Entrando nella prima delle sale espositive del Chiostro del Bramante a Roma, lo sguardo beffardo di un giovane uomo incontra il nostro. E’ come se si fosse appena voltato per guardarci. E’ lo sguardo di James Tissot, immortalato in un suo autoritratto del 1865. E’ lo sguardo del pittore a cui è dedicata la mostra James Tissot, che sarà visitabile presso il Chiostro del Bramante fino al 21 febbraio 2016. E’ questa la prima grande personale che il nostro paese dedica a questo artista, forse non troppo conosciuto al grande pubblico italiano, ma che d’ora in poi non potrà più passargli inosservato.

I nomi di artisti quali Edgar Degas o Éduard Manet sono notissimi anche agli amanti d’arte più distratti, mentre di fronte al nome di James Tissot molti restano spaesati. Eppure Degas e Manet erano solo due dei numerosi celebri artisti del tempo a cui Tissot era legato da rapporti di amicizia. Tissot fu infatti uno dei grandi protagonisti dello scenario artistico del suo tempo, prima a Parigi e poi a Londra, ma fu presto dimenticato dalla critica subito dopo la sua morte.

Il suo valore di artista sarebbe stato riscoperto solo negli anni Settanta del Novecento. Ciò dipende forse dal fatto che egli non aderì mai a una corrente ben precisa, ma, sebbene fu in parte influenzato dal realismo e dall’impressionismo francese, produsse una pittura del tutto personale, che sfugge ancora oggi a ogni tentativo di classificazione specifica.

James Tissot nacque a Nantes nel 1836, ma si trasferì ben presto a Parigi, dove rimase fino al 1731. Dopo aver preso parte alla Comune di Parigi, decise di lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra trasferendosi a Londra, dove iniziò a frequentare i salotti vittoriani più raffinati. Nel 1876 la sua vita cambiò radicalmente a seguito dell’incontro con Kathleen Newton, di cui il pittore si innamorò follemente e che frequentò nonostante ella fosse divorziata e madre di due bambini.

Purtroppo, l’idillio durò pochi anni poiché Kathleen, affetta da una tubercolosi che l’avrebbe comunque portata alla morte, si tolse la vita nel 1882 all’età di soli 28 anni. Sconvolto dal dolore, Tissot abbandonò Londra per fare ritorno a Parigi, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Una vita intensa, i cui cambiamenti e sconvolgimenti influirono direttamente sulla sua arte.

James Tissot iniziò la propria carriera come pittore di storia, seguendo i consolidati dettami dell’Accademie desBeaux-Artes di Parigi. Le opere della sua prima produzione artistica, documentata dalle prime due sezioni della mostra, mostrano un influsso profondo della pittura del Rinascimento Italiano (in particolar modo quella di Vittore Carpaccio), delle Fiandre, del Primo Medioevo italiano e di Ingres, la cui arte rimase punto di riferimento per l’artista durante tutta la sua carriera.

Tuttavia ben presto (e per fortuna), Tissot abbandonò la pittura di storia per dedicarsi nella vita e nell’arte alla propria contemporaneità, a quella vita parigina mondana e raffinata di cui egli fu uno dei più attenti e acuti narratori. Proprio grazie a questa sua opera contemporanea Tissot divenne uno dei pittori più affermati nella Parigi degli anni Sessanta dell’Ottocento.

La mostra dedica una particolare attenzione a questi dipinti di vita moderna (seconda sezione), in particolare ai dipinti dedicati alla figura femminile, di cui Tissot indagò magistralmente i pensieri, le passioni e le relazioni sociali. L’artista dimostrò inoltre nelle sue opere una straordinaria abilità nel rappresentare le tensioni psicologiche dei suoi personaggi. Magistrali in questo senso sono i dipinti realizzati negli anni londinesi, – documentati dalla quarta sezione- durante i quali l’artista ebbe modo di sperimentare in prima persona le ipocrisie del mondo vittoriano inglese, così spietato nei confronti delle donne e così distante da quello ben meno moralista parigino.

In mostra, i dipinti Portsmouth Dockyard e Il Ponte dell’HMS Calcutta sono esempi magistrali dell’ironia tagliente di James Tissot nei confronti della società inglese del tempo. Il primo dipinto ha come ambientazione una nave del porto di Londra, uno dei luoghi principali della città per gli incontri a pagamento. Tissot mette magistralmente a fuoco pensieri e passioni dei personaggi dipinti. Le due donne sono due prostitute, una delle quali si nasconde dietro un ventaglio. È forse indignata per le proposte del marinaio, a cui molto probabilmente dovrà comunque cedere? Nel secondo dipinto, anziché raffigurare una normale scena di prostituzione, l’artista colloca un soldato delle Royal Highlanders su una barca, seduto tra due fanciulle.

Il soldato sembra preferire la donna alla sua destra, che gli rivolge uno sguardo ammiccante, mentre la donna alla sua sinistra, consapevole della decisione dell’uomo, si estrania da ciò che sta accadendo, rimanendo come sospesa nei suoi pensieri. L’ironia di Tissot è tagliente: egli rappresenta un soldato delle Royal Highlanders, i quali avevano fama di essere tra i più coraggiosi e disciplinati, collocandolo in una scena tutt’altro che eroica.

