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L’amore che ispira l’arte. Le decorazioni di Villa Farnesina a Roma

Galatea
Galatea
Trionfo di Galatea

Tra le spettacolari residenze nobiliari presenti nella città di Roma, forse ve ne è una che più di tutte riesce a lasciare a bocca aperta il visitatore per la raffinatezza e l’eleganza delle sue decorazioni: Villa Farnesina a Trastevere. Vero e proprio capolavoro architettonico del primo Rinascimento, fu fortemente voluta dal ricco banchiere senese Agostino Chigi, il quale desiderava avere un luogo in cui dedicarsi all’otium, inteso ovviamente alla maniera degli antichi e cioè come tempo libero da dedicare alle arti e ai piaceri.

villa farnesina

Per la sua realizzazione incaricò l’architetto toscano Baldassarre Peruzzi, che concepì una maestosa residenza suburbana, ancora oggi in grado di incantare per la sua immutata bellezza. Il facoltoso proprietario – grande uomo d’affari legato ai vari pontefici che si susseguirono sul soglio papale – volle creare una villa, modesta forse nelle dimensioni, ma di immenso fascino, come simbolo della sua grandezza e dell’amore per l’amata Francesca Ordeaschi, una giovane fanciulla veneziana di bassa estrazione sociale. Ed è proprio per onorare il legame con Francesca che alcuni degli ambienti più importanti della residenza furono decorati con temi ispirati all’amore. Un romantico insomma. E chi meglio di Raffaello poteva esaudire la richiesta? Fu così che l’artista, insieme ad alcuni aiutanti della sua bottega – tra i quali spiccano per importanza Giulio Romano e Francesco Penni – iniziò i lavori di decorazione all’interno di Villa Farnesina.

Tutto lo splendore di queste opere si può oggi ammirare nella Loggia principale dove troviamo, sebbene non terminati, gli affreschi ispirati al romantico mito di Amore e Psiche. Raffaello molto probabilmente però preparò solo i cartoni per questa composizione, mentre dipinse certamente di sua mano la splendida Galatea, che trionfa nella seconda Loggia, sempre a pianterreno. Qui sono inoltre rappresentate scene tratte dalla mitologia classica e composte in modo da divenire simboli astrali, legati all’oroscopo dello stesso Agostino Chigi, uomo sì intelligente, ma anche assai superstizioso.

Loggia di Amore e Psiche
Loggia di Amore e Psiche

Le sapienti mani che si occuparono della realizzazione degli affreschi furono questa volta quelle di Sebastiano del Piombo e dello stesso Baldassarre Peruzzi. A quest’ultimo si devono inoltre le decorazioni dello Studiolo privato del padrone di casa, con scene tratte dalle vicende di Ercole e quelle della lussuosa Sala da Pranzo posta al piano superiore, che ospitò il fastoso banchetto di nozze di Agostino e Francesca, avvenuto addirittura alla presenza del pontefice in persona. Questa stanza è detta anche “Sala delle Prospettive”, poiché su tutte le pareti, tra divinità classiche, è presente uno straordinario paesaggio in prospettiva, che consente di assaporare pienamente tutto il gusto magico dell’antica campagna romana.

Sala delle Prospettive
Sala delle Prospettive

Se sulle pareti poi noterete la presenza di graffiti, non incolpate i visitatori moderni perché questi sono segni e scritte lasciate dai Lanzichenecchi nel 1527 quando invasero la città di Roma, distruggendo ogni cosa e mietendo numerose vittime durante il celebre e devastante sacco. Da questa sala, tramite una piccola porta, è possibile poi accedere alla Stanza delle Nozze, la camera da letto degli sposi: Agostino, sempre in omaggio alla sua bella Francesca, volle che le pareti venissero interamente affrescate con gli episodi più importanti della vita di Alessandro Magno, tra i quali merita particolare menzione la scena della prima notte di nozze del grande condottiero e della moglie Roxane. Solo in alcune speciali occasioni è invece possibile accedere al bel corridoio di servizio, dove è possibile ammirare sulla volta tutta la finezza e la delicatezza delle grottesche, realizzate addirittura sul legno.

Nozze
Stanza delle Nozze

In seguito alla morte dei sui proprietari, Villa Farnesina conobbe purtroppo una ben triste sorte, venendo di fatto in parte abbandonata o data semplicemente in affitto, e a nulla valse l’acquisto fatto dai Farnese, famiglia alla quale ancora oggi la villa è legata nel nome. Solo in epoca più recente si assiste infatti alla sua “rinascita”. Nel Novecento lo Stato Italiano acquistò la villa e la diede in concessione all’antica e prestigiosa Accademia dei Lincei, la quale diede inizio a una serie di interventi, restauri e rifacimenti che riportarono l’intero luogo al suo più antico splendore.

 

Approfondimento a cura di L’Asino d’Oro Associazione Culturale, che organizza visite guidate e passeggiate per andare alla scoperta di Roma con archeologi e guide turistiche abilitate della Provincia.

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