Il 6 ottobre riapre al pubblico la casa di Alessandro Manzoni grazie al contributo di Banca Intesa Sanpaolo che ha sostenuto la ristrutturazione grazie anche alla convenzione con la fondazione Centro nazionale Studi Manzoniani.
Nella stessa giornata sarà aperto al pubblico il Giardino di Alessandro, attualmente parte delle Gallerie d’Italia, polo museale di Intesa San Paolo sito in Piazza della Scala. Nell’occasione i giovani dell’associazione culturale Dramatrà metteranno in scene letture di brani dello scrittore.
Il recupero della Casa del Manzoni si è articolato in una serie di interventi riguardanti sia la ristrutturazione dell’edificio, sulla base di un progetto elaborato dallo Studio De Lucchi – finalizzato a migliorare la funzionalità degli spazi in vista di un loro differenziato utilizzo -, sia una rinnovata programmazione dell’offerta.
L’allestimento del Museo Manzoniano è stato ripensato con un taglio scientifico nuovo, secondo i più aggiornati orientamenti museologici e museografici, grazie al contributo del Consiglio Direttivo e del Comitato Consultivo di Casa Manzoni e sotto la supervisione del prof. Fernando Mazzocca, già ordinario di Storia della Critica d’Arte e uno dei massimi esperti internazionali di arte italiana dell’Ottocento.
Il recupero della Casa del Manzoni si è articolato in una serie di interventi riguardanti sia la ristrutturazione dell’edificio, sulla base di un progetto elaborato dallo Studio De Lucchi – finalizzato a migliorare la funzionalità degli spazi in vista di un loro differenziato utilizzo -, sia una rinnovata programmazione dell’offerta. Sono state quindi elaborate nuove strategie di valorizzazione, strettamente legate all’obiettivo statutario della Fondazione – ovvero lo studio e l’approfondimento dell’opera del grande scrittore –, ma anche aperte alla partecipazione della città.
L’allestimento del Museo Manzoniano è stato ripensato con un taglio scientifico nuovo, secondo i più aggiornati orientamenti museologici e museografici, grazie al contributo del Consiglio Direttivo e del Comitato Consultivo di Casa Manzoni e sotto la supervisione del prof. Fernando Mazzocca – già professore ordinario di Storia della Critica d’Arte e uno dei massimi esperti internazionali di arte italiana dell’Ottocento.
Sono stati riordinati e selezionati i materiali esistenti (opere d’arte, arredi, volumi) e ricollocati in un nuovo percorso espositivo riorganizzato in sezioni dedicate a specifici temi: l’immagine di Manzoni (i ritratti dello scrittore), l’immagine della famiglia Manzoni (l’iconografia che documenta i numerosi legami familiari), la cerchia degli amici (i ritratti dei suoi illustri amici), i luoghi di Manzoni (le immagini delle città e dei luoghi frequentati e amati), l’iconografia dei Promessi Sposi (opere dedicate agli episodi e ai personaggi del celebre romanzo), i Promessi Sposi dal cinema, alla televisione, al teatro (creazione di una sala multifunzionale per proiezione di un montaggio delle numerose trasposizioni cinematografiche, televisive e teatrali del romanzo), Manzoni “botanico” (materiali che documentano la sua competenza e passione botanica), le biblioteche (le più belle edizioni selezionate dalle biblioteche di Manzoni e della seconda moglie Teresa Stampa).
Per quanto riguarda i progetti dell’immediato futuro, la Fondazione Centro Nazionale Studi Manzoniani intende istituire una o più borse di studio destinate a giovani dottorandi per lo sviluppo di attività didattiche che renderanno unica l’esperienza di visita a Casa Manzoni. L’iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione con l’associazione culturale Cracking Art di Biella e con il gruppo editoriale Mondadori, che hanno destinato a tale scopo i proventi di una installazione artistica organizzata a Segrate fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre 2015 nell’ambito del progetto L’arte rigenera l’arte, nato per raccogliere fondi a favore del patrimonio artistico e culturale italiano.
A 230 anni dalla nascita di Alessandro Manzoni rinasce quindi la storica dimora dove l’autore dei Promessi Sposi visse dal 1813 fino alla morte, sopraggiunta nel 1873. Messa all’asta dopo la sua scomparsa, nel 1874 la casa venne acquistata dal conte Bernardo Arnaboldi. Dopo varie vicende, divenne proprietà della Cariplo, che a sua volta ne fece dono al Comune di Milano, con il vincolo di riconoscerne l’uso perpetuo ed esclusivo al Centro Nazionale di Studi Manzoniani. La musealizzazione della dimora è stata possibile grazie alla convergenza di intenti di tre importanti istituzioni culturali milanesi: la Biblioteca Braidense, la Fondazione Centro Nazionale Studi Manzoniani, e le Civiche Raccolte del Castello Sforzesco.
“La casa del Manzoni è stata restaurata. – dichiara il prof. Bazoli, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo – Intesa Sanpaolo è orgogliosa di restituire ai milanesi e a tutti gli ospiti della città un edificio di forte valenza storica e simbolica, dove visse uno degli italiani più grandi”.
“Sono tre gli obiettivi che Milano raggiunge con questa inaugurazione – dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Innanzitutto la valorizzazione di uno spazio storico, legato alla memoria di tutti perché abitato dal pensiero, dal lavoro e dagli affetti di uno degli italiani più illustri ai quali Milano abbia dato i natali. In secondo luogo perché questa ristrutturazione, strutturale ma anche funzionale, restituisce alla Città uno spazio aperto e vivibile da parte di milanesi e di visitatori che sempre più numerosi vengono a scoprire la Milano città d’arte e cultura che in questi ultimi anni è uscita dall’ombra e si mostra ora al mondo con il suo volto migliore.
In ultimo, perché questo momento è il frutto di un lavoro congiunto tra diverse istituzioni, conferma della capacità che Milano in questi ultimi tempi ha affinato di lavorare in rete, mettendo a disposizione energie e competenze per compiere, insieme, un passo avanti nella bellezza e nella proposta culturale complessiva della nostra Città”.
Il prof. Angelo Stella, presidente del Centro Nazionale Studi Manzoniani, così commenta: “Casa Manzoni, con questo intervento, viene consegnata ai cittadini e agli ospiti di Milano, e alla attenzione sorpresa e magari interrogativa delle scolaresche esemplate da Gadda, nella verità filologica delle sue storiche stanze, e come luogo spirituale, dove un foglio, una immagine, una voce, una sequenza, i media seduttivi, aprano, riaprano con Lui un dialogo, che si vorrà continuare, con soste di ritorno, ciascuno nel suo tempo. Sarà incisa una testimonianza di questo restauro anche a ricordo di quanto il medesimo Istituto ha fatto, e siamo certi continuerà a fare, per Casa Manzoni, per far vivere il luogo dove la parola di un Poeta ha narrato anche per i vili e meccanici una nuova storia”.
La Casa del Manzoni è aperta al pubblico dal martedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 16.00, ma sono già allo studio ampliamenti degli orari e aperture straordinarie dello spazio.
LE FOTO DI CASA MANZONI (fonte: Comune di Milano)