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Quell’equilibrio instabile di Alexander Calder in mostra alla Beyeler con Fischli/Weiss

calder photo by anroh

Mentre nel suo stand ad Art Basel la Fondazione Beyeler presenta una bellissima opera di Kandisky, anticipando la prossima mostra dedicata all’artista, una visita al museo ci fa apprezzare la mostra in corso Alexander Calder & Fischli/Weiss a cura di Theodora Vischer. Certamente è meno affollata di altre in concomitanza della fiera nei precedenti anni: la più affollata fu di certo la mostra di opere di Gauguin.

calder 2016 by anoth

Forse in parte gioca il fatto che Alexander Calder è uno degli artisti più apprezzati e proposti dalla Fondazione Beyeler. Per chi la visita spesso, è facile notare che comunque cambi l’esposizione -mutevole secondo le esigenze- di parte della collezione permanente, Alexander Calder ha molto spesso un qualche spazio speciale nel museo.

Abituati a vederlo esposto a fianco a mostre temporanee diverse, questa volta lo assaporiamo come attore principale della mostra che lo associa alla coppia di artisti svizzeri Fischli/Weiss.

fischli-weiss-photo by antoh

Il tema riassume in modo poetico la magia delle opere sospese di Calder: «quei precari momenti di fragile equilibrio instabile». Ma nella visita, quello che colpisce è che la scultura impalpabile di Calder, esposta in massa in queste sale, si propone con tutta la sua monumentalità, soprattutto nella sala più grande. Queste opere eteree, sospese, sottili e raffinate, riescono a riempire grandi spazi con la loro suggerita e immaginaria ramificazione e col loro intuibile germogliare. E’ sorprendente vedere come il loro disegno invada lo spazio circostante, lasciando immaginare che questo sia un tutt’uno con la scultura e che quest’ultima ne sia una piega, un particolare, una punteggiatura. In ciò, interagendo con lo spazio vuoto ed espandendosi in esso molto più intensamente di tante massicce sculture in pietra o bronzo che allo spazio -invece- si contrappongono.

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L’artista americano, in questa mostra, appare in tutta la sua maturità ed unità stilistica, come uno dei più sofisticati e poetici tra i grandi artisti americani del ‘900.

Le opere dei due artisti svizzeri completano, aggiungendo il carattere concettuale di correnti artistiche successive al periodo di Alexander Calder. Le istallazioni dei due artisti dialogano, si distaccano, soffrono il confronto epidermico, non potendo competere a livello di unità estetica visiva. Il concetto non si guarda. Ma si assapora.

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Si aggiunga che l’allestimento delle sale dedicate alla collezione permanente in questo periodo colpisce per bellezza e, come dire, compete. Le sale sono dedicate ciascuna ad un grande maestro. La più grande è dedicata a una quindicina di opere significative ed interessanti di Pablo Picasso, altre sale dedicate a Mondrian, Matisse, Monet. Capolavori. Riportarvi qualche loro immagine non guasta affatto.

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Riehen
fino al 4 settembre 2016
Alexander Calder & Fischli/Weiss
a cura di Theodora Vischer
FONDATION BEYELER
Baselstrasse 101
+41 (0)61 6459700
fondation@beyeler.com
www.beyeler.com

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