Print Friendly and PDF

Silencio Vivo. Dopo il terremoto del 2014 torna la Biennale Donna a Ferrara

XVI Biennale Donna - Silenzio Vivo. Artiste dall'America Latina XVI Biennale Donna - Silenzio Vivo. Artiste dall'America Latina

Torna a Ferrara, la Biennale Donna, dal 17 aprile al 12 giugno 2016.

Ad animare il Padiglione d’Arte Contemporanea la collettiva SILENCIO VIVO. Artiste dall’America Latina, per la curatala di Lola G. Bonora e Silvia Cirelli.

La rassegna si conferma uno degli appuntamenti più attesi del calendario artistico e dopo la forzata interruzione del 2014, a causa del terremoto che ha colpito Ferrara e i suoi spazi espositivi, può ora riprendere il proprio percorso di ricerca ed esplorazione della creatività femminile internazionale.

Da sempre attenta al rapporto fra arte e la società contemporanea, la Biennale Donna intende concentrarsi sulle questioni socioculturali, identitarie e geopolitiche che influenzano i contributi estetici dell’odierno panorama delle donne artiste. In tale direzione, la rassegna di quest’anno ha scelto di spostare il proprio baricentro sulla multiforme creatività latinoamericana, portando a Ferrara alcune delle voci che meglio rappresentano questa eccezionale pluralità espressiva: Anna Maria Maiolino (Italia-Brasile, 1942), Teresa Margolles (Messico, 1963), Ana Mendieta (Cuba 1948 – Stati Uniti 1985) e Amalia Pica (Argentina, 1978).

XVI Biennale Donna - Silenzio Vivo. Artiste dall'America Latina
XVI Biennale Donna – Silenzio Vivo. Artiste dall’America Latina

SILENCIO VIVO riscopre le contaminazioni nell’arte di temi di grande attualità, interrogandosi sulla realtà latinoamericana e individuandone le tematiche ricorrenti, come l’esperienza dell’emigrazione, le dinamiche conseguenti alle dittature militari, la censura, la criminalità, gli equilibri sociali fra individuo e collettività, il valore dell’identità o la fragilità delle relazioni umane.

Questa Biennale Donna si apre con l’eclettico contributo di Ana Mendieta, una delle più incisive figure di questo vasto panorama artistico. Nonostante il suo breve percorso (muore prematuramente a 36 anni, cadendo dal 34simo piano del suo appartamento di New York), Ana Mendieta si riconferma ancora oggi, a 30 anni dalla sua scomparsa, come un’indiscussa fonte ispiratrice della scena internazionale. La Biennale Donna le rende omaggio con un nucleo di opere che ne esaltano l’inconfondibile impronta sperimentale, dalle note Siluetas alla documentazione fotografica delle potenti azioni performative risalenti agli anni ’70 e ’80. Al centro, l’intreccio di temi a lei sempre cari, quali la costante ricerca del contatto e il dialogo con la natura, il rimando a pratiche rituali cubane, l’utilizzo del sangue – al contempo denuncia della violenza, ma anche allegoria del perenne binomio vita/morte – o l’utilizzo del corpo come contenitore dell’energia universale.

Ana Mendieta in alcune sue performance
Ana Mendieta in alcune sue performance

Il corpo come veicolo espressivo è una caratteristica riconducibile anche nei primi lavori della poliedrica Anna Maria Maiolino, di origine italiana ma trasferitasi in Brasile nel 1960, agli albori della dittatura. L’esperienza del regime dittatoriale in Brasile e la conseguente situazione di tensione hanno influenzato profondamente la sua arte, spingendola a riflettere su concetti quali la percezione di pericolo, il senso di alienazione, l’identità di emigrante e l’immaginario quotidiano femminile.

In mostra presentiamo una selezione di lavori che ne confermano la grande versatilità, dalle sue celebri opere degli anni ’70 e ’80, documentazioni fotografiche che lei definisce “photopoemaction” – di chiara matrice performativa – alle sue recenti sculture e installazioni in ceramica, dove emerge la sempre fedele attinenza al vissuto quotidiano, in aggiunta, però, all’esplorazione dei processi di creazione e distruzione alle quali l’individuo è inevitabilmente legato.

