Un razzo spaziale abitato da galline irrompe nel cortile dell’Hangar Bicocca, per andare alla scoperta di un universo inesplorato. La mostra “Space Shuttle in the Garden” è la prima personale italiana dedicata all’artista kosovaro Petrit Halilaj.
Un viaggio fra ricordi intimi e memorie collettive, le opere di Halilaj ricostruiscono un mondo sospeso tra realtà e immaginazione, filtrato dal vissuto della guerra, ma non solo.
Classe 1986, Petrit Halilaj ha all’attivo la vittoria del Premio Ettore Fico ad Artissima e la partecipazione alla 55° edizione della Biennale di Venezia. La personale del giovane talento segna il debutto alla curatela di Roberta Tenconi, che dal team della Fondazione Trussardi approda all’Hangar Bicocca, regalando allo spazio meneghino un punto di vista inedito.
Dalla fattoria di famiglia allo “spazio” dell’immaginazione
In quel dell’Hangar le coordinate spaziotemporali si sgretolano, così la mostra inizia ancor prima di iniziare. Fuori dall’edificio un razzo-pollaio si trasforma in una metafora di congiunzione fra esterno e interno, fra la realtà oggettiva del vissuto personale e il coraggio di trasformare il ricordo della fattoria dell’infanzia in un universo creativo assoluto e inimmaginabile.
Frammenti di viaggio
Varcato lo shed, il visitatore è accolto da una casa volante, inaccessibile e inabitabile, perché priva di fondamenta. La costruzione, sospesa nello spazio e dislocato in più aree, evoca uno stato di perenne trasformazione.
Camminando nell’edificio postindustriale, ci si imbatte in gioielli ingranditi di cento volte: una collana, un bracciale e due pendenti. Sono i bijoux della madre, sotterrati assieme ai disegni del figlio per sopravvivere alla guerra.
Ma presto la malinconia lascia spazio alla speranza di un futuro migliore. Un video racconta il tentativo di riportare alla vita la collina dove si trovava la casa della famiglia dell’artista. Lo sguardo positivo è accentuato dalla condivisione del pubblico. Gli spettatori sono chiamati a suonare lo strumento primitivo dell’ocarina, dando vita un’orchestra arcaica.
Il percorso espositivo si compone di opere legate da un rapporto di interdipendenza e dichiara come nella vita tutto abbia un senso; per scoprirlo basta guardare dalla giusta angolazione.
Così alla fine il razzo rivela il suo interno blu klein. Il viaggio è finito, è tempo di tornare a casa.
INFORMAZIONI UTILI
Petrit Halilaj
Space Shuttle in the Garden / A cura di Roberta Tenconi
dal 03.12.2015 al 13.03.2016 – Spazio: SHED
Orari mostre
lun–mer chiuso
gio–dom 11-23
Orari caffè e ristorante
lun–mar chiuso
mer 11–16
gio–dom 11-23
Fondazione Pirelli HangarBicocca
Via Chiese 2
20126 Milano
T (+39) 02 66 11 15 73
F (+39) 02 64 70 275
info@hangarbicocca.org