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Torna il #MuseumSelfie Day

Picture: Tumblr/Olivia Muus
Picture: Tumblr/Olivia Muus
Picture: Tumblr/Olivia Muus

20 gennaio 2016: torna il #MuseumSelfie Day

Quando iniziai a scattare i #selfieadarte non lo feci guidata dalla mia – pur esistente, sia ben chiaro – vanità. Per quello avrei potuto scegliere di cavalcare l’onda, che impone di scattare selfie comunque e sempre. Non era nemmeno per uno spirito trasgressivo, teso a sdrammatizzare qualcosa che – nonostante Duchamp e tutti i suoi epigoni – appare tuttora difficile da prendere non già meno sul serio, ma in maniera più leggera nel senso sano del termine; e nemmeno per commettere un altro tipo di trasgressione, ovvero disubbidire alla regola imposta da praticamente ogni museo secondo cui è vietatissimo scattare foto all’interno dello stesso (colgo anzi l’occasione per ricordare a tutti che NON È così! Il Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 sulle disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo (convertito dalla Legge 29 luglio 2014, n. 106) prevede infatti che sia “possibile scattare liberamente foto nei musei per uso personale e comunque senza scopo di lucro”… oltre che senza il flash, che può rovinare le opere!).

#SELFIEADARTE "L'indiano fa le pentole ma non i coperchi" #SubodhGupta @TATE @V&A Museum #London When Soak Becomes Spill, 2015 @CleliaPatella
#SELFIEADARTE
“L’indiano fa le pentole ma non i coperchi”
#SubodhGupta @TATE @V&A Museum #London
When Soak Becomes Spill, 2015
@CleliaPatella

Il mio obiettivo era in realtà… didattico. Ma non nel senso più ovvio che questa parola può suscitare: non intendo ergermi a insegnante di alcunché coi miei scatti, anche perché le mie pose generalmente buffe e le frasette di accompagnamento alle foto hanno poco di intellettualmente significativo da trasmettere.
La mia volontà era – ed è – quella di promuovere delle opere (che scelgo) dalle mostre (che scelgo) che vado a visitare e interagire con loro, seppur a un “livello basso”. Attenzione, però: questo presunto basso livello o interesse culturale, che in American English si chiama “lowbrow“, da termine dispregiativo che era è passato a definire un genere (quello del surrealismo pop) tra i più interessanti emersi a cavallo tra lo scorso millennio e l’attuale. Un po’ come capitò all’impressionismo…

Ma non divaghiamo, quello che intendo dire è che l’approccio umoristico, o comunque popolare, all’opera d’arte può permettere (prima di tutto a chi decide di autoritrarsi con l’opera stessa) di leggerne il messaggio da un punto di vista diverso, e più personale. Anche grazie al fatto di ritrovarsi in qualche modo – anche se solo tramite uno “sciocco” selfie – a ricreare insieme con l’opera ritratta qualcosa di nuovo; qualcosa di bello, fosse anche solo per il gesto compiuto.

Subodh Gupta
Subodh Gupta

 

E con lo stesso spirito che evidentemente ha precedentemente animato me, un paio d’anni fa Mar Dixon, una mamma di Londra iperattiva su Twitter e che gestisce un sito che si occupa di mostre e musei, ha lanciato la campagna #MuseumSelfie Day.

Che ha un intento nobile sin dalle sue origini, ed è quello di avvicinare i giovani (e il pubblico dalla vita prevalentemente virtuale e social, magari anche più anziano ma alle prime armi come frequentatore di spazi espositivi) alla fruizione dei beni culturali, esorcizzando in questo modo in loro la “sindrome da sbadiglio museale” e possibilmente stimolando in loro il naturale bisogno di Sapere e di Bellezza, intrinseco nell’essere umano ma spesso, purtroppo, assopito.

Alla Dixon l’idea di lanciare la campagna è venuta dopo una serie di visite a svariati musei con sua figlia: “Il mio obiettivo con mia figlia, quando andiamo in un museo, è quello di imparare qualcosa di nuovo. Non deve riguardare necessariamente l’arte, però: può anche trattarsi del fatto che il museo venda delle ottime torte di carota. L’hashtag #MuseumSelfie parla del museo, ma in effetti riguarda le persone che vanno al museo. Tu scatti quella foto, e tu ricorderai quell’immagine e quel momento“.

Mi associo quindi a Mar Dixon, e vi invito a celebrare il #MuseumSelfie day in questo evento che oggi si svolgerà sui Social Network e nei musei di tutto il mondo! E come si fa? È molto semplice: si scatta una foto accanto a un’opera d’arte (o a una torta di carote…) a vostra scelta in un museo a vostra scelta, e la si posta su Facebook, Twitter, Instagram o dove vi pare, accompagnata dall’ hashtag ufficiale #MuseumSelfie e taggando l’account ufficiale @MuseumSelfieDay … e già che ci siamo, visto che vi ho raccontato tutto questo, fossi in voi aggiungerei l’hashtag #Selfieadarte e taggherei il mio account @CleliaPatella !

Buoni selfie a tutti!

pearl-earring

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