I cataloghi monotematici di Pandolfini testimoniano come il collezionismo in ambito ceramico non sia sopito: maioliche e porcellane italiane ed europee continuano a riscuotere grande interesse tra i collezionisti. In questo novero di oggetti rientrano le MAIOLICHE LIGURI DALLA COLLEZIONE DI ARRIGO CAMEIRANA, in asta il 20 aprile 2016 nel corso della vendita di antiquariato della casa d’aste fiorentina.
Arrigo Cameirana, uno sei massimi studiosi della ceramica ligure, contribuì in modo fondamentale all’identificazione di parte del patrimonio ceramico prodotto dalla manifatture savonesi e in modo più ampio liguri. Il nucleo di opere che Pandolfini presenta sono dunque oggetti dall’appeal unico, perché unisco al loro valore intrinseco una provenienza che lo certifica oltre ogni dubbio.
La maggior parte dei lotti in vendita sono piatti prodotti nel XVII e XVIII secolo a Savona e Albissola, su tutti ricordiamo un Grande Piatto della Manifattura Melchiorre Conrado della seconda metà dal XVII secolo; è in maiolica decorato con motivo “a tappezzeria” costituito da foglie e fiori, d’ispirazione cinese, che circonda una figura equestre posta al centro del cavetto.
Da non dimenticare la presenza di quattro lotti composti ognuno da 13, 11, 9 e 9 mattonelle tutte del XVI secolo in maiolica usate per la decorazione dei edifici su pareti e pavimenti. Di sicura origine orientale, come per altro si evince dal nome che in arabo è Al Zuleja, in spagnolo Azulejo e in ligure Laggioni, proprio questi 42 laggioni sono stati ampiamente studiati e pubblicati dal Cameirana, nonché pubblicati in Azulejos e Laggioni – Atlante delle piastrelle in Liguria dal Medioevo al XVI secolo di Loredana Pessa e Paolo Ramagli.
Durante l’asta d’antiquariato verrà esitata una selezione di arredi e oggetti d’arte, di manufatti ceramici di ambito castellano e tre vendite di ceramiche di uniche proprietà.
Una di queste è LA COLLEZIONE DI MAIOLICHE GRAFFITE DI JOHN WINTER, punto di riferimento nel mondo dell’antiquariato internazionale per più di trent’anni. Fondatore di Trinity Fine Art, Winter è riconosciuto come uomo di profonda conoscenza della materia antiquariale, concretizzata in molti interessi che hanno spaziato dai bronzi rinascimentali alle porcellane di Doccia, alle ceramiche.
A queste ultime si riferisce la bella raccolta di tredici lotti di ceramiche graffite, provenienti direttamente dalla sua collezione, che testimoniano una volta di più, la cura che ha dedicato allo studio per questa disciplina delle “arti applicate”. Tra tutte ricordiamo due Ciotole del XVI secolo, una veneta e una emiliana, entrambe in terracotta ingobbiata, invetriata e decorata in policromia. La prima di forma emisferica con un basso piede ad anello presenta al centro del decoro, in verde ramina, giallo ferraccia e azzurro, il profilo di un turco con turbante sul capo e abito dal collo ricamato.
La seconda, ha una vasca troncoconica leggermente arrotondata, l’orlo piano e un piede a disco, appena incavato. Il motivo centrale è costituito da mano che stringe un cuore.
Si segnala anche la vendita di MAIOLICHE TOSCANE DA UNA PRESTIGIOSA COLLEZIONE FIORENTINA, inserita nell’asta del 20 aprile. I tredici lotti, che aprono il catalogo della vendita, comprendono ciotole, boccali, ampolle e orcioli, albarelli… eseguiti per lo più nel XV secolo nelle botteghe di Montelupo. Su tutti si segnala una Coppia di orcioli in maiolica del XV secolo realizzati a Montelupo la cui stima è di 15.000/20.000 euro. La decorazione policroma vede associare la tecnica “a zaffera” in blu di cobalto e piombo al bruno di manganese e al giallo antimonio. La presenza di una “N” sotto le brevi anse a nastro consente di ascrivere i due vasi a una bottega di Montelupo attiva verso la fine del XV secolo, ovvero agli ultimi anni della decorazione a zaffera.
Esposizione Firenze | da venerdì 15 a lunedì 18 aprile, orario 10-13/14-19