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Da Medardo Rosso a Munari. Arrivano a Rimini i ”Marziani”

Adolfo Wildt, Animantium Rex Homo, 1925, matita grafite e carboncino su carta, 89,8 x 130,7 cm Adolfo Wildt, Animantium Rex Homo, 1925, matita grafite e carboncino su carta, 89,8 x 130,7 cm

Fino al 10 Luglio 2016 al Castel Sismondo, Rimini – nell’ambito della seconda edizione della Biennale del Disegno Profili del mondo – è aperta al pubblico la mostra ”I Marziani. Disegno nell’Arte Italiana del XX secolo” con una selezione di capolavori su carta da Medardo Rosso a Mondino, da Munari, Tancredi, Rama, Agnetti a De Dominicis.

Adolfo Wildt, Animantium Rex Homo, 1925, matita grafite e carboncino su carta, 89,8 x 130,7 cm
Adolfo Wildt, Animantium Rex Homo, 1925, matita grafite e carboncino su carta, 89,8 x 130,7 cm

La mostra presenta al pubblico una selezione di lavori, circa 60, provenienti dalla Collezione Ramo di Milano, una delle maggiori raccolte private di opere su carta del XX secolo, iniziata alcuni anni fa dall’imprenditore milanese Giuseppe Rabolini.

E’ una occasione da non perdere quella dei ”Marziani”,  sia per il pubblico che desidera avvicinarsi a questo tipo di arte grafica, sia per gli specialisti.
Questa mostra mette in luce non solo 16 artisti che hanno segnato il ‘900 italiano, ma anche l’originalità e la poetica della loro produzione artistica, diversa da quella del loro tempo.

Tancredi Parmeggiani, Senza titolo, 1955, gessetto su carta, 75,2 x 104,7 cm
Tancredi Parmeggiani, Senza titolo, 1955, gessetto su carta, 75,2 x 104,7 cm

Oltre che un percorso espositivo, si presenta per il visitatore una vera e propria scoperta della fortuna critica degli artisti, di quello che i loro contemporanei pensavano della loro arte e di come oggi la recepiamo, sul loro essere “marziani” allora, e sulle alterne vicende della critica che, negli anni, li ha portati fino ad oggi.

Gli artisti in mostra, nella maggior parte dei casi, non sono stati in dialogo diretto tra loro ed anzi, hanno attraversato diversi movimenti e stili. Nonostante ciò, insieme mostrano una panoramica totale che invita a ripensare alcuni capitoli della storia dell’arte italiana.

Perchè il disegno come protagonista? Il disegno è stato capace di smuovere non solo la coscienza visiva ma anche quella intellettuale dell’uomo, è stata l’espressione primaria della ricerca artistica italiana e ancora può essere da spunto per una lettura critica sia del passato che del presente.

Una occasione dunque, anche per ridare quel valore autonomo al disegno, al pari di pittura e scultura, che non ha avuto molta fortuna di emergere, o di essere apprezzato come dovuto.

Sarà l’occasione giusta per Munari, Gnolo o Tancredi per avere sulle loro opere la giusta osservazione?

Gino De Dominicis, Senza titolo, anni '80, foglia d'oro su stampa fototipografica, 12 x 9 cm
Gino De Dominicis, Senza titolo, anni ’80, foglia d’oro su stampa fototipografica, 12 x 9 cm
Maria Lai, Diario, 1979, stoffa, carta e filo, 23 x 17,5 x 0,8 cm
Maria Lai, Diario, 1979, stoffa, carta e filo, 23 x 17,5 x 0,8 cm

INFORMAZIONI UTILI

I Marziani. Disegno nell’Arte Italiana del XX secolo

Per informazioni
Collezione Ramo
Milano
amministrazione@collezioneramo.it
www.collezioneramo.it

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