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Lo Spazio di Materia. Alberto Burri ritorna a Città di Castello

Alberto Burri: Rosso Plastica M3, 1961 Plastica, combustione su tela cm. 121,5x182,5. Città di Castello, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri Alberto Burri: "Rosso Plastica M3", (1961) Plastica, combustione su tela Città di Castello, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri
Alberto Burri: Rosso Plastica M3, 1961 Plastica, combustione su tela cm. 121,5x182,5. Città di Castello, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri
Alberto Burri: Rosso Plastica M3, 1961 Plastica, combustione su tela cm. 121,5×182,5. Città di Castello, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri

Dal 24 settembre 2016 al 6 gennaio 2017 Alberto Burri ritorna nel suo luogo di nascita, Città di Castello, con la mostra Lo Spazio di Materia. La mostra racconta il percorso espositivo dell’artista e le tendenze espressive vicine al suo linguaggio tra Europa e U.S.A.

Alberto Burri: SZ 1, 1949 Olio, sacco su tela cm. 49x58,5. Città di Castello, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri
Alberto Burri: SZ 1, 1949 Olio, sacco su tela cm. 49×58,5. Città di Castello, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri

La mostra presenta accanto ad un nucleo scelto di opere di Burri – circa 20 – dai catrami alle muffe, dai sacchi ai gobbi, dai legni alle combustioni, dai ferri alle plastiche, dai cretti ai cellotex fino al “nero e oro”, sarà possibile ammirare opere di Maestri protagonisti del XX e XXI secolo: Fautrier, Dubuffet, Pollock, Motherwell, Hartung, De Kooning, Wols, Calder, Marca-Relli, Scarpitta, Matta, Nicholson, Tàpies, Colla, Rauschenberg, Twombly, Johns, Fontana, Manzoni, Castellani, Uncini, Lo Savio, Klein, Rotella, Christo, Tinguely, Arman, César, Morris, Sonnier, Beuys, Kounellis, Calzolari, Pistoletto, Pascali, Nevelson, Piene, LeWitt, Scialoja, Mannucci, Leoncillo, Andre, Afro, Chamberlain, Capogrossi, Kiefer, Miró, Soulages e altri.

Accanto alle opere di questi artisti, un repertorio fotografico e documentario dello storico frangente tra il 1947 e il 1989, comprendente dati sulle correnti artistiche, manifesti, depliant, cataloghi, pubblicazioni, video, film, schede biografiche, produzioni teoriche ed altri significativi materiali illustrativi, si snoderà lungo un percorso separato dalle opere stesse, facilitando la fruizione di questo particolare momento storico culturale dell’arte dal dopoguerra al termine emblematico della fine della Guerra fredda e della caduta del muro di Berlino.

Alberto Burri nasce a Città di Castello nel 1915. Dopo aver conseguito una laurea in medicina, l’artista parte per la seconda guerra mondiale. Durante il conflitto, Burri viene fatto prigioniero ed è in questa fase che scopre il suo interesse per la pittura. E’ un artista che è conosciuto soprattutto per il suo approccio materico nella realizzazione dell’opera d’arte. I suoi lavori dimostrano una capacità di guardare la materia con gli occhi del pittore ma gli elementi utilizzati non sono quelli consueti.

Salvatore Scarpitta: Senza Titolo, 1958, bende e tecnica mista, 90 x 75 cm. Collezione Privata, Svizzera
Salvatore Scarpitta: Senza Titolo, 1958, bende e tecnica mista, 90 x 75 cm. Collezione Privata, Svizzera
A.Burri, I Gobbi
Alberto Burri, I Gobbi, 1950

La serie dei Gobbi ad esempio, è caratterizzata dalla deformazione della superficie del dipinto, segnale di una volontà dell’artista di uscire dall’aspetto tradizionale della pittura.  A questi seguono le serie dei Sacchi, delle Muffe, delle Combustioni, dei Ferri e dei Legni. Queste opere che sono state realizzate negli anni Cinquanta del Novecento, dimostrano l’approccio di Burri alla materia e la capacità di piegarla alle sue necessità espressive.

Alberto Burri, legno combusto
Alberto Burri, legno combusto, 1959

La materia aiuta a far emergere anche tratti di una certa violenza. Ad esempio, i Sacchi lacerati e la comparsa del colore rosso sono segno di una ferita. Il risultato visibile sulle opere sembra essere affidato alla casualità ma in realtà vi è una capacità straordinaria di Burri di saper controllare anche i materiali più complessi. Con la realizzazione delle Plastiche ad esempio, l’artista domina un elemento artificiale attraverso la fiamma ossidrica realizzando opere ‘lacerate‘ ma di forte impatto.

Alberto Burri, Le plastiche
Alberto Burri, Le Plastiche, 1970

Negli anni Settanta, Burri realizza una serie di Cretti in cui l’elemento costante che si ripropone è la frattura dell’unità della materia. Di forte impatto anche paesaggistico è l’opera il grande Cretto in cemento bianco che copre le macerie di Gibellina, distrutta da terremoto nel 1968.

Alberto Burri, Il grande Cretto, Gibellina
Alberto Burri, Il grande Cretto, Gibellina, 1985
Alberto Burri, Ferro combusto
Alberto Burri, Ferro combusto
Alberto Burri, Grande Cretto Nero, Napoli, Museo di Capodimonte
Alberto Burri, Grande Cretto Nero, Napoli, Museo di Capodimonte, 1978

La mostra dedicata all’artista che si terrà a Città di Castello dal 24 settembre 2016 al 6 gennaio 2017 propone 20 opere che caratterizzano il nucleo più rappresentativo del suo percorso: catrami, muffe, sacchi, gobbi, legni, combustioni, ferri, plastiche, cellotex e cretti.

Sarà inoltre possibile ammirare opere di grandi maestri dell’arte del XX e XXI secolo tra questi: Fautrier, Pollock, Hartung, De Kooning, Matta, Nicholson, Tàpies, Rauschenberg, Twombly, Johns, Fontana, Manzoni, Castellani, Klein, Rotella, Christo, Tinguely, Morris, Beuys, Kounellis, Calzolari, Pistoletto, Pascali, LeWitt, Mirò.

Alberto Burri
Alberto Burri
Alberto Burri, Grande Rosso
Alberto Burri, Grande Rosso, 1965
Jasper Johns: Figure 8, 1959, encausto su tela 51 x 38 cm. The Sonnabend Collection Foundation. On long-term loan at Ca
Jasper Johns: Figure 8, 1959, encausto su tela 51 x 38 cm. The Sonnabend Collection Foundation. On long-term loan at Ca

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Informazioni utili

ALBERTO BURRI: Lo Spazio di Materia – tra Europa e U.S.A.

Città di Castello (PG), Ex Seccatoi Tabacco
Dal 24 settembre 2016 al 6 gennaio 2017
Mostra a cura di Bruno Corà

www.fondazioneburri.org

Informazioni:
ORARI MOSTRA

DAL MARTEDI AL VENERDÌ
9.00 – 12.30 e 14.30 – 18.00
SABATO, DOMENICA E FESTIVI
10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00
LUNEDI’ chiuso (ad eccezione di festivi e prefestivi)

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