La memoria storica della città di Amatrice è salva. Grazie ad un team composto da restauratori, vigili del fuoco, carabinieri, corpo forestale e delle squadre MiBACT, l‘archivio storico colpito dal terribile sisma che ha messo in ginocchio il centro Italia, adesso è in salvo.
E’ stato possibile recuperare dalle macerie ben 774 faldoni e 318 registri. Parte di questi documenti, risalgono all’epoca napoleonica e murattiana. Non è la prima volta che i registri di Amatrice hanno rischiato la totale dispersione. I terremoti della fine del Seicento e inizio Settecento, hanno già compromesso le sorti dell’archivio, tanto che i i documenti più antichi ad oggi rivenuti, risalgono al XVIII secolo. I registri sono stati tempestivamente messi in salvo nell’Archivio di Stati di Rieti dove verranno revisionati e se necessario restaurati. Si tratta di un intervento importante che consente di conservare la memoria di una città come Amatrice devastata dal terremoto.