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Italian Fine Art. A gennaio la prima edizione

Aristide Pertilli CAIATI & GALLO Aristide Pertilli L’Allegoria del gioco Marmo di Carrara, 1897
Jacopo Coppi detto ‘del Meglio’
ROMIGIOLI
Jacopo Coppi detto ‘del Meglio’
(Peretola , Fi 1546 – Firenze 1591)
La Visitazione
Olio su tavola, 177 x 141 cm

Dal 16 al 24 gennaio 2016, si terrà la prima edizione di ITALIAN FINE ART, che ospiterà nei padiglioni della Fiera Nuova di Bergamo circa 100 espositori provenienti da tutta Italia. ITALIAN FINE ART è, dunque, una mostra consolidata che si rinnova per promuovere non tanto l’arte italiana, patrimonio indiscusso del nostro Paese, ma le potenzialità e la professionalità del mercato dell’arte in Italia. Per questo con le Gallerie antiquarie saranno presenti alcune Gallerie specializzate nel Novecento storicizzato e alcune di Tribal Art.

DENISE E BEPPE BERNA Le Maître de visages allongés statua di antenato realizzata in legno con patina di lunghissimo uso Hemba, R. D. Congo h 36 cm
DENISE E BEPPE BERNA
Le Maître de visages allongés
statua di antenato realizzata in legno con
patina di lunghissimo uso
Hemba, R. D. Congo
h 36 cm

LE OPERE

Oggetti d’arte, sculture, maioliche, porcellane finissime, arredi e dipinti europei dal XIII secolo fino alla prima metà del Novecento, con incursioni nell’alto artigianato cinese e giapponese, passando anche per manufatti preziosi e unici di Arte Tribale. Molte e ad ampio raggio sono le proposte degli espositori, a testimoniare l’eccellente selezione fatta dagli organizzatori e allo stesso tempo la vastità della ricerca storico-artistica intrapresa dai Galleristi e dagli addetti ai lavori in Italia, frutto di passione, viaggi e scoperte che a volte hanno dell’eccezionale.

Carlo Ceresa
ALTOMANI & SONS
Carlo Ceresa
(San Giovanni Bianco 1609 – Bergamo 1679)
Visione di Sant’Eustachio con ritratto di
gentiluomo e cavallo
olio su tela

È il caso del Ritratto del Conte Carlo Albani – ritrovato poco più di un anno fa – un pregevole esempio delle qualità artistiche del pittore bergamasco Giovanni Raggi che si muove tra la tradizione ritrattistica lombarda e le moderne istanze lagunari di Fra’ Galgario e Giambattista Tiepolo. Facendo un passo indietro nel tempo si può ammirare, tra gli altri, una Madonna con Bambino dell’ultimo quarto del XV secolo, una tempera su tavola eseguita nella Bottega di Lorenzo di Credi, e La Visione di Sant’Eustachio, un olio su tela dal nitido disegno e dagli squillanti timbri cromatici, di Carlo Ceresa, massimo esponente della grande ritrattistica lombarda del Seicento. L’opera, inedita fino al 2007, fu esposta nella mostra “Carlo Ceresa. Un pittore del Seicento tra realtà e devozione”, che si tenne proprio a Bergamo nel 2012 presso l’Accademia. Di rilievo è anche La Visitazione del maestro toscano attivo nella seconda metà del Cinquecento Jacopo Coppi, detto “del Meglio”.

E ancora, è della prima metà del Seicento il dipinto Rinaldo abbandona Armida del parmense Sisto Badalocchi, mentre è di pieno Settecento la Veduta della Chiesa degli Scalzi verso S. Lucia del pittore, documentato a Londra tra il 1754 e il 1771, William James che Filippo Pedrocco annovera a buon diritto tra ”i vedutisti veneziani”.

Sisto Badalocchi
GIORGIO SCACCABAROZZI
ANTIQUARIO
Sisto Badalocchi
Rinaldo abbandona Armida
1615 circa

In questa rapida carrellata di opere esposte in mostra a Bergamo passiamo dalla pittura agli oggetti d’arte per segnalarne alcuni particolarmente rari e interessanti, come l’Acquasantiera in bronzo dorato, argento e lapislazzuli, romana della prima metà del XVIII secolo, o la Coppia di Versatoi in bronzo dorato e diaspro degli Urali, probabilmente russa, della prima metà dell’Ottocento. Poi, la spettacolare Fioriera in bronzo dorato e porcellana policroma francese di epoca Impero e, da datare a cavallo tra Sette e Ottocento, due grandi e eleganti Tazze in porfido svedese con guarnizioni in bronzo dorato, o ancora, la Pendola a forma di lira con meccanismo di Robert & Courvisier di Epoca Direttorio, perfetto connubio tra arte e perizia tecnica.

