato compiuto alcun intervento. Si stanno perdendo tutte le decorazioni parietali e gli stucchi e anche il terrapieno, se continua a esser abbandonato, cederà. Prima che i ninfei crollino – continua – sarebbe meglio si dicesse ai privati che non ci si può appropriare di un pezzo di Storia e poi lasciarlo al degrado”.

Un primo tentativo, in verità, il sindaco lo ha lanciato già sette anni fa proponendo ai Rubino l’acquisto dell’area (due ettari circa), ma senza successo per disaccordi interni alla famiglia. ”Il mio – incalza il primo cittadino – oltre che un grido d’allarme, è un appello alla responsabilità di tutti. L’archeologia non finisce a Roma”.

Per ora ha risposto in massa il popolo del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, eleggendo il sito primo tra i Luoghi del cuore da salvare della Regione Lazio. ”Nostro obbiettivo – conclude il Sindaco – è acquistare o espropriare il sito. Il presidente Zingaretti e il ministro Franceschini sono informatissimi e su questo stiamo lavorando con grande sinergia tra tutte le istituzioni”.

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