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È morto Bud Spencer, il gigante buono del cinema italiano

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bud spencerÈ morto Bud Spencer, il gigante buono del cinema. Per lui grande fama per i film in coppia con l’amico Terence Hill.

Classe 1929 si è spento in un ospedale romano Carlo Pedersoli, per tutti Bud Spencer.
La sua una lunga carriera cinematografica, dagli spaghetti western degli anni ’70 a Ermanno Olmi. È stato diretto anche dal maestro del brivido, Dario Argento, in Quattro mosche di velluto grigio.

Nonostante i successi e la grande notorietà Bud Spencer non nascondeva l’amarezza di un telento mai veramente riconosciuto: «In Italia io e Terence Hill semplicemente non esistiamo – ha dichiarato negli ultimi anni – nonostante la grande popolarità che abbiamo anche oggi tra i bambini e i più giovani. Non ci hanno mai dato un premio, non ci invitano neppure ai festival».

L’inizio di una carriera
Nuotatore agonistico e laureando in giurisprudenza viene notato dal cinema nel pieno della stagione di Hollywood sul Tevere. Grazie al fisico scultoreo, viene scritturato come comparsa in Quo Vadis?.
Sarà il grande Mario Monicelli ad affidargli il suo primo vero ruolo, quello del manesco Nando in Un eroe dei nostri tempi (1955). Chiuderà la carriera da nuotatore per dedicarsi al cinema dopo i Giochi di Roma del 1960.bud spencerCon il cinema la gavetta è lunga e Bud Spencer conquista il ruolo di protagonista nel western Dio perdona io no soltanto nel 1967. Gigantesco e minaccioso è perfetto come partner del protagonista: Mario Girotti. A riprese terminate i due decideranno di cambiare i propri nomi sui manifesti per attrarre il pubblico.
Carlo Pedersoli sceglie così il suo nome d’arte in omaggio alla birra Bud e all’adorato Spencer Tracy. Girotti diventa Terence Hill. Il film ha un buon successo, ma è con il successivo Lo chiamavano Trinità che arriva la consacrazione. Per la coppia seguono altri 16 film.

L’ultima apparizione di Bud Spencer in tv è stata nel 2010 con I delitti del cuoco, fiction di Canale 5. Nel 2015 è stato festeggiato a Napoli con una medaglia e una targa per la sua lunga carriera che gli aveva consegnato il sindaco De Magistris a Palazzo San Giacomo in nome della sua città.

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