Prende il via oggi, 16 Febbraio il restauro che riporterà agli antichi splendori uno degli ingressi monumentali alle sale pubbliche di Palazzo Ducale, a Venezia la Scala d’Oro. Cornice di inestimabile valore storico-artistico quotidianamente visitata da migliaia di visitatori.
Scopo di questo intervento proprio l’eliminazione dello sporco accumulatosi nel corso dei secoli oltre che a causa dei vari trattamenti di manutenzione che si sono succeduti, soprattutto a base di cere ed oli.
Naturale prosecuzione della Scala dei Giganti è la Scala d’Oro, così chiamata per le ricche decorazioni in stucco bianco e foglia d’oro zecchino della volta, eseguite a partire dal 1557 da Alessandro Vittoria, mentre i riquadri ad affresco, della stessa epoca, sono opera di Giambattista Franco. Venne realizzata per separare gli spazi dedicati alla privata abitazione del doge, posti a nord, dal palazzo di giustizia, che si trova a sud.
Nonostante l’ingannevole presenza dello stemma del doge Andrea Gritti in chiave d’arco, la scala d’oro fu costruita durante il dogati dei dogi Lorenzo e Girolamo Priuli, che regnarono tra il 1556 e il 1567, su progetto di Jacopo Sansovino nel 1555 e ultimata in due fasi, prima dallo Scarpagnino nel 1559 e poi sotto il dogato di Sebastiano Venier.