Dalla nostra corrispondente Laura Maggi.
Apertasi ufficialmente il 24 febbraio Arco, la 35 edizione della Fiera dell’Arte Contemporanea di Madrid si è riconfermata fra le mostre mercato di Contemporary di primo livello , con 221 gallerie provenienti da 27 paesi.
Una decina le gallerie italiane, tra le quali la galleria Astuni di Bologna che propone Castellani ed una ricca selezione di opere di Calzolari e la galleria Alfolso Artiaco di Napoli con proposte di giovani artisti italiani.
Carlos Urroz ha organizzato questo evento coinvolgendo molte fondazioni. Tra gli sponsor anche il quotidiano “El Pais” che festeggiava 40 anni dalla nascita.
Il gran numero delle gallerie sudamericane e americane dava la sensazione di essere alla fiera di Miami Basel. Grande afflusso di visitatori malgrado i 40 euro d’ingresso.
Ovunque opere di ottima qualità a prezzi alti e con bollini rossi segbale che erano state vendute. Il collezionismo di oggi si orienta sempre piu’ verso le opere da investimento, da che l’arte (e in questi luoghi diventa evidente) e’ diventata simile ad una commodity, i master piece sempre più cari premiano prima gli speculatori, poi i collezionisti. Mai prima d’ora si era vissuto un simile fenomeno almeno sino a questi livelli di prezzi. Questo mercato dell’arte riflette le iniquita’ del mondo in cui 1% puo’ aderire a prezzi che subiscono violente variazioni come nei giochi di borsa.
Di grande interesse l’avvento di giovani artisti cubani tra i quali Roberto Diego nella galleria Crone di Berlino. L’apertura delle frontiere di questo paese contribuira’ alla sicura valorizzazione degli artisti cubani che rappresenteranno il boom dell’arte dei prossimi anni.
La fiera si chiude domani, domenica 28 febbraio.