La ricercatrice Carla Glori alcuni anni fa identificava il ponte dipinto sullo sfondo della Gioconda con il ponte Gobbo di Bobbio.
A cinque anni di distanza la Glori sostiene di avere avuto una conferma della sua tesi grazie a indagini svolte sul campo ed elaborazioni di modelli 3D realizzati dallo Studio Architetti Bellocchi di Piacenza. Sul sito internet della studiosa è possibile leggere tutta la relazione e vedere anche i modelli in 3D. (Clicca qui per scaricare il pdf)
<COMPARAZIONE TRA IL PONTE GOBBO E IL PONTE DELLA GIOCONDA>
2 Commenti
Mi pare che Leonardo si sia ispirato molto chiaramente al panorama del percorso del fiume Arno che dall’antico ponte di Signa (Firenze)- peraltro documentato con un rilievo dal 1594 – fino allo sbocco del fiume nel mar Tirreno. Si tratta del percorso che abitualmente faceva Leonardo quando da Vinci si recava a Firenze, zone che ha studiato fin da ragazzo e che si trovano descritte ampiamente nei suoi scritti. In particolare (parte sinistra) il Masso della Golfolina, là dove l’Arno si restringe e prima di arrivarci forma un’ampia “esse” anche oggi visibile anche con google earth. Quindi la Gioconda ha lo sguardo rivolto verso Firenze che dista da Signa in linea d’aria meno di 10 km.
Secondo il professore Mario Alinei la Gioconda sarebbe il ritratto di una donna morta raffigurata con gli occhi aperti. Alinei avrebbe visto la medesima espressione sul volto di sua madre appena morta. Così Leonardo riprenderebbe il tema della sua prima opera perduta, che aveva come soggetto la Medusa mitologica. La Sindone di Torino invece sarebbe l’autoritratto o il ritratto di un uomo vivo rappresentato come morto. Ma i geni tendono ad agire in modo simile ed ad avere un volto somigliante nella maturità. Cfr. ebook. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.