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Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento

Lorenzo di Giovanni de Carris detto il Giuda Madonna col Bambino in gloria tra i santi Giuliano e Antonio da Padova 1515 ca. Olio su tavola Macerata, Duomo Lorenzo di Giovanni de Carris detto il Giuda Madonna col Bambino in gloria tra i santi Giuliano e Antonio da Padova 1515 ca. Olio su tavola Macerata, Duomo
Lorenzo di Giovanni de Carris detto il Giuda Madonna col Bambino in gloria tra i santi Giuliano e Antonio da Padova 1515 ca. Olio su tavola Macerata, Duomo
Lorenzo di Giovanni de Carris detto il Giuda Madonna col Bambino in gloria tra i santi Giuliano e Antonio da Padova 1515 ca. Olio su tavola Macerata, Duomo

Il Comune di Matelica e il Museo Piersanti continuano la politica di studio e valorizzazione del patrimonio artistico della città con una nuova mostra dedicata a “Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento”, a cura di Alessandro Delpriori e di Matteo Mazzalupi. Attraverso la selezione di pitture e sculture che vanno dal 1490 alla metà del Cinquecento, la mostra racconta l’arte nelle Marche del Rinascimento maturo e si snoda lungo un percorso cronologico e stilistico che accosta le opere di Lorenzo de Carris a quelle dei suoi contemporanei coma Luca Signorelli, Cola dell’Amatrice e Vincenzo Pagani.

Lorenzo di Giovanni de Carris detto il Giuda Madonna col Bambino tra santa Maria Maddalena e sant’Antonio da Padova 1520 ca. Olio su tavola Milano, Pinacoteca di Brera
Lorenzo di Giovanni de Carris detto il Giuda
Madonna col Bambino tra santa Maria Maddalena e sant’Antonio da Padova
1520 ca.
Olio su tavola
Milano, Pinacoteca di Brera

Lorenzo di Giovanni, che dal 1502 viene chiamato anche il Giuda, era di origine slava e nacque a Matelica tra il 1465 e il 1466, la sua prima opera è una pala d’altare commissionata per la famiglia Turelli e destinata alla Cattedrale di Matelica. Questa è stata smembrata e dispersa ma due frammenti sono conservati ancora al Museo Piersanti.

Il lavoro di ricostruzione del percorso critico ha permesso di puntualizzare la cronologia interna del pittore, anche e soprattutto in relazione alle presenze nel territorio di altri artisti con cui Giuda ha collaborato o da cui ha trovato ispirazione. All’inizio del Cinquecento Matelica diventa infatti una città cruciale per l’intero svolgimento dell’arte nelle Marche, la presenza in San Francesco della stupenda pala di Marco Palmezzano datata 1501 e l’arrivo della grandiosa Deposizione di Luca Signorelli nel 1505 per Sant’Agostino, segna un clamoroso cambio di passo nel gusto delle immagini per tutto il territorio.

Baldo de Sarofini Madonna del Soccorso 1506 (?) Tempera su tela Recanati, Chiesa del Beato Placido
Baldo de Sarofini
Madonna del Soccorso
1506 (?)
Tempera su tela
Recanati, Chiesa del Beato Placido

La chiesa di San Francesco appena riaperta sarà una sezione esterna della mostra in cui sarà possibile vedere il maestoso dipinto di Palmezzano completo in ogni sua parte e perfettamente conservato, e un dipinto di Eusebio da San Giorgio datato 1512 che rappresenta in maniera perfetta la penetrazione del raffaellismo umbro anche nelle Marche.

In mostra sarà presente in maniera del tutto eccezionale un tondo di Luca Signorelli commissionato al pittore dal figlio di Luca di Paolo, Giovannantonio, che fu usato dagli agostiniani come tramite per arrivare al famoso pittore cortonese.

Lorenzo di Giovanni si spostò poi a Macerata dove visse fino alla morte avvenuta ben oltre la metà del secolo, dopo il 1555. La sua stupenda tavola per il Duomo di quella città che sarà presente in mostra è opera sintomatica della cultura locale nei primi decenni del secolo, in cui la pittura lucida di Palmezzano si sposa in maniera perfetta con la cultura antiquaria di stampo romano di Cola dell’Amatrice e con il gusto cromatico di Lorenzo Lotto, che nel frattempo era arrivato nelle Marche.

La mostra racconta l’intero percorso del pittore avendo raccolto tutte le opere mobili disponibili tra cui spicca il prestigiosissimo prestito dalla Pinacoteca di Brera di Milano che ha acconsentito alla movimentazione di una pala d’altare che era in origine a Serra San Quirico. Questa aveva la sua predella che decenni fa fu spostata al Senato della Repubblica a Palazzo Madama a Roma; per la prima volta le due opere torneranno insieme per ricomporre il complesso.

Luca Signorelli Madonna col Bambino tra i santi Bernardo, Antonio da Padova e Girolamo Olio su tavola 88 cm Prato, FarsettiArte
Luca Signorelli
Madonna col Bambino tra i santi Bernardo, Antonio da Padova e Girolamo
Olio su tavola 88 cm
Prato, FarsettiArte

Informazioni utili

Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento
Museo Piersanti, Matelica
30 giugno – 2 ottobre 2016
A cura di Alessandro Delpriori e Matteo Mazzalupi

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