Laurence Anyways arriva in sala grazie a Movies Inspired il terzo lungometraggio di Xavier Dolan.
Il film è stato presentato al festival di Cannes nel 2012 nella sezione Un Certain Regard e ha conquistato due premi: Suzanne Clément migliore attrice e per Xavier Dolan la Queer Palm.
Dopo il successo in sala di Mommy (2014) e il Grand Prix Speciale della Giuria per Juste la fin du monde all’ultimo festival di Cannes finalmente arriva anche in Italia il film che ha segnato la precoce maturità artistica di Xavier Dolan.
Laurence, docente di letteratura, rivela nel giorno del suo trentesimo compleanno il suo desiderio di diventare una donna. Al suo fianco Fred, una donna emancipata che accetta di rimanere e sostenerlo in questi primi difficili passi della sua nuova vita. Presto il peso dello stigma sociale, il muro della famiglia e l’incompatibilità cominciano a diventare un problema insormontabile per la coppia…
Dopo un esordio sorprendente in cui Xavier Dolan faceva i conti con se stesso, con l’ossessione per la madre e con il proprio orientamento sessuale (J’ai tué ma mère), arriva oggi nelle sale italiane Laurence Anyways che possiamo considerare come la summa del suo fare cinema, nella sua forma più debordante e lussuriosa.
L’amore può essere incrollabile? È qualcosa di così puro, così visceralmente forte? Esiste davvero un legame tanto profondo e speciale da andare al di là ad ogni ragionevolezza?
Chi si attendeva un’introspezione psicologica sull’atto di cambiare sesso dovrà ricredersi, perché contro ogni aspettativa Laurence Anyways punta il cono di luce non sulla trasformazione di un uomo e sulla sua libertà, ma su una grande storia d’amore e, proprio lì, il film trova gran parte delle sue risorse.
Una storia d’amore struggente e totalizzante tra due anime fatte furiosamente l’una per l’altra anche quando ogni cosa intima loro di arrendersi.
Anche quanto Fred avrà un marito e un figlio e Laurence diventerà una scrittrice e poetessa di gran successo, entrambe si renderanno conto che [anyways] non potranno mai amare nessun altro.Quest’incredibile storia d’amore viene racchiusa, girata, scomposta all’interno di un film che ne racconta i 10 e più anni in cui la storia si svolge.
Dolan nel suo racconto rapsodico ti irrita, esalta, sconvolge e annichilisce allo stesso tempo tra scene oniriche e salti temporali; rifugge sempre il grottesco, rimanendo pop e, in qualche modo, sgargiante.
La colonna sonora, che pilucca canzoni dell’epoca e non, aderisce prepotentemente alle immagini e alle sequenze fino a trasformarle in alcuni casi in esuberanti videoclip. Sbalorditivi, come i personaggi che interpretano, sono poi i due attori: si fa a gara di bravura tra Melvil Poupaud e Suzanne Clément.
Un applauso va anche a Nathalie Baye che appare nel film come madre di Laurence, imperturbabile e disincantata fino alla durezza, anche di fronte ad un figlio in procinto di diventare donna.
>> Oggi più che mai, Laurence Anyways è e deve essere un grido contro i reati d’odio, un inno all’amore e alla libertà di un uomo che ama a prescindere dalla propria identità.
Laurence Anyways è un film dai plurimi significati a tratti indecifrabile proprio come la “logica del cuore” di cui ci racconta, quel sentimento chiamato ad andare oltre ogni differenza di genere.
>> Queste le sale in cui potete trovare Laurence Anyways
Dopo J’ai tué mère e Les amours imaginaries maginaries, Xavier Dolan, l’enfan terrible della croissete (ma non chiamatelo così in sua presenza) in Laurence Anyways ritorna sui temi a lui cari, sia nel contenuto che nello stile, cimentandosi con la materia eterogenea e sfaccettata dell’appartenenza a umanità che per orientamento sessuale che si sottrae alle logiche del pensiero comune, esplorando così il concetto di diverso, considerandolo tale in quanto parte di una minoranza che facilmente viene discriminata dalla massa. In un mondo dove un semplice bacio tra due persone che si vogliono bene viene adoperato come pretesto per motivare una terribile strage i protagonisti dei film di Xavier Dolan, lottando per poter affermare la loro stessa esistenza, il diritto di amare e di provare ad essere felici si rivelano eroi quanto mai necessari.