Osvaldo Licini. Ritratti di famiglia. Dal 30 aprile al 10 luglio 2016 a Monte Vidon Corrado una mostra dedicata ai ritratti dell’artista marchigiano.
Nel programma di esposizioni messo a punto dal Centro Studi Osvaldo Licini per approfondire la conoscenza dell’artista, la casa museo Osvaldo Licini ospiterà dal 30 aprile al 10 luglio la mostra Osvaldo Licini. Ritratti di famiglia. Sono alcuni ritratti che costituiscono una mappatura degli affetti più cari dell’artista e insieme un excursus delle sperimentazioni, di quegli “studi” – come li definisce nel Questionario Scheiwiller del 1929 – che caratterizzano la fase figurativa, prima del volo verso l’astrazione.
Grazie alla determinante collaborazione degli eredi Lorenzo e Silvia Licini, sarà possibile vedere opere rimaste nel tempo di proprietà della famiglia ed esposte in poche occasioni.
«I ritratti di Filippo, Amedea, Esmeralda e Beatrice presenti in questa mostra – scrive Lorenzo Licini, nipote dell’artista, nel Quaderno Liciniano che accompagna l’esposizione – sono anche i ritratti di alcuni componenti della mia famiglia: non posso quindi nascondere il particolare coinvolgimento personale che ho sentito, con mia madre, quando siamo stati invitati a collaborare a questa iniziativa. Gli stessi ritratti, d’altra parte, offrono anche lo spunto per affrontare aspetti forse meno noti della vita familiare di Osvaldo».
La punta di diamante dell’esposizione, curata da Daniela Simoni, presidente del Centro Studi Osvaldo Licini, è Nonno Filippo, la prima opera del corpus liciniano, risalente al 1908, anno di iscrizione all’Accademia di Bologna, pubblicato nel catalogo di Marchiori del 1968 in bianco e nero e mai esposto finora, recentemente restaurato.
Non poteva mancare nel breve ma significativo percorso espositivo l’Autoritratto del 1913, realizzato in quel biennio definito da Licini del “primitivismo fantastico” e corrispondente alla sua fase futurista, esposto alla collettiva tenutasi il 21 e 22 marzo 1914 nei sotterranei dell’Hotel Baglioni di Bologna, dipinto che rimanda alla pittura fauve.
>> Per Licini la vocazione a una cultura di respiro europeo si realizza pienamente nel 1917 quando, dopo aver partecipato come volontario alla guerra ed essere stato ferito gravemente a una gamba, decide di passare la convalescenza a Parigi presso la sorella Esmé, ballerina all’Opera: “capitale della lussuria che guarisce tutti i mali” dove la sua famiglia abitava già dal 1912.
Durante i soggiorni parigini agli inizi degli anni venti Osvaldo Licini aveva immortalato la bellezza della sorella Esmeralda, nata nella Ville Lumière nel 1896 e ballerina dell’Opéra, e il fascino e l’eleganza di sua madre Amedea Corazza, bolognese d’origine, sposatasi nel 1893 nella sua città con Vincenzo Licini, con lui trasferitasi nelle Marche e poi nella capitale francese dove avrebbe lavorato come modista. Tra i “Ritratti di famiglia” anche le donne della sua vita: il sensuale Ritratto di Nanny, la pittrice svedese conosciuta a Parigi e divenuta sua moglie, in cui la linea matissiana flessuosa, spezzata, incisiva, domina con tutto il suo vitalismo.
>> Qui per leggere un approfondimento sull’arte Osvaldo Licini.
- Osvaldo Licini. Ritratti di famiglia
a cura di Daniela Simoni
Monte Vidon Corrado (FM), Casa Museo Osvaldo Licini 30 aprile – 10 luglio 2016
Inaugurazione 30 aprile 2016 ore 17
Apertura: sabato e domenica ore 16.30 – 18.30
Per prenotazioni chiamare al 3349276790