Anna Maria Maiolino, Por um Fio [Per un filo]
Anna Maria Maiolino, Por um Fio [Per un filo]

Di simile potere suggestivo, ma con una particolare attitudine al crudo realismo, la poetica di Teresa Margolles testimonia le complessità della società messicana, ormai sgretolata dalle allarmanti proporzioni di un crimine organizzato che sta lacerando l’intero paese e soprattutto Ciudad Juarez, considerata uno dei luoghi più pericolosi al mondo.

Con una grammatica stilistica minimalista, ma d’impatto quasi prepotente sul piano concettuale, i lavori della Margolles affrontano i tabù della morte e della violenza, indagati anche in relazione alle disuguaglianze sociali ed economiche presenti attualmente in Messico. Le grandi installazioni che l’artista propone per la rassegna ferrarese – fra cui un’opera inedita, realizzata appositamente per la Biennale Donna – svelano un evidente potere immersivo, che forza lo spettatore ad assorbire e partecipare al dolore di una situazione ormai fuori controllo, troppo spesso taciuta e negata dalle autorità locali.

teresa margolles la promesa performance
Teresa Margolles, La Promesa performance

Il percorso della Biennale Donna si chiude poi con la ricerca di Amalia Pica, grande protagonista dell’emergente scena argentina. Utilizzando un ampio spettro di media – il disegno, la scultura, la performance, la fotografia e il video – l’artista si sofferma sui limiti e le varie derivazioni del linguaggio, esaltando il valore della comunicazione, come fondamentale esperienza collettiva.

Le sue opere si fanno metafora visiva di una società segnata dall’ipertrofia della comunicazione, un fenomeno diffuso che sempre più di frequente conduce all’equivoco e all’alienazione, invece che alla condivisione. Ispirandosi ad alcune tecnologie trasmissive del passato, mescolate a rimandi del periodo adolescenziale, Amalia Pica sorprende con interventi dal chiaro aspetto ludico, che invitano gli stessi visitatori a interagire fra loro, sperimentando varie e ironiche possibilità di dialogo.

Amalia Pica, Some Of That Colour
Amalia Pica, Some Of That Colour

In occasione di Biennale Donna SILENCIO VIVO. Artiste dall’America Latina una serie di iniziative collaterali dal cinema alla letteratura, assolutamente da non perdere.

INFORMAZIONI UTILI

SILENCIO VIVO. Artiste dall’America Latina

Padiglione d’Arte Contemporanea
Corso Porta Mare 5, 44121 Ferrara

Inaugurazione
sabato 16 aprile 2016, ore 18.00

Dal 17 aprile al 12 giugno 2016

da martedì a domenica 9.30 – 13.00 / 15.00 – 18.00

Commenta con Facebook

leave a reply

Altri articoli

01 Apr 2019 2.32 am

La settimana più attesa nel mondo dell'arte contemporanea è alle porte, dall'1 al 7 aprile 2019 istituzioni…

21 Mar 2022 1.36 am

Anaïs Tondeur, Memory of the Ocean, 2014 La Biennale Donna torna per la sua XIX edizione: dal 27 marzo…

Teatro e arte contemporanea - 5 maggio 2018 PAC

04 Mag 2018 6.30 pm

Milano, 5 maggio ore 17. Nell'ambito del public program della mostra "Ya Basta Hijos de Puta" -la personale…

The Boys In The Band, in scena al PAC l'opera teatrale cult in una nuova traduzione curata da Costantino della Gherardesca

26 Giu 2019 1.30 pm

The Boys In The Band, in scena al PAC l'opera teatrale cult in una nuova traduzione curata da Costantino…

Anna Maria Maiolino

30 Mar 2019 12.12 am

Più di 400 opere per la prima mostra italiana in un’istituzione pubblica, il PAC di Milano, dell’artista…

Teresa Margolles, Pistas de baile (2016)

28 Mar 2018 12.02 am

Teresa Margolles si presenta al PAC (Padiglione d'Arte Contemporanea) di Milano con una personale dal…