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Forum dell’Arte Contemporanea. Prato c’è, l’Italia no. Somme, speranze e proposte

Il meraviglioso pulpito del Duomo di Prato (Foto: Luca Zuccala ArtsLife) Il meraviglioso pulpito del Duomo di Prato (Foto: Luca Zuccala ArtsLife)
Il meraviglioso pulpito del Duomo di Prato (Foto: Luca Zuccala ArtsLife)
Il meraviglioso pulpito del Duomo di Prato (Foto: Luca Zuccala ArtsLife)

Prato c’è, l’Italia no. Cala il sipario del Metastasio sul primo Forum dell’arte contemporanea. Rilevante fermento contemporaneo ed energie pensanti tra il pulpito del Duomo e le armonie delle Carceri nell’ultimo weekend settembrino primo autunnale. 3 giorni (25-26-27) di passione, 42 coordinatori, 400 relatori, oltre 1000 partecipanti provenienti da tutta Italia. Critici, storici, artisti, curatori, docenti e professionalità varie, rigorosamente con sacca di stoffa a tracolla con tavoli di lavoro stampatici sopra, hanno dato vita al Forum scivolando per il centro storico incanalandosi nelle 3 sedi adibite, ognuna a poche decine di metri dall’altra: Palazzo Banci Buonamici, Monash University e il teatro pulsante Metastasio, quartier generale del Forum dove si son svolte le sessioni plenarie e gli interventi generali.

L’Armata Brancaleone del contemporaneo ha fatto comunità. Si è incontrata fisicamente tra tavoli, strade e buffet tenendo ben presente queste tre premesse-certezze: il sistema dell’arte non funziona, il sistema dell’arte è stato riunito qui, il sistema dell’arte italiano è incapace di reagire al mutamento sociale e culturale enorme che è in atto. Per non chiudere bottega del tutto, viste le saracinesche già quasi a terra (non compaiono ombre di giovini artisti italiani all’orizzonte di livello internazionale, nella Biennale in corso abbiamo contribuito alla mostra internazionale con un misero poker composto da due over 40 e due morti), ci si butta ai tavoli di lavoro con la clava del paleolitico sistema culturale e con qualche misera speranza. Il Forum cerca di farsi spazio e sforzo concreto per parlare di temi condivisi per permettere al sistema di cambiare.

L’immagine dialettica del tavolo di lavoro come collettore di idee e costruzione laboratoriale condivisa ha funzionato. La pecca (se così si può definire) è stata il troppo poco pubblico a fare da contraltare agli attori seduti in scena, che ha spesso “permesso” a questi di cantarsela e suonarsela tra loro con scarso confronto esterno. Più interazione e permeabilità osmotica tra centro e periferia della sala avrebbe fatto bene. Peccato. Comunque, scambi di pensieri e di idee orizzontali hanno circolato efficacemente con tiro di somme conclusivo discusso e presentato nelle sessioni finali, con qui sì qualche interessante intervento dal pubblico in platea. Vedremo che sarà, energie vere per trasformarsi o solite meteore gattopardesche italiche. Intanto il Forum si tradurrà entro 2 settimane in un documento nel quale saranno evidenziate criticità, proposte e strategie emerse nella tre giorni pratese. Scolpire qualcosa di tangibile. Vedremo come poi il mondo politico reagirà, accoglierà e ascolterà il fervore propositivo.

Forum dell'arte contemporanea italiana 2015
Forum dell’arte contemporanea italiana 2015

L’esperimento è riuscito. Un mattoncino è stato messo. Punto primo, per cominciare a metter su malta: l’arte dev’esser processo di innovazione sociale, le istituzioni pubbliche devono tornare ad essere spazi di pensiero, produttori di senso e significato, non fonti di intrattenimento fine a se stesso, come contenitori di eventi frutto di necessità commerciali, o culle di nostalgici paternalismi. Il mercato non può influenzare totalmente anche l’apparato pubblico.

Ora c’è da martellare sulla strada intrapresa, star sotto a progetti, programmi e proposte uscite dai tavoli tematici.

Nodi centrali su cui ci si è soffermati? I soliti logicamente e legittimamente:

– l’importanza della formazione,

– gli ostacoli della burocrazia,

– il supporto economico,

– la comunicazione allargata,

– l’informazione e la riflessione critica,

– la dimensione educativa,

– il sempiterno tema del “fare rete”, collaborazione tra le istituzioni presenti nel sistema dell’arte contemporanea italiana,

– il rapporto con la comunità,

– la gestione pubblico/privato,

– il riconoscimento e la congiunzione dei ruoli,

– i vincoli ambientali di un sistema immobile e obsoleto.

Ma soprattutto: AIUTARE la giovane arte italiana, tirarla fuori dal baratro di questo sistema fossile senza risorse.

Di seguito le ipotesi-proposte possibili messe sul piatto dagli organizzatori per concludere:

1) Dare un carattere di stabilità al Forum, sulla scia della partecipazione collettiva condivisa dei tavoli;
2) Creare un’agenzia a livello italiano che diventi un interlocutore di sistema su iniziative di politica culturale per implementare queste ultime;
3) Passo ulteriore successivo: creare un Italian Arts Council sul modello inglese, piattaforma fondamentale per una programmazione artistica condivisa. Un centro di coordinamento strategico che sia ad un “braccio di distanza” dalla politica per: progettare e immaginare una politica culturale per il contemporaneo trasparente e rendicontabile.

Buon lavoro e al prossimo settembre 2016 al nuovissimo Centro Pecci fresco di restyling e quindi neo-sede eletta per il Forum.

Prato - Santa Maria delle Caraceri
Prato – Santa Maria delle Caraceri e Castello dell’Imperatore (Foto Luca Zuccala ArtsLife)
Forum dell'arte contemporanea italiana 2015
Palazzo Banci Buonamici – Forum dell’arte contemporanea italiana 2015
Forum dell'arte contemporanea italiana 2015
Monash University – Forum dell’arte contemporanea italiana 2015
Forum dell'arte contemporanea italiana 2015
Forum dell’arte contemporanea italiana 2015
Forum dell'arte contemporanea italiana 2015
Forum dell’arte contemporanea italiana 2015
Forum dell'arte contemporanea italiana 2015
Forum dell’arte contemporanea italiana 2015
Prato - Campanile del Duomo (Foto: Luca Zuccala ArtsLife)
Prato – Campanile del Duomo (Foto: Luca Zuccala ArtsLife)
Prato - Palazzo Pretorio (Foto: Luca Zuccala ArtsLife)
Prato – Palazzo Pretorio (Foto: Luca Zuccala ArtsLife)
Palazzo Pretorio di Prato in notturna (Foto: Luca Zuccala ArtsLife)
Palazzo Pretorio di Prato in notturna (Foto: Luca Zuccala ArtsLife)

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