Benozzo Gozzoli in mostra a San Gimignano. Dell’artista fiorentino (Firenze 1420-21-Pistoia 1497), tra i più rappresentativi e prolifici pittori del Quattrocento italiano, viene celebrato in modo esaustivo, il quadriennio sangimignanese del maestro, tra i periodi più intensi e fecondi nella sua lunga attività.
Dopo la mostra dedicata a Pintoricchio. La pala dell’Assunta di San Gimignano e gli anni senesi (6 settembre 2014 – 6 gennaio 2015) e a Filippino Lippi. L’Annunciazione di San Gimignano e le opere degli anni Ottanta (13 giugno – 2 novembre 2015), quest’anno protagonista del progetto espositivo è la tavola di Benozzo Gozzoli con la Madonna col Bambino e angeli tra i santi Giovanni Battista, Maria Maddalena, Agostino e Marta che verrà ricomposta per la prima volta nella sua interezza grazie ai prestiti internazionali e prestigiosi del Muséedu Petit Palais di Avignone, del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid e della Pinacoteca di Brera.
La pala, come rileva Gerardo de Simone, “esalta il felice connubio, caratteristico dell’autore, tra la moderna misura rinascimentale appresa dall’Angelico e il profuso decorativismo che esalta la ricchezza e la preziosità dei materiali discendente dal filone tardogotico di Gentile da Fabriano […]”.
Benozzo di Lese – cui Vasari attribuì il cognome Gozzoli – fu, infatti, interprete impeccabile della prospettiva teorizzata da Leon Battista Alberti, combinandola con un sapiente realismo e una curiosità spiccata verso la natura e l’antico. Allievo di due tra i maggiori artisti del secolo, Lorenzo Ghiberti e il Beato Angelico, dopo aver collaborato alla Porta del Paradiso del Battistero di Firenze e alla Cappella Niccolina in Vaticano, Benozzo operò da maestro indipendente a Montefalco (1450-52), in Umbria, poi a Viterbo (1453), Perugia (1456), Roma, dove allestì gli apparati per l’incoronazione di papa Pio II nel 1458.
L’anno dopo gli fu assegnata la commissione più prestigiosa della sua carriera, la decorazione della Cappella dei Magi in Palazzo Medici a Firenze. Dal 1464 al 1467 si trasferì a San Gimignano, per poi insediarsi nel 1468 a Pisa, prescelto dall’Opera del Duomo per l’ambitissimo ciclo con Storie dell’Antico Testamento in Camposanto: vi rimase per ben cinque lustri, lavorando anche a Volterra,Legoli, Castelfiorentino. A seguito della discesa di Carlo VIII in Italia, Benozzo lasciò Pisa e trascorse i suoi ultimi anni di vita tra Firenze e Pistoia, dove morì nel 1497.
Nella città delle torri il Gozzoli realizzò affreschi e pale d’altare: ad affresco, nel coro di Sant’Agostino, Benozzo eseguì il ciclo più importante mai dedicato al Padre della Chiesa e una straordinaria raffigurazione di San Sebastiano, protettore dalle epidemie, con indosso una lunga veste azzurra e con il mantello aperto dagli angeli a proteggere il popolo dalle frecce, realizzato come ex voto per la fine della peste del 1464. Secondo quanto esamina la Cole Ahl nel suo saggio, il ciclo permise al pittore“di elevare qualitativamente la sua competenza e di ricevere molte commissioni in un ambiente ricettivo ma privo della concorrenza spietata esistente in centri più importanti; per San Gimignano la presenza del Gozzoli significò aprirsi alle grandi trasformazioni artistiche e architettoniche fiorentine che caratterizzarono il mecenatismo nel resto del secolo”.
Ad esemplificare l’importanza e la qualità di Benozzo disegnatore – uno dei più attivi e prolifici del secolo – verranno esposti due disegni del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, risalenti ad anni vicini al soggiorno sangimignanese, che documentano l’attenzione del pittore verso l’antichità classica e la pittura fiamminga. Ad arricchire il quadro del contesto in cui Benozzo operò, e a rendere testimonianza dei suoi rapporti assai stretti con le arti applicate, la mostra includerà un’ampia selezione di preziosi tessuti liturgici e oreficerie del tempo.
Tra questi il paliotto in velluto cremisi ricamato con un volo di colombe dorate che Benozzo utilizzò come modello per il piviale indossato da sant’Agostino nella tavola di Santa Maria Maddalena, che Cristina Borgioli ritiene testimonianza raffinata del ricco corredo tessile della Collegiata di San Gimignano. Il prezioso dossale, presentato nella sala della Pinacoteca, assieme agli altri paramenti e ad alcuni esempi di oreficeria liturgica, presenti nel Museo d’Arte Sacra di San Gimignano, dialogheranno con le opere pittoriche, in un ideale rimando alle officine artistiche del XV secolo e alla loro poliedricità, consentendo così di espandere il percorso della mostra collegando i due musei.
Nel percorso espositivo, infine, sarà possibile ricostruire, attraverso le attestazioni archivistiche, le allogazioni del Comune e della Collegiata al pittore fiorentino.
Informazioni utili
Benozzo Gozzoli a San Gimignano
18 giugno – 1 novembre 2016
Pinacoteca, Piazza Duomo 2, San Gimignano
http://www.museobenozzogozzoli.it/opere/SanGimignano.html