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Tutto scorre nella ricerca fotografica di Yoshie Nishikawa

Yoshie Nishikawa, Beatitudine, dalla serie “Eau” (2002) Stampa Giclèe, 41x41 cm
Yoshie Nishikawa, Beatitudine, dalla serie “Eau” (2002) Stampa Giclèe, 41x41 cm
Yoshie Nishikawa, Beatitudine, dalla serie “Eau” (2002)
Stampa Giclèe, 41×41 cm

Il castello di Sarteano, uno dei dei maggiori esempi di architettura militare senese del 1400, a metà strada tra Roma e Firenze, immerso in un parco e lecci secolari, sarà il contesto straordinario di Shogyou mujio/Tutto scorre, la retrospettiva fotografica dell’artista giapponese Yoshie Nishikawa, in programma dal 6 agosto al 30 ottobre (www.sarteanoliving.com)

In occasione del 150° anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, un centinaio di opere che appartengono a 13 progetti diversi, narrano, in un percorso a ritroso e attraverso le 15 sale e i quattro piani del castello, più di 20 anni di ricerca artistica che Nishikawa ha iniziato in Giappone e ha continuato a Milano, dove vive dal 1996. È una profonda indagine, costante, sperimentale e profondamente libera, condotta attraverso le sue fedeli macchine Hasselblad e basata sull’etica e l’estetica dalla nostra epoca e cultura. L’autrice, nata a Sapporo nel 1959, commenta e illustra alcuni passaggi della sua esposizione, tra pochi giorni a Sarteano.

Yoshie Nishikawa
Yoshie Nishikawa

Qual è il significato del titolo Tutto scorre ?
Tutto cambia. Ogni istante è diverso e la fotografia registra, interpreta e commenta il cambiamento. Cambiano le condizioni di contorno e cambiano, soprattutto, l’occhio del fotografo e la partecipazione del fotografato. Nel momento dell’esposizione della fotografia al pubblico poi, cambiano la sensibilità di chi osserva, la sua attenzione e il suo coinvolgimento. Rivedendo le serie che ho realizzato, capisco che 20 anni passano in un baleno.

Yoshie Nishikawa, Pere, dalla serie “Visione” (1998) Stampa Giclèe, 41x41 cm
Yoshie Nishikawa, Pere, dalla serie “Visione” (1998)
Stampa Giclèe, 41×41 cm

Nelle tre sale del primo piano sono esposti i lavori più recenti come Pesce e Icona. E Monono aware, il lavoro sulle bambole di sua madre, sull’osservazione del tempo e dell’anima.
Mia madre ha 85 anni, ha collezionato bambole, dal giorno del suo matrimonio ad oggi. Non sono state particolarmente amate e forse nemmeno curate ma hanno vissuto più di 50 anni insieme a mia madre, giorno dopo giorno. Un giorno mia madre ha borbottato: penso di gettarle via. Le sue parole mi hanno terrorizzata. Mia madre avrà sentito che, in un prossimo futuro, loro non potranno più essere mute spettatrici dei suoi accadimenti quotidiani.

Yoshie Nishikawa, Omaggio a Caravaggio, dalla serie “Visione” (1998) Stampa Giclèe, 41x41 cm
Yoshie Nishikawa, Omaggio a Caravaggio, dalla serie “Visione” (1998)
Stampa Giclèe, 41×41 cm

Al secondo piano le nature morte segnano un momento di disorientamento nel passaggio dall’analogico al digitale. E i progetti risalgono ai suoi primi anni in Italia.
Nella serie Visione, sentivo l’arrivo dell’era digitale. Soverchiante. Tutti noi la dovremo accettare. Ho messo a fuoco quel pensiero dentro di me attraverso il fuori fuoco, alla ricerca di una fotografia bella che mi potesse dare la stessa sensazione che provo quando guardo la pittura. Hyouriittai, ovvero il diritto e il rovescio, è nato nel periodo in cui avveniva il passaggio dall’analogico al digitale e io mi domandavo se avrei mai potuto continuare ad esistere. Provavo stupore e disorientamento. Davanti alla fotografia digitale trasformata in installazione, mi interrogo in silenzio.

Yoshie Nishikawa, Santo Stefano, dalla serie “Luce” (1998) Stampa Kodak, diametro 40 cm e 19 cm
Yoshie Nishikawa, Santo Stefano, dalla serie “Luce” (1998)
Stampa Kodak, diametro 40 cm e 19 cm

Al terzo piano regna la bellezza e l’estetismo con La mia rossa, Tulipano, Eau e Luce.
A proposito di Tulipano, è faticoso cogliere tutte le sfumature della bellezza soprattutto nei fiori . Perché loro sono la bellezza e non è facile che una fotografia li possa rendere ancora più belli. Eau: L’acqua dona un’altra vita agli oggetti. La bellezza nella riflessione della luce. Con e senza l’acqua. Il progetto Luce narra il periodo in cui passavo il tempo a guardare il cielo. Le nuvole mi facevano sentire il fluire del mondo, placando i miei sentimenti.

Yoshie Nishikawa, Twins, dalla serie “Twins” (1995) Stampa Giclèe su dibond, 100x100 cm
Yoshie Nishikawa, Twins, dalla serie “Twins” (1995)
Stampa Giclèe su dibond, 100×100 cm

L’ultimo piano del castello ospita le prime opere, realizzate negli anni ’90 in Giappone sui Twins e sul Nudo femminile, frutto della sua prima ricerca artistica.
Twins tratta del rapporto tra due sorelle gemelle identiche. Tuttavia ogni esistenza è diversa dall’altra. Yin e yang è un soggetto interessante da fotografare. E Petali d’Oriente sono opere di eros che per me è eros candido e maturo. Ho perseguito il sublime della bellezza.

Yoshie Nishikawa, Dendentaiko, dalla serie “Monono aware” (2016) Platinum palladium print, 16x12 cm
Yoshie Nishikawa, Dendentaiko, dalla serie “Monono aware” (2016)
Platinum palladium print, 16×12 cm
Yoshie Nishikawa, Vermillion, dalla serie “Hyouriittai” (2006) Stampa Giclèe, 30x40 cm
Yoshie Nishikawa, Vermillion, dalla serie “Hyouriittai” (2006)
Stampa Giclèe, 30×40 cm

6 agosto – 6 gennaio 2017
Castello di Sarteano

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