La quinta sezione della mostra è invece dedicata alla donna più importante nella vita di James Tissot: Kathleen Newton. L’amore di Tissot nei suoi confronti è così forte che lo porterà a raffigurarla in numerosi suoi dipinti, persino quando egli rientrerà a Parigi a seguito della morte dell’amata. Il dipinto Dama con ombrello è un ritratto meraviglioso di Kathleen ed è una delle opere più riuscite di tutta la sua carriera. Oltre all’incredibile abilità di ritrattista di Tissot, il dipinto testimonia una forte influenza dell’arte giapponese nella sua opera.

Egli fu infatti uno dei primi grandi amanti e collezionisti di arte giapponese, insieme ad artisti quali Degas e Dante Gabriel Rossetti. Il formato verticale di questo dipinto, così come il “taglio” laterale della scena, sono stilemi che Tissot poteva osservare nelle numerose stampe giapponesi da lui possedute. La figura di Kathleen comparirà costantemente in altri dipinti molto meno spensierati, come La Convalescente, in cui Tissot analizzerà e racconterà con grande empatia la lunga malattia della persona a lui più cara.

L’ultimo periodo della vita e della carriera dell’artista è documentato dalle ultime sezioni della mostra, ed è caratterizzato da un ritorno dei temi legati alla vita moderna (abbandonati durante la relazione con Kathleen Newton in favore di tematiche legate alla vita privata e familiare) e da un nuovo slancio religioso. Nella serie del Figliol Prodigo nella vita moderna Tissot combina la tematica religiosa ai tratti più peculiari della sua pittura (introspezione psicologica, giapponismo, indagine dei costumi della vita moderna). Tra il 1883 e il 1885 egli realizzò un ciclo di opere dedicato alla donna moderna, intitolato La donna a Parigi.

Sebbene quest’impresa fu stroncata dalla critica, Tissot realizzò delle opere che sono documenti preziosi per comprendere davvero la società del suo tempo. Esemplare è l’opera La donna più bella di Parigi, con cui si conclude il percorso espositivo. La scena è ambientata nella favolosa Operà di Parigi. Una donna bellissima con un raffinato vestito nero è raffigurata al centro, circondata da uno stuolo di uomini in smoking che la osservano e sembrano mangiarla con gli occhi.

È giovane e sfrontata, è la donna più bella di Parigi. Ma questo sua status privilegiato avrà breve durata: secondo le cronache del tempo, la donna fu sostituita la sera successiva da una cantante di operetta! Il messaggio e l’ironia del pittore sono chiarissimi: la bellezza femminile è passeggera, mentre la concupiscenza degli uomini non avrà mai fine.

Un altro aspetto interessante che la mostra mette in luce è l’attività di incisore che Tissot portò avanti durante quasi tutta la sua carriera. Egli fu uno dei primi artisti a realizzare incisioni delle proprie opere, a breve distanza dalla loro realizzazione. È proprio in queste incisioni che l’artista si mostra superbo disegnatore e artista perfezionista.

Le sue incisioni costituivano si un momento per ripensare alle proprie opere, ma erano soprattutto un mezzo utilizzato dal pittore per far conoscere le proprie opere a un pubblico il più vasto possibile, essendo esse accessibili anche a una clientela non troppo altolocata. Persino in ciò James Tissot si dimostrò grande interprete di una modernità che iniziò ai suoi tempi e che continua ancora oggi.

INFORMAZIONI UTILI

James Tissot

Roma, Chiostro del Bramante

a cura di Cyrille Sciama

26 settembre 2015 – 21 febbraio 2016

ORARIO APERTURA
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)

PROMO | LUNEDÌ UNIVERSITARIO
– Per gli studenti universitari ingresso al prezzo speciale di € 5,00 (anziché € 13,00)
muniti di LIBRETTO UNIVERSITARIO
o COPIA PAGAMENTO TASSE UNIVERSITÀ A.A. IN CORSO
o RICEVUTA DI ISCRIZIONE UNIVERSITÀ A.A. IN CORSO
– AUDIOGUIDA IN OMAGGIO
– INFO T (+39) 06 916 508 451

BIGLIETTI
– Intero € 13,00 (audioguida inclusa)
– Ridotto € 11,00 (audioguida inclusa)
65 anni compiuti (con documento); ragazzi da 11 a 18 anni non compiuti; studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); militari di leva e appartenenti alle forze dell’ordine; portatori di handicap; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti);
– Ridotto Gruppi € 10,00
prenotazione obbligatoria, min 15 max 25 pax, microfonaggio obbligatorio
– Ridotto bambini € 5,00 bambini da 4 a 11 anni non compiuti
– Ridotto Scuole € 5,00
prenotazione obbligatoria min 15 max 25 pax,
– Ridotto scuola dell’infanzia € 3,00
(prenotazione obbligatoria min 15 max 25 pax)
– Ridotto Speciale € 9,00 (audioguida inclusa)
– Guide con tesserino se non accompagnano un gruppo;
– Omaggio (audioguida inclusa)
– Bambini fino a 4 anni non compiuti; accompagnatori di gruppi (1 ogni gruppo); insegnanti in visita con alunni/studenti (2 ogni gruppo); soci ICOM (con tessera); un accompagnatore per disabile; possessori di coupon di invito; possessori di Vip Card Arthemisia Group; possessori di Card Amici del Chiostro del Bramante; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti) in servizio previa richiesta di accredito da parte della Redazione all’indirizzo ads@arthemisia.it (per urgenze M +39 345 7503572)

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