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I tagli di Lucio Fontana protagonisti a Prato da Farsetti

Lucio Fontana, Concetto spaziale. Attese

In arrivo l’asta di arte moderna e contemporanea di Farsettiarte a Prato il 27 e il 28 maggio 2016

Lucio Fontana, Concetto spaziale. Attese
Lucio Fontana, Concetto spaziale. Attese

I tagli di Lucio Fontana
Secondo i dati forniti da Artprice, nel 2015 le vendite all’asta internazionali di opere di Lucio Fontana lo hanno collocato al decimo posto della classifica mondiale (al primo posto Pablo Picasso, seguito da Andy Warhol). I collezionisti di ogni Paese si contendono da decenni le sue opere ed il loro valore è in costante ascesa. In questa vendita Farsettiarte propone uno dei suoi tipici Concetti spaziali, con tre tagli su fondo rosso (Concetto spaziale. Attese, 1961, idropittura su tela, rosso, cm 92×73, stima: 1.600.000/2.400.000 Euro).

Dopo le aggiudicazioni particolarmente significative nell’asta dello scorso novembre, Farsettiarte propone un altro importante capolavoro di Aberto Savinio, Monument, del 1929 (olio su tela, cm 133×101, stima: 550.000/750.000 Euro). Il dipinto faceva parte dell’appartamento di Léonce Rosenberg, mercante di entrambi i fratelli De Chirico alla fine degli anni Venti. Al grandioso progetto di decorazione della sua abitazione parigina, collocata al numero 35 di rue Longchamp ed inaugurata nella notte tra il 15 ed il 16 giugno del 1929, Rosenberg aveva invitato a collaborare undici importanti artisti legati alla sua galleria Effort Moderne, tra cui Max Ernst, Fernand Léger, Giorgio De Chirico, Gino Severini, Francis Picabia e Jean Metzinger. La serie realizzata per Rosenberg da Savinio nel 1928-1929 comprendeva, come dichiara l’artista nel 1950, sei tele, aventi per soggetto le “città trasparenti”.

Alberto Savinio, Monument
Alberto Savinio, Monument

Oggi conosciamo di questo ciclo L’île des charmes e La cité des promesses, entrambi di formato orizzontale, del 1928, e tre opere verticali sul tema specifico delle “torri”, La tour de bonheur del 1928, Le cadran de l’espérance, del 1928 e Monument, del 1929. Non sono pervenuti elementi documentari per identificare la sesta tela della serie.
Nel 1929 Savinio è a Parigi, dipinge intensamente (sono documentati ben 66 dipinti), partecipa a importanti esposizioni e approfondisce i rapporti con molti degli artisti, galleristi, collezionisti e intellettuali che in quegli anni facevano della capitale francese il cuore dell’arte mondiale.
In questo dipinto possiamo vedere una gigantesca “torre”, poggiata su una complessa e monumentale piattaforma. I poliedri che la compongono (simili ai contemporanei accumuli di giocattoli), sono quasi cristallini, incorporei, ma capaci di specchiare, di riflettere i colori dell’atmosfera circostante. Savinio si ispira alle pagine di Anatole France, il quale sosteneva che con una vista più acuta si può acquisire la capacità di vedere i paesaggi dell’aria. Attraversati da fitte e insistenti decorazioni geometriche (una sorta di linguaggio misterioso), questi elementi sembrano collocati in modo casuale e disordinato, ma l’artista ha seguito un percorso ben preciso creando un labirinto di non facile soluzione.

Giacomo Balla: dal Divisionismo al Futurismo
Nella sezione dedicata al Futurismo spiccano due importanti opere di Giacomo Balla, Germogli primaverili (Paesaggio di Villa Borghese) del 1906 (olio su tela, applicato su tavola, cm 50,9×76,3, stima: 220.000/280.000 Euro) e Morbidezze primavera del 1918 (olio su tela, cm 56×45,5, stima: 200.000/280.000 Euro).

Giacomo Balla, Germogli primaverili
Giacomo Balla, Germogli primaverili

La prima (già appartenuta alla prestigiosa collezione Winston-Malbin di New York) testimonia l’adesione dell’artista torinese allo stile divisionista e ne rappresenta una delle più alte e compiute espressioni; la seconda incarna i valori del futurismo, in particolare il tentativo dell’artista di rendere visibile l’energia creatrice della natura e le invisibili forze dinamiche che muovono e trasformano il mondo in cui viviamo.

Giacomo Balla, Morbidezze primavera
Giacomo Balla, Morbidezze primavera

Tra le due guerre mondiali: Mario Sironi e Ottone Rosai
Tra le opere più interessanti eseguite tra le due guerre mondiali segnaliamo Il lavoro (I costruttori), di Mario Sironi (1929-1933, olio su tela, cm 150×120, stima: 130.000/180.000 Euro). Nel 1929 Sironi partecipa con tre opere alla “Seconda Mostra del Novecento Italiano”, una tappa fondamentale nell’evoluzione dell’arte italiana negli anni Trenta. In questo periodo le sue opere sono caratterizzate da una semplificazione quasi geometrica delle forme e delle figure, così da creare un ambiente rigorosamente equilibrato tra i pieni ed i vuoti, i cui ritmi sono dovuti a una perfetta dialettica tra volumi tondi e superfici squadrate. I due personaggi perdono la loro collocazione reale, non sono più dei semplici operai, ma assumono una valenza simbolica e universale, rappresentando il concetto stesso del lavoro e della fatica, della forza e dell’energia umana.

Mario Sironi, Il lavoro
Mario Sironi, Il lavoro

Non meno significativa la Partita a briscola di Ottone Rosai (1920, olio su tela, cm 70×50, stima: 100.000/150.000 Euro). In un articolo apparso sul Bollettino d’Arte Alessandro Parronchi ha scritto: “Così nella Partita a briscola la lunga preparazione che non si può non sentire dietro un simile tono di rappresentazione tace improvvisamente nel disporsi del gruppo di giuocatori sotto l’arco; le curve rilassate della figura di destra commentano l’apatia diffusa sul suo viso, e di là dalla tavola le altre rimangono immobili negli atti di eseguire il giuoco e osservare. Questa pace è anzi tanto complicata e solenne da lasciare in sordina tutto quel pullulare d’invenzioni che hanno quasi l’ufficio di chiuderla e sigillarla: osservando i particolari è come se a un tratto essa svelasse i suoi numerosi significati. Si susseguono minime incarnazioni episodiche sul corpo di tutta una materia svolta e dominata stilisticamente: una pennellata staccata striscia a guisa di ruga dal naso di profilo giù per la gota cascante, si arricciano le labbra dell’uomo che ha già biecamente preveduto il colpo, e la mano contratta del baro, nell’imminenza di scoprire la carta, diventa turchina”.

Ottone Rosai, Partita a briscola
Ottone Rosai, Partita a briscola

Il secondo dopoguerra: Paolo Scheggi, Lucio Fontana e Carla Accardi
Nella vasta sezione delle opere eseguite dagli anni Cinquanta a oggi è sufficiente citare Paolo Scheggi, Zone riflesse (Per una situazione) del 1963 (acrilico su tele sovrapposte, cm 50x40x5,3, stima: 260.000/330.000 Euro), una scultura in bronzo satinato di Lucio Fontana (Concetto spaziale, 1959, bronzo brunito, es. E.A., cm 34 x 24, stima: 140.000/220.000 Euro) e un’opera di Carla Accardi del 1978, Senza titolo (Verde), (vernice su sicofil, cm 70×70, stima: 55.000/85.000 Euro)

Carla Accardi, Senza titolo
Carla Accardi, Senza titolo

Arte Moderna e Contemporanea
Dipinti, disegni, scultura, grafica Asta: venerdì, 27 Maggio 2016, ore 15.30
Arte Contemporanea Asta: sabato, 28 Maggio 2016, ore 11.00
Arte Moderna Asta: sabato, 28 Maggio 2016, ore 16.00

Esposizione:
A MILANO (selezione): da giovedì 12 a mercoledì 18 maggio 2016
Galleria Farsettiarte, portichetto di via Manzoni (angolo via della Spiga)
Orario: 10.00 – 19.00 (festivi compresi) – mercoledì 18 maggio: chiusura ore 16.00
A PRATO: da sabato 21 a sabato 28 maggio 2016
Orario: 10.00 – 19.30 (festivi compresi)

Farsettiarte
www.farsettiarte.it – info@farsettiarte.it

Prato, Viale della Repubblica (Area Museo Pecci)
Tel. 0574/572400 – fax 0574/574132

Milano, Portichetto di Via Manzoni (angolo Via Spiga 52)
Tel. 02/76013228 – Fax 02/76012706

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