Ventitré opere di Alessandro Magnasco in mostra a Palazzo Bianco di Genova dal 25 febbraio al 5 giugno 2016.
Le collezioni civiche genovesi partecipano con ben quattro opere di cui una – Il pittor pitocco – appartiene al Museo Giannettino Luxoro e le altre tre ai Musei di Strada Nuova: la Scena di pellegrinaggio altresì detta Preghiera davanti a una cappella campestre; Sant’Agostino e l’angelo, e il celeberrimo Trattenimento in un giardino d’Albaro, ritenuto l’estremo capolavoro dell’attività del Magnasco. Presente anche il Funerale ebraico prestato dal Museo del Louvre.
Artista dall’opera originale e stravagante, Alessandro Magnasco è stato riscoperto all’inizio del XX secolo ed è considerato, per certi versi, un precursore di Goya (1746 – 1828), degli Espressionisti e uno dei padri del gusto per il fantastico e il macabro. In ogni caso, la sua opera ricca e variata non si può definire solo attraverso queste caratteristiche.
La produzione dell’artista impressiona sia dal punto di vista del linguaggio pittorico estremamente personale che da quello dei soggetti, che solo lui affronta in linea con le nuove idee che si affermano in Europa fra XVII e XVIII secolo. Le sue composizioni, animate da piccole figure in movimento, ci portano verso l’arte di Francesco Guardi (1712 – 1793) e dei veneziani del Settecento, ma sono proprio i temi affrontati a renderlo unico.
Il suo testamento artistico, “Il trattenimento in un giardino di Albaro” (Genova, Musei di Strada Nuova, Palazzo Bianco) appare come un’eco delle poetiche composizioni di Antoine Watteau (1684-1721) e restituisce un’immagine suggestiva e per certi versi impietosa dell’aristocrazia genovese del Settecento.
INFORMAZIONI UTILI
“Alessandro Magnasco – gli anni della maturità”
Palazzo Bianco, 25 febbraio – 5 giugno 2016