Coppia di versatoi
LA PENDULERIE
Coppia di versatoi
Bronzo dorato e pietra dura (diaspro degli
Urali)
Prima metá XIX sec, 35x14x14 cm

La scultura, un ambito collezionistico che può riservare ancora tante felici e interessanti sorprese, è protagonista con diverse proposte come la Testa di un feroce ferito, forse una tigre, in arenaria databile tra il 1600 e il 1620 di Romolo Ferrucci, detto del Tadda, o la Coppia di angeli reggicartiglio in legno scolpito, dorato e dipinto del secondo quarto del XVII secolo opera di Scultore napoletano. Ma anche il Cesare Augusto di Benedetto Boschetti, copia raffinata e dettagliata dell’Augusto loricato in marmo bianco ritrovato a Villa Livia a Prima Porta, un bronzo che si pone in quell’ambito, dal labile confine, tra testimonianza della classicità e souvenir da Grand Tour, o come L’Allegoria del Gioco di Aristide Petrilli, che è attivo alla fine dell’Ottocento, e rappresenta il connubio tra l’arte romantica e le esigenze più innovative dell’arte contemporanea.

Romolo Ferrucci,
LONGARI ARTE
Romolo Ferrucci, detto del Tadda
(Fiesole 1544 – Firenze 1621)
Testa di un feroce felino (tigre ?)
1600-1620 ca.
Pietra arenaria (‘pietra forte’ ?), 32 x 20 cm
Aristide Pertilli
CAIATI & GALLO
Aristide Pertilli
L’Allegoria del gioco
Marmo di Carrara, 1897

Ci sono anche i grandi Maestri del Novecento storicizzato: da Carlo Corsi ad  Achille Funi presente con Nudo con drappeggio del 1940, a Giorgio De Chirico, del quale citiamo due opere, Veduta di Rapallo degli anni ’40 e Antigone del 1926, poi De Pisis, Giorgio Morandi con l’acquarello su carta applicata su tela Natura Morta, eseguito nel ’60. Non possiamo dimenticare Bruno Saetti, come non si può tralasciare la presenza di Ottone Rosai con il suo Paesaggio toscano, e Mario Sironi con Paesaggio, un olio del ‘27.

Achille Funi
STUDIOLO
Achille Funi
(Ferrara 1890 ~ Appiano Gentile 1972)
Nudo con drappeggio
1940
Olio su tela, cm 95 x 120
Mario Sironi
GALLERIA D’ARTE 56
Mario Sironi
Paesaggio
1928
olio su tela, cm 60 x 70

Ma non solo, ITALIAN FINE ART ha selezionato alcune delle più importanti gallerie italiane di Tribal Art che esporranno rarissimi e antichi esempi di sculture e frammenti proveniente dalle regioni dell’Africa e dall’Asia come La più bella tra le dee, grande frammento di sarcofago in legno dipinto raffigurante Amenti, la dea dell’Occidente, risalente al IV secolo a.C., epoca della XXX dinastia egizia.

In ultimo, ma per questo non meni importanti ricordiamo gli arredi antichi che nei loro esempi più alti stanno riscuotendo grande attenzione da parte del mercato. Partiamo da una Ribalta lombarda in radica e legno ebanizzato della fine del XVIII secolo, per proseguire sempre nello stesso ambito geografico segnalando un bel Cassettone intarsiato in legni vari con piano in marmo verde della Bottega di Giuseppe Maggiolini. E’, invece, del XVII secolo e romano il Cassettone di grande impatto con piccola alza ripartita in cassettini, mentre la Coppia di piccole Consolles in legno scolpito, dorato e dipinto con piani, antichi, in marmo fior di pesco è genovese del XVIII secolo, da una Repubblica marinara all’altra, Venezia 1750, per ricordare la Coppia di monumentali cantonali intagliati e dipinti.

Maggiolini
PALAZZO TORLO ANTIQUARIATO
Bottega del Maggiolini
Cassettone intarsiato
Legni vari e pregiati, piano in marmo verde.
Milano, fine del XVIII secolo. 123,5 x 61 h 90 cm

 

ZANNI ANTIQUARIATO Mobile a ribalta (Lombardia, tardo XVIII secolo) cm 132 x 65 x 106.5h
ZANNI ANTIQUARIATO
Mobile a ribalta
(Lombardia, tardo XVIII secolo)
cm 132 x 65 x 106.5h

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ITALIAN FINE ART

Mostra Mercato di Alto Antiquariato
16 – 24 gennaio 2016
Bergamo
www.italianfineart.eu

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