A Melbourne va in scena l’epoca d’ora della Ville Lumiere raccontata da Edgard Degas. E se la regia curatoriale dell’ex direttore del Louvre garantisce l’ortodossia di una mostra senza precedenti, l’omaggio dell’Australian Ballet porta la parabola creativa del più romantico degli Impressionisti nel XXI secolo.
Tutte le nuance della vita moderna
La leggerezza del tulle, il profumo della cipria, il chiacchiericcio dietro le quinte teatrali. I capolavori di Edgar Degas offrono un tuffo nella vita mondana della Parigi di fine secolo, con qualcosa in più.
Figlio di un facoltoso banchiere, Degas trascorre l’adolescenza al Louvre, in contemplazione dei capolavori dei maestri del passato. Ma l’impulso creativo scalpita, così il futuro pittore delle ballerine abbandona le aule di Giurisprudenza e fa dell’arte una missione esistenziale. Mentre colleghi del calibro di Monet e Pissaro si dilettano a dipingere le nuance della natura, Degas volge lo sguardo alle emozioni dell’essere umano, altre sfumature.
Niente albe sul lungo Senna o tramonti ad Etretat, ad attrarre questo impressionista “contro-corrente” sono le corse ai cavalli, i cafè del centro e i teatri più in voga. Contesti sociali per definizione artefatti diventano il pretesto per indagare il lato più autentico di eroi quotidiani, e all’improvviso l’ordinario si fa straordinario. Nei quadri di Degas gli orchestrali invece di suonare accordano i propri strumenti, le ballerine abbandonano le canoniche pose plastiche per allacciarsi una scarpetta o tirarsi indietro i capelli. E se le protagoniste della notte sono prostitute in attesa del prossimo cliente, a dominare la scena diurna sono sognanti stiratrici e sartine perse in qualche sbadiglio.
Verso l’avanguardia
L’inedito sguardo sull’essere umano necessità di mezzi espressivi altrettanto pionieristici. Degas passa con disinvoltura dal disegno alla pittura, dalla plastica all’arte dello scatto. Getta un ponte fra manierismo e naturalismo, abbassa il punto di vista e scopre il taglio fotografico. Ma è la scultura a segnare il punto di non ritorno, verso l’Avanguardia.
Durante la lunga carriera Degas espone una sola ballerina polimaterica –la celeberrima Petite danseuse de 14 ans-, ma dopo la morte nello studio parigino vengono trovate decine di calchi in cera, adornati con tutù, scarpette e nastri per capelli. Queste stravaganti creazioni, un tempo utilizzate come modelli per gli iconici ritratti, vengono restaurate per uscire dall’ombra e farsi esse stesse opere d’arte.
Il lascito di un maestro
Da Parigi a Melbourne. Più di 200 capolavori di Edgar Degas attraversano l’Oceano per approdare alla National Gallery of Victoria e dare forma a una mostra senza precedenti.
Degas. A New Vision, oltre ad essere la più grande retrospettiva australiana dedicata al maestro dell’Impressionismo, rappresenta un’occasione di rilievo internazionale per fare luce su un artista tanto conosciuto quanto male interpretato. La regia curatoriale di Henri Loyrette -ex direttore delMusee D’Orsay e del Louvre- inscena un viaggio attraverso i molteplici atolli drammaturgici di un infaticabile sperimentatore: dai ritratti ai nudi, dalle corse dei cavalli alla vita notturna, fino alle celebri scene di danza. Durante l’opening due ballerine dell’Australian Ballet si sono trasformate in alter ego di quelle icone di grazia, a dimostrare che sullo scorrere del tempo l’arte ha sempre la meglio.
Informazioni utili
Degas, A New Vision
Curata da Henri Loyrette
National Gallery of Victoria
Melbourne
Fino al 18 settembre 2016