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Daniel Buren al MADRE di Napoli. Ruotare il museo per abbracciare la città

Daniel Buren, Axer/Désaxer D.Buren, Axer/Désaxer, Lavoro in situ, 2015, MADRE, Napoli. (fonte MADRE.it)
Daniel Buren Come un gioco da bambini
D.Buren, Come un gioco da bambini, Lavoro in situ, 2014-2015, MADRE, Napoli.

Daniel Buren nel 2015 è intervenuto al MADRE di Napoli. L’artista ha portato la sua creatività in museo con le opere Come un gioco da bambini e Axer/desaxer, lavoro in situ.

Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 1938) si forma a Parigi ed esordisce come pittore presso il Salon de la jeune peinture. L’artista realizza le sue opere su differenti supporti e materiali tanto da poter essere considerato anche uno scultore. Negli anni Novanta l’utilizzo di pannelli colorati e superfici specchianti, attesta la capacità dell’artista di saper intervenire in ampi spazi attraverso installazioni complesse. Negli anni Duemila espone presso il Centre Pompidou di Parigi con la mostra Le musée qui n’existait pas in cui realizza un labirinto ricco di colori e specchi. Buren ha partecipato alla Biennale di Venezia e ha realizzato la sua prima opera permanente al Macro di Roma.

Daniel Buren, axer/desaxer
Daniel Buren. Axer / Désaxer, lavoro in situ, 2015, MADRE, Napoli

«Quando arrivo a Napoli in aereo, durante l’atterraggio guardo sempre dall’alto il mio intervento per l’Arin. È riconoscibile e mi sembra ben conservato. Ora vorrei che in città restasse un altro segno del mio lavoro: ovvero questo che ho realizzato nell’atrio del Madre. Lo regalerei volentieri ai napoletani» D. Buren

L’artista ha già lavorato a Napoli. È intervenuto al Palazzo dell’Arin di Ponticelli ed ha esposto presso la Reggia di Capodimonte. Questa volta l’artista lavora nel polo di ricerca d’arte contemporanea di Napoli per eccellenza: il Museo Madre.

Daniel Buren, Axer/Désaxer
D.Buren, Axer/Désaxer, Lavoro in situ, 2015, MADRE, Napoli. (fonte MADRE.it)

Axer/Desaxer è un’installazione site-specific che caratterizza l’ingresso del museo. L’opera d’arte è concepita in situ: è pensata esclusivamente per lo spazio in cui è esposta. L’intento dell’artista è spesso quello di accrescere il legame tra l’artista, l’opera e il luogo in cui è costituita. La strategia architettonica messa in atto per il MADRE è di far ‘ruotare’ il museo, consentendogli di allinearsi con Via Settembrini e ‘abbracciare la città’. Egli ha interpretato strutturalmente il legame del Madre con la sua città.

L’utilizzo di specchi e superfici colorate serve a creare un dialogo tra lo spazio interno ed esterno. Si determina così un legame tra il museo e la sua comunità con la realtà esterna.

D.Buren, Axer/Désaxer
D.Buren, Axer/Désaxer, Lavoro in situ, 2015, MADRE, Napoli. (fonte MADRE.it)

La possibilità da parte del visitatore di camminare all’interno dell’opera e di specchiarsi in essa lo coinvolge nel messaggio che l’artista sta inviando. Buren incoraggia in maniera performativa al sentimento di appartenenza che ogni persona dovrebbe avere verso le opere e i musei.

Come un gioco da bambini (2014-2015) è un’opera nata in collaborazione con il Musée d’Art Moderne et Contemporain di Strasburgo. Il piano terra del museo MADRE si è trasformato per il periodo in cui è stata esposta l’opera, in un vero e proprio parco giochi. L’idea di spazio architettonica è concepita in collaborazione con l’artista Patrick Bouchain.

Daniel Buren, Come un gioco da bambini
Daniel Buren, Come un gioco da bambini, lavoro in situ, 2015, MADRE, Napoli

Questo giardino dell’infanzia a grandezza umana è costituito da solidi di differenti forme geometriche e colori. Tale idea è ispirata alle forme di di Friedrich Wilhelm August Frobel. Secondo lo studioso questi elementi incoraggiano i bambini attraverso il gioco, a sviluppare le  loro capacità conoscitive e alla scoperta del mondo.

Ecco che Buren attraverso questa opera evidenzia l’atto performativo del pubblico nel interagire con la sua opera. La disposizione dei solidi dà l’impressione di una sorta di città che deve essere scoperta attraverso i sensi risvegliati dal mondo dell’infanzia.

Daniel Buren Come un gioco da bambini
Daniel Buren, Come un gioco da bambini, lavoro in situ, 2014-2015, MADRE, Napoli

Daniel Buren ‘abbraccia’ Napoli: l’atrio come spazio architettonico d’accoglienza, diviene opera d’arte. L’idea è d’inserire il mondo contemporaneo nel tessuto della città, un intervento che invade gli spazi della quotidianità. Come un gioco da bambini rappresenta chiaramente l’idea di Buren: un’arte performativa che stimola alla ricezione e interazione con lo spettatore.

Daniel Buren,Come un gioco da bambini, in situ.
Daniel Buren,Come un gioco da bambini, in situ, 2015,MADRE, Napoli.

L’arte contemporanea viene concepita nella sua capacità di comunicare in maniera diretta con lo spettatore all’ interno di uno spazio come il museo MADRE: palestra dell’arte e della ricerca d’avanguardia. Il museo con le sue numerose attività, cerca di ‘abbracciare’ Napoli e divenirne organismo integrante. Le opere rispondono ad una logica non scontata: esse hanno un valore e un criterio solo se connesse con il loro territorio d’origine.

Daniel Buren schizzo
Daniel Buren, schizzo grafico, studio per Axer / Désaxer.

Informazioni utili

Daniel Buren

Museo MADRE Napoli:
Via Settembrini, 79
80139, Napoli
info@madrenapoli.it
T +39 081 193 13 016

www.madrenapoli.it

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