Domenica 31 Gennaio al Tour&Taxis di Bruxelles si è chiusa la 61° edizione di BRAFA Art Fair con oltre 58.000 visitatori e ottimi segnali di ripresa. I 137 espositori internazionali di ogni specialità hanno confermato la soddisfazione per l’andamento di questo primo importante appuntamento del mercato dell’arte.
Il palmares delle vendite si distribuisce equamente fra i due antipodi dell’arco temporale in mostra: Archeologia e arte del ‘900, a conferma di una tendenza eclettica di cui Axel Vervoordt fu precursore proprio da Bruxelles. Non a caso il suo stand ha registrato ancora una volta il ‘sold out’ fra un paio di mobili neoclassici italiani, opere di Kazuo Shiraga, Anselm Kiefer e un Eros in marmo bianco romano dell’anno 0.
“Il nostro è un pubblico preparato, con una vera passione per il collezionismo” spiega Harold t’Kint de Roodenbeke, Presidente della manifestazione “Il BRAFA è cresciuto grazie a questo ed è oggi un appuntamento irrinunciabile per i professionisti del settore”. Se ne sono accorti anche i nuovi collezionisti cinesi che quest’anno erano particolarmente numerosi e attenti. Come il cliente di Shanghai che ha acquistato da Berko Fine Paintings una serie di 10 dipinti ottocenteschi di scuola francese. Marc Michot ha invece ceduto per 150.000 € una ceramica dipinta cinese della dinastia Tang (618 -960 d.C.) con un cammello e il suo conduttore.
Fra le curiosità 2016: la vendita della pagina 275 della prima edizione della Bibbia stampata da Gutenberg! “Solo” 100.000 € per aggiudicarsi una delle preziosissime pagine del primo libro stampato in Europa con la tecnica dei caratteri mobili a Magonza tra il 1453 e il 1455 da Johannes Gutenberg. Thierry et Bertrand Meaudre della Librairie parigina Lardanchet hanno molte altre trattative in corso, a riprova della tenuta della “carta scritta”!
Grande qualità (e dunque vendite) anche nell’alta gioielleria antica e fra i creatori contemporanei come la maison Leysen che ha venduto la collana “Briolette” con diamante da 19 carati già nella prima serata ad inviti.
Soddisfatto anche il vice-presidente, Didier Claes, esperto di arte africana, che alla preview aveva coperto di bollini rossi (che contrassegnano le vendite) un terzo delle 22 opere in mostra: tra questi un piccolo elefante in avorio proveniente dal Congo dal valore di 22.000 euro.
Soddisfatti per le vendite e la qualità del pubblico anche gli italiani: Chiale Fine Arts, Il Quadrifoglio e Robertaebasta, mentre Dario Ghio (Monaco) lascia intendere che un’importante trofeo di caccia realizzato per il palazzo relae olandese tornerà nel suo luogo d’origine o in un museo di Amsterdam. Arte italiana comunque presente in quasi tutti gli stand, come i bei mobili e complementi anni ”40/’70 presentati dalla galleria Futur Anterieur che ha venduto a un collezionista americano proprio una consolle del 1948 disegnata dall’italiano Ico Parisi.
Il dipinto Mouvement del 1959 di Joseph Lacasse è stato venduto a 85.000 euro dall’inglese Whitford Fine Art, mentre pare siano aperte le trattative (3,3 milioni € ) peril dipinto di Paul Delxaux La grande allée proposto dalla galleria austriaca Thomas Salis. Francis Maere Fine Arts, infine, ha venduto “Power, una scultura a forma di pugno di Etienne Desmet degli anni ’50: l’opera più pesante dell’evento (oltre 2 tonnellate).
Prossima edizione: 21-29 Gennaio 2017.