Dalla vita contadina al lavoro in fabbrica sino a sfavillanti eventi mondani, Jakob Tuggener ha fatto della fotografia la sua più grande forma d’arte. Nato in Svizzera nel 1904, nella sua vita l’artista ha sperimentato anche pittura e regia, ma ha concentrato le sue doti in particolare sulla pellicola, tramite la quale è riuscito a raccontare il mondo, più mondi in realtà.
Mondi che lo hanno affascinato e dei quali ha fatto parte: la vita in fabbrica ad esempio l’ha conosciuta da vicino, avendo lavorato come disegnatore tecnico in uno stabilimento di Zurigo. Proprio qui ha iniziato a scattare immagini; dopo aver perso il lavoro a causa della crisi economica degli anni ’20, è riuscito a realizzare il sogno di diventare artista iscrivendosi alla Reimannschule di Berlino, accademia privata di arte e design. Nel 1932 è tornato nel suo paese natale, dove ha iniziato a lavorare freelance per la Machinenfabrik Oerlikon (MFO), fabbrica di costruzioni meccaniche all’interno della quale ha realizzato una lunga serie di scatti, poi pubblicati tra le pagine del Gleichrichter, riuscendo a demolire differenze e distanze tra operai, impiegati e dirigenti.
Da qui Tuggener ha iniziato a dar vita a reportage, fatti anche di molti ritratti, volti intenti a lavorare o in un momento di pausa, scene di semplice e al contempo sorprendente quotidianità. Così è nato Fabrik, lavoro pubblicato nel 1943, in piena seconda guerra mondiale, quasi come brochure aziendale MFO, ma che in realtà era molto di più: settantadue immagini che insieme illustravano il potenziale distruttivo del progresso tecnico indiscriminato, il cui esito, secondo l’artista, era visibile proprio nella guerra allora in pieno svolgimento.
Fabrik in questo senso e con il significato datogli da Jakob Tuggener non ha avuto ovviamente buoni risultati in senso commerciale, ma un grande successo artistico si. Da qui è nato tutto il resto: allo stesso periodo risalgono gli scatti realizzati durante balli, feste, veglioni di Capodanno.
A Berlino, Zurigo e St. Moritz, infatti, affascinato dalla spumeggiante atmosfera, Tuggener ha inquadrato personaggi e ambienti fortemente caratterizzati da luci soffuse e un po’ magiche. Uomini e donne eleganti in abiti da sera, profonde scollature, scintillii e bicchieri di champagne sono stati per lungo tempo soggetti da catturare per cogliere le migliaia di sfaccettature di un mondo così distante dalla fabbrica. Le fotografie di Tuggener non sono però sempre state apprezzate dall’alta società elvetica, che anzi molto spesso, soprattutto per quanto riguardava la parte maschile, preferiva rimanere anonima. Non a caso per lungo tempo i lavori dell’artista sono rimasti di nicchia.
Oggi però per fortuna questa tendenza è cambiata, e infatti abbiamo modo di ammirare i mondi immortalati dalla sua Leica, così contrastanti ma da lui amati in ugual misura e infatti ritenuti di medesimo valore artistico, tutti insieme.
Accade al MAST di Bologna, le cui sale dal percorso a serpentina, permettono al pubblico di ammirare una mostra interamente dedicata al Poeta fotografico (come lui stesso amava definirsi) sino al 17 aprile 2016.
Grazie alla curatela di Martin Gasser e Urs Stahel e alla collaborazione con la Fondazione Jakob Tuggener, la Fondazione MAST ha messo insieme le fotografie di Fabrik 1933- 1953, le proiezioni in slide show di Nuits De Bal 1934-1950 e una raccolta di menabò di libri fotografici che lo stesso artista impaginava manualmente.
Inoltre, a rappresentare l’eclettismo del fotografo, la rassegna è arricchita da una serie filmati caratterizzati da una regia dinamica e una tecnica di montaggio che deve molto alle teorie di Ejzenstein, con passaggi dal campo totale al primo piano.
La Fondazione MAST, con Jakob Tuggener, apre un ciclo di mostre fotografiche che si terranno lungo tutto il 2016 sui temi dell’industria e del lavoro, sia con immagini della propria collezione di fotografia industriale, sia con opere di raccolte private o archivi spesso inediti.
INFORMAZIONI UTILI
JAKOB TUGGENER
MAST – Bologna
Dal 27 gennaio al 17 aprile 2016
Apertura: martedì-domenica dalle 10.00 alle 19.00
Ingresso gratuito