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I mecenati d’oggi. Giovanni Sarti ha contribuito al restauro della Resurrezione di Piero della Francesca

Giovanni Sarti Giovanni Sarti

Giovanni Sarti, fine e sensibile mercante d’arte, con un gesto di autentico mecenatismo ha voluto dare il suo contributo al restauro dell’opera di Piero della Francesca “Resurrezione”. L’affresco, datato 1463-1465, è tutt’ora conservato nel Museo Civico di Sansepolcro.

Giovanni Sarti
Giovanni Sarti

“La presenza di tante opere d’arte attorno a noi, è per noi italiani un fatto normale abituati come siamo ad assere circondati dal bello” dice Giovanni Sarti “e questa regione in cui ho avuto il privilegio di nascere ne è ricchisima. Per me, che l’ho lasciata giovanissimo per andare a lavorare all’estero, è stata determinante per la formazione del mio gusto che si è poi espresso nell’attività di antiquario. Quando ho saputo del restauro, mi è sembrato naturale dare il mio contributo per la conservazione di un’opera fondamentle della nostra arte rinascimentale”.

L’affresco “Resurrezione” è stato dipinto da Piero della Francesca nell’allora sala dei Conservatori dove, nel ‘400, gli uomini più illustri della città si riunivano per prendere decisioni politiche ed amministrative. Ancora oggi, a distanza di più di cinquecento anni, l’opera è il simbolo stesso della città. Questa è un’ulteriore viva testimonianza della grandezza del Maestro di Sansepolcro di cui lo stesso Vasari ha definito la “Resurrezione” come il suo capolavoro.

Resurrezione_1

Vale la pena citare un episodio altamente significativo che riguarda la Resurrezione, definita nel 1924 dal celebre romanziere inglese, Aldous Huxley “La più bella pittura del mondo”. A seguito della lettura del saggio di Huxley, Anthony Clarke, comandante di batteria dell’esercito alleato, ricordandosi che a Sansepolcro vi era la Resurrezione decise, nonostante gli ordini contrari, di far cessare il fuoco delle artiglierie salvando così la città. Era il 31 luglio 1944.

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