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Astrazione lirica a Milano. Il segno di Mathieu marchia CityLife

Mathieu, Amalrius (814) 1956 Mathieu, Amalrius (814) 1956
Mathieu, Murol
Mathieu, Murol, 1965

Il segno di Georges Mathieu graffia il complesso di CityLife a Milano. La galleria Dellupi presenta la personale Georges Mathieu. 1951-1969, dal 21 ottobre al 20 novembre. L’esibizione illustra la produzione degli anni ’50 e ’60 del padre dell’Astrazione Lirica, attraverso una selezione di opere – principalmente