L’Università degli Studi di Milano apre le porte alle nuove urgenze creative, con “La Statale Arte”. Il progetto intende valorizzare il loggiato della Ca’ Granda con opere di talenti contemporanei. A cominciare dallo scultore armeno Mikayel Ohanjanyan: Leone d’Oro alla 56 Biennale di Venezia, pronto a sorprendere la città meneghina con una doppia istallazione, da scoprire fra una corsa a lezione e un pomeriggio in biblioteca.
State Arte- Un crocevia culturale
All’Università Degli studi di Milano l’arte abbandona le pagine dei libri e irrompe in cortile, trasformando i chiostri della Ca’ Granda in un parco di sculture. La Statale Arte è un progetto triennale, scandito da una serie di mostre dedicate ad artisti contemporanei, allestite nel complesso architettonico del Richini secondo la curatela di Donatella Volontè.
L’iniziativa, voluta dal Rettore Gianluca Vago, sancisce l’identità della Statale come polo universitario aperto agli stimoli del tempo e agli scambi culturali col territorio circostante; un autentico crocevia fra saperi millenari e ricerche pionieristiche.
Durk- Le porte di Mikayel Ohanjanyan come accesso alla conoscenza
Il primo artista chiamato a confrontarsi col gioiello architettonico meneghino è Mikayel Ohanjanyan. Lo scultore armeno, reduce dalla Biennale di Venezia, torna a far riflettere con due opere Site Specific in dialogo fra loro.
A dare il benvenuto nel cortile di Festa del Perdono è l’installazione Tasnerku + 1 (Dodici + 1): un omaggio alla musica; considerata in epoca medievale -quando nacquero le prime università- la più importante fra le discipline accademiche, in quanto frutto della sintesi fra matematica, filosofia e mistica. Tredici sculture, ispirate al sito archeologico armeno delle “Pietre parlanti”, riproducono una partitura musicale e omaggiano la più complessa, ma anche la più allusiva fra le arti,
In questo contesto di umanesimo contemporaneo, nel loggiato superiore campeggia Durc -in lingua armena Porte-: una doppia scultura cubica posto in equilibrio grazie a un meccanismo di massima tensione fra forze contrapposte. L’opera personifica l’ingresso al sapere, come racconta lo stesso Ohanjanyan: ”L’università è una porta sulla conoscenza. In tal senso il varco fra le due sculture simboleggia lo stato della conoscenza contemporanea, in eterna trasformazione” conclude l’artista.
Un parco di sculture a cielo aperto
Il tributo di Mikayel Ohanjanyan animerà La Statale fino al 19 marzo. Per chi fosse interessato ad approfondire il progetto espositivo, il venerdì pomeriggio e il sabato mattina sono previste visite guidate ad opera degli stessi studenti, padroni di una dimora sempre più aperta al dialogo col mondo circostante.
Ma non finisce qui. Al termine della relativa personale ogni artista sarà chiamato a donare un’opera all’Università, al fine di trasformare Festa del Perdono in un raccolto parco di sculture. In attesa che vengano svelati i nome dei protagonisti delle prossime mostre, siamo tutti invitati a varcare le porte della conoscenza.
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