Lungo la Via Emilia: sedici fotografi e un documentario al Mast di Bologna, per esplorare le realtà del territorio, le radici e i sogni di una regione
Nella nebbia si dissolvono i paesaggi, i contorni degli edifici, le silhouette degli uomini. Un manto ovattato, famigliare a chi vive in Emilia-Romagna, che quando si dirada svela la realtà dei luoghi, come quelli colti negli scatti in mostra alla Fondazione Mast di Bologna, nell’ambito dell’esposizione dal lungo titolo Ceramica, Latte, Macchine e Logistica. Fotografie dell’Emilia Romagna al lavoro.
La Via Emilia è il filo conduttore alla base del racconto per immagini sull’evoluzione economica e la trasformazione dei processi produttivi della regione. Un percorso di oltre 200 fotografie, che si snoda tra fabbriche attive e dismesse, operai al lavoro, linee ferroviarie, centri commerciali, realtà ancora contadine e panorami del Delta del Po.
Sedici i fotografi coinvolti, tra i quali Enrico Pasquali, con ritratti di lavoratori, dispositivi e attrezzi agricoli, mentre Gabriele Basilico è presente con foto di uno stabilimento in fase di smantellamento e riconversione a Bologna. Industrie in attività invece per Paola De Pietri (unica donna presente), che si è dedicata alla lavorazione tradizionale delle ceramiche, e per Carlo Valsecchi con scatti su aziende ad alto contenuto tecnologico. Ci sono poi i centri commerciali di Olivo Barbieri, i paesaggi di Guido Guidi, il Delta del Po di Marco Zanta, per citare alcuni dei fotografi presenti.
Con in più un “cameo” di classe costituito dalle immagini di scena tratte da Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni, del 1964. Nel film il regista ritrae la periferia industriale di Ravenna, in cui le ciminiere assomigliano a lunghe bottiglie, che sembrano richiamare i toni sommessi del pittore Giorgio Morandi, come fa notare Marco Antonio Bazzocchi, docente dell’Università di Bologna. Suo il testo che accompagna la presentazione del documentario di Francesca Zerbetto e Dario Zanasi, Le radici dei sogni – L’Emilia-Romagna tra cinema e paesaggio, pezzo forte della rassegna. Un viaggio di 73 minuti attraverso i luoghi che hanno nutrito la fantasia di alcuni tra i più importanti registi del cinema italiano e internazionale, con l’inserzione di numerose parti dei film stessi.
Da Ossessione del 1943, di Luchino Visconti, ambientato nel ferrarese, alle atmosfere nebbiose di Gente del Po (primo esperimento di Antonioni, del 1947), al fotoromanzo La Donna del Fiume di Mario Soldati, fino a Novecento di Bernardo Bertolucci (1964), e Amarcord di Federico Fellini (1973). Un’Emilia-Romagna terra di cultura visiva e letteratura, che ha dato i natali anche a poeti e scrittori come Giovanni Pascoli, Pier Paolo Pasolini e Tonino Guerra, da Bazzocchi considerato il punto di incontro tra poesia e cinema.
Ceramica, Latte, Macchine e Logistica. Fotografie dell’Emilia-Romagna al lavoro,
Fondazione Mast (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia),
Bologna, sino all’11 settembre 2016.
www.mast.org