Francesca Antonacci Damiano Lapiccirella Fine Art partecipa alla Biennale Internazionale di Antiquariato di Firenze 2015 (dal 26 settembre al 4 ottobre) con una selezione di opere inedite e rare. Ne è un esempio il dipinto di Luca Giordano La Gloria di Sant’ Andrea Corsini, (Napoli 1634 – 1705) che torna a Palazzo Corsini nella sua cornice originale e i sigilli in ceralacca che recano le armi dei principi Corsini. E’ la prima volta che viene messo in vendita sul mercato.
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Totalmente inedito è invece il dipinto Festeggiamenti Notturni in Canal Grande di Carlo Grubacs (Venezia 1802 – Venezia 1878) un’opera rara, di grande qualità con la quale l’artista ha voluto celebrare una serata di festa a Venezia probabilmente in occasione della visita dell’imperatore Ferdinando I e della consorte Maria Carolina, che ebbe luogo nel 1838. Grubacs è stato uno dei maggiori protagonisti del vedutismo veneziano dopo Canaletto e Guardi. Celebri sono i suoi notturni per l’ acutezza del disegno, brillantezza e luminosità del colore.
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Come non restare affascinati da quest’altro inedito, Testa di Medusa, il mostro leggendario così bene interpretato da Attilio Selva in questo gesso patinato eseguito tra il 1916-1921. Lo scultore, noto per per i suoi ritratti e figure allegorico-simboliche che si trovano nei musei, nelle piazze di grandi città italiane come Roma la fontana di Piazza dei Quiriti, Trieste, Capodistria, Milano ed infine nell’Abbazia di Montecassino, interpreta in modo originale la Medusa: occhi semichiusi, taglio obliquo e inquietante, arcate sopraccigliari affilate come lame e un profilo che sembra tratto da una scultura greca. In questo gesso l’artista si cimenta in un complicato gioco di forme, con i capelli a forma di serpenti nei quali la luce si impiglia, creando masse scure e chiare che contrastano con il volto austero.
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Definito il Maestro di Hoarfrost, Gustaf Fjaestad, celebre artista svedese dell’inizio del XX secolo, è il pittore delle nevi scintilanti, del ghiaccio, del gelo illuminato da cristalli d’opale e il Paesaggio innevato del 1913 qui presentato ne è uno splendido esempio. Le opere di questo artista che hanno lasciato una vibrante e affascinante testimonianza dell’inverno svedese, restano magiche. Durante la sua visita all’Esposizione Internazionale d’Arte di Roma nel 1911, il re Vittorio Emanuele II fu letteralmente affascinato dai dipinti di Fjaestad tanto da volerne acquistare uno. Oltre al Nationalmuseum di Stoccolma, le sue opere si trovano in numerosissimi musei internazionali.
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Considerato fin dalla sua più giovane età come uno degli artisti più influenti della sua epoca, Vincenzo Camuccini si è poi attestato come il principale rappresentante in Europa del neoclassicismo. In molti dei suoi studi l’artista si è ispirato all’antico, in particolare alla colonna Traiana i cui basso rilievi erano tornati al centro di interessi archeologico-artistici. Naturalmente ha guardato anche ai grandi maestri del passato come Raffaello, Michelangelo, Giulio Romano, Poussin e Leonardo. Ne è una testimonianza il delicato e raffinato segno grafico con cui ha realizzato Testa di cavallo. Particolarmente caro all’artista, questo soggetto, eseguito in numerose varianti nel corso degli anni, sembra essergli stato ispirata dalle stanze di Raffaello in Vaticano, in particolare dagli affreschi di Giulio Romano nella Stanza di Costantino. Queste opere grafiche furono eseguite a partire dal 1787 circa e proseguite negli anni seguenti, motivo per cui risultano spesso di difficile datazione.
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Visitando lo stand, si potranno ammirare anche altre opere importanti come la Notte di Carnevale in Via del Corso a Roma, un olio su carta incollata su tela di Ippolito Caffi (Belluno 1809 – Lissa 1866). Questo soggetto era molto caro a Caffi e opere simili sono esposte al museo di Ca’ Pesaro a Venezia, alla Galleria d’Arte moderna a Roma e al museo Thorvaldsen di Copenhagen. Di tutt’altro genere e con un proprio linguaggio figurativo, è la Natura morta marina del 1943 di Filippo De Pisis (Ferrara 1896 – Brugherio 1956), un olio su tela di grandi dimensioni, dove l’artista accosta oggetti eterogenei dipinti con una pennellata leggera, sensuale, ricca di materia, piena del silenzio sospeso tipico dell’interpretazione metafisica. Anche Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995) è presente nello stand con quattro magnifiche carte raffiguranti uno dei suoi soggetti piu’ amati: i Cretti 1971.
La Galleria
Nata dalla fusione di due storiche gallerie, da generazioni presenti sul mercato, la Galleria Francesca Antonacci Damiano Lapiccirella Fine Art offre al mercato un’eccellenza in più: la competenza innata dei figli d’arte che passo dopo passo hanno affinato il loro talento, approfondendo la loro conoscenza con periodi di studio e di lavoro in due capitali europee come Parigi e Londra.
La galleria si affaccia su un appartato cortile al 54 di Via Margutta ed è un punto di riferimento per gli appassionati di mobili, oggetti, dipinti, disegni e sculture di artisti europei tra la fine del XVIII secolo e la metà del XIX, dipinti del ‘Grand Tour’ ed anche spazio espositivo per mostre che spesso sono di reale profilo museale.
Partecipa alle più prestigiose Mostre dell’Antiquariato quali TEFAF, Maastricht; Salon du Dessin, Parigi; Highlights di Monaco; la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Palazzo Corsini a Firenze e la Mostra Internazionale di Palazzo Venezia a Roma. Nel corso della sua attività, molte delle sue opere sono entrate a far parte di importanti collezioni pubbliche quali la National Gallery di Washington, la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, il Polo Museale Fiorentino, il Getty Museum di Los Angeles, il Museo di Capodimonte, il Museo di Praga, il Museo di Villa Mansi a Lucca, il Museo di Fontainebleau così come di numerose collezioni private.
Il cortile di Via Margutta 54, sede della Galleria Francesca Antonacci Damiano Lapiccirella Fine Art, oltre ad essere un luogo bellissimo, è anche un indirizzo di fondamentale importanza nella storia delle arti e della mondanità romane. Nel 1884, il marchese Patrizi vi fece infatti edificare la nuova, sontuosa sede dell’Associazione Artistica Internazionale, cuore della vita non solo culturale, ma anche mondana e ricreativa della Roma di fine ‘800.
FRANCESCA ANTONACCI – DAMIANO LAPICCIRELLA FINE ART
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