Sul lago di Iseo si cammina sulle acque, con la passerella di The Floating Piers. E se l’ultima opera di Christo fa gridare al miracolo, è tempo di imbattersi in un sodalizio creativo che unisce arte e vita, amore e libertà. Ripercorriamo la storia di due pionieri del contemporaneo, con la Top Five delle opere di Christo e Jeanne-Claude.
Una magica alchimia
Nati nello stesso giorno -il 13 giugno del 1935-, uno in Bulgaria, l’altro in Marocco, Christo e Jeanne-Claude non potrebbero essere più lontani per cultura e indole, ma -si sa- le alchimie più sorprendenti nascono dal connubio di elementi contrapposti. Così, quando nel 1958 il migrante solitario e la borghese dalla verve istrionica si incornano in un boulevard parigino danno vita a una simbiosi in grado di domare la natura più selvaggia e di farsi beffa perfino della morte.
Maestro nelle tecniche artistiche tradizionali lui, esperta dei meccanismi sociali che muovono il mondo lei, se -con lungimiranza e sensibilità- Christo interpreta lo spirito del Nouveaux Réalistes, è il pragmatismo di Jeanne-Claude che offre la concreta possibilità di abbandonare l’atelier e di trasformare i bozzetti del marito in installazioni capaci di smuovere governi, giornali e folle di visitatori.
La coppia di avventurieri intraprende la strada di una “land art” che rifugge le codificazioni. Ogni installazione di Christo e Jeanne Claude è frutto di un lungo lavoro di progettazione e di un capillare studio del territorio. Eppure si tratta di opere effimere (della durata di poche settimane, a volte anche solo giorni), che scompaio presto, per restare impresse nella memoria collettiva. E se pensate che impacchettare le mura aureliane e imballare un’isola necessitino di grandi sponsor, vi sbagliate. Queste ardite sperimentazioni sono tutte autofinanziate dalla vendita dei bozzetti preparatori; perché per Christo e Jeanne Claude la libertà non ha prezzo.
È l’autunno del 2009 quando Jeanne-Claude scompare, ma Christo non si ferma e annuncia subito l’intenzione di realizzare i lavori progettati insieme a quell’indimenticabile metà. The Floating Piers è un omaggio a quell’amore che fa scalare le montagne, camminare sulle acque e valicare i confini spazio temporali. Questa storia ci insegna che è attraverso la coerenza e l’onestà che si raggiungono grandi traguardi. È questo il vero miracolo di Christo.
1-Running Fence– il serpente californiano
Un susseguirsi di teloni di nylon bianco si snoda attraverso le valli della California, per perdersi nell’orizzonte. Siamo nella campagna fuori da San Francisco e Running Fence consiste in quaranta chilometri di contrasti. Se la verticalità della recinzione si contrappone all’orizzontalità del paesaggio, l’artificialità del nylon è complementare alla naturalità del terreno. Ma quando al richiamo del vento l’enorme serpente si anima, all’improvviso tutte le tensioni fluiscono in un unico grido liberatorio.
2- Wrapped Roman Wall- l’impacchettamento di Porta Pinciana
Nel 1974 -in occasione della mostra Contemporanea– la città eterna si fa avanguardistica, con l’impacchettamento dell’iconica Porta Pinciana. Per poco più di un mese il tratto delle Mura Aureliane compreso tra l’imbocco di Via Veneto e il Parco di Villa Borghese viene avvolto da un mix di corda e polipropilene. Fra classicità e contingenza, il drappeggio dei quattro mastodontici archi entra nel mito.
Riflettori puntati sulle Montagne Rocciose, con Valley Curtain . Un telo arancione lungo oltre 400 metri si dispiega sullo sfondo della valle dalle nuance terrose e in Colorado il connubio fra arte e natura sfiora il sublime.
4-Surrounded Islands
All’inizio degli anni Ottanta la coppia di sognatori vola a Miami, per circondare le isole della baia di Biscayne con una cintura di policrome fucsia. Nasce un tributo alla patria di Peter Pan in un’epoca che ha bisogno di credere nelle favole.
5- Wrapped Reichstag, Berlino
L’opera più celebre –nonché la più complicata da realizzare- è “l’impacchettamento” del Reichstag di Berlino. Tutto nasce da un disegno a matita, gesso e carboncino che trasforma il Parlamento della capitale tedesca in una misteriosa presenza calata nell’atmosfera di quella città che ha visto il meglio e il peggio dell’essere umano. Dopo 24 anni di peripezie, nel 1995 90 arrampicatori e 120 operai avvolgono il monumento con un imballaggio argenteo.
Informazioni utili
1
Running Fence, Sonoma and Marin Counties, California, 1972-76
2
Valley Curtain -un telo lungo 400 metri steso lungo una valle delle Montagne Rocciose in Colorado, 1070-72
3
Imballaggio di Porta Pinciana,Roma,1974
4
Surrounded Islands – le isole della baia di Biscayne a Miami sono circondate da una cintura di polipropilene fucsia, Miami, 1980–1983
5
Imballaggio del Reichstag, Berlino, 1995
6
The Floating Piers– una passerella di 3,5 km sul Lago d’Iseo, 2016
Qui cosa ne diceva nel 1972 il Corriere dei Ragazzi.