Un colpo svelto di spugna e il colore colando carezza il destriero. La criniera si scioglie nei neri che il bianco staglia. Il grigio è una conseguenza formale dell’immagine e si impadronisce del fondo. Poco più giù, un paio di sedie si poggiano su tavoli che si perdono nello spazio evaporandone le gambe. Sospesi nel tempo dell’acrilico opaco. L’ombra gioca coi solidi e marca la metafisica dei volumi, lo spazio pulito si sporca di qualche goccia volutamente lasciata (s)correre sui corpi. Segni che travalicano la tela intrappolando l’intimità dell’autore: Lorenzo Peroni, classe 1983, torna ancora una volta nella sua città d’adozione, Milano, con una personale alla Girandola. In punta di piedi, in bianco e nero, lavorando su taglio e dettaglio cinematografico, inquadrandone il complesso in sapori pop nostrani ammiccando a Schifano e Fioroni, in velate atmosfere di morandiana memoria. Equilibri a parte, traspare sottile e leggerissima la lezione di un Kline reso morbidamente astratto, che tenta di solcare “la sua figura”. Quella che simbolicamente è racchiusa in un angolo di giornale dove ammicca la bella Bette Davis in cerca provocatoriamente di lavoro. L’annuncio, la richiesta di spazio nello strappo e un breve ironico quanto malinconico commiato. I contorni si diluiscono e una goccia trasborda inondando la tela.
Informazioni utili
Lorenzo Peroni – La sua figura
dal 23 settembre al 23 ottobre 2016
Bar La Girandola, Via Murillo 1 – Milano
Ingresso gratuito