Per gli amanti della street-art, la galleria Varsi, situata nel cuore di Roma, è una garanzia. Dopo aver esposto alcuni dei più importanti nomi della street art italiana (e non), dallo scorso 29 aprile ha accolto le opere di un altro big. Lui, australiano, nato a Lismoree cresciuto a Brisbane, il suo nome è Fintan Magee.
La mostra, “The Backwaters, Stories from endless suburbia”, aperta fino al 3 giugno, rappresenta le memorie di infanzia dell’artista che ci accompagna attraverso le sue opere indietro nel tempo, negli anni ‘90 in Australia, raccontandoci le storie degli abitanti della “cultural backwater” appunto.
L’artista ci narra con gli occhi di un bambino quella che una volta era la periferia di Brisbane, un luogo isolato dove vivevano persone di diverse origini venute da lontano con diverse tradizioni e religioni eppure convivevano gli uni accanto agli altri, tra amori e litigi, giocavano insieme e crescevano, alle volte anche troppo in fretta.
Queste storie fatte di giochi, di cadute e risalite, di falsi miti sono tutte in scena attraverso l’arte di Fintan che per l’occasione si adatta alla misura della galleria.
“Quando lavoro sulla tela mi piace che le opere comunichino tra di loro, per raccontare una storia”
Così dice l’artista i cui murales, caratterizzati da uno stile figurativo dall’accento surrealista, sono sulle pareti di molte città: Sydney, Melbourne, Londra, Vienna, Los Angeles, Miami, Atlanta, Bogotà, Buenos Aires, Copenhagen, Mosca, New York, Oslo, Dublino e finalmente Roma.
Non è stato semplice ma grazie al patrocinio di ATER Roma al supporto dell’Associazione “Vengo da Primavalle”, l’aiuto dei ragazzi del Bronx a Colori, la collaborazione con “Muracci Nostri” e la stessa galleria VARSI, l’australiano ha avuto l’opportunità di fare un murales a Torrevecchia, per chiunque lo voglia vedere dal vivo basterà recarsi a Via Numai.