La Fondazione Prada si prepara a un anno da Oscar. Al rientro delle festività infatti la sede culturale meneghina riapre i battenti con “Flesh, Mind and Spirit”, una selezione di 15 film realizzata dal regista Alejandro González Iñárritu in collaborazione con Elvis Mitchell, critico cinematografico e curatore del Los Angeles Museum of Art Film. Le proiezioni sono aperte al pubblico, quotidiane e gratuite dal 13 gennaio al 1 febbraio 2016.
“La maggior parte dei cortometraggi affrontano il tema della famiglia in crisi. La forza dei legami familiari è un elemento chiave per interpretare il modo in cui Iñárritu lavora, pensa e sente come regista e persona”. Elvis Mitchell
Per gli intellettuali della Fondazione Prada il passaggio dalla ricerca cinematografica a quella figurativa è d’obbligo. Così dal 4 febbraio al 19 giugno prende vita un altro percorso esplorativo nel mondo dell’arte contemporanea con la mostra “To the Son of Man Who Ate the Scroll” ospitata negli spazi del Podium e della Cisterna. Il progetto, ideato e curato da Goshka Macuga autore, curatore e collezionista, traccia il punto d’incontro tra discipline diverse come scultura, installazione, fotografia, architettura e design. Punto focale della sua indagine la retorica e la memoria artificiale come strumenti coordinati, in grado di organizzare e far progredire la conoscenza.
Ultimo appuntamento da segnare in agenda, nella prima parte dell’anno, “L’image volée”. Una mostra collettiva, curata dall’artista Thomas Demand, presentata nei due livelli della galleria Nord dal 17 marzo al 28 agosto 2016.L’esposizione si concentra sul furto, la nozione di autore, l’appropriazione e il potenziale creativo di queste pratiche sondandone i limiti tra passato e presente. Oltre 80 i lavori in mostra, che dal 1820 ad oggi, sono stati realizzati da oltre 45 artisti di nota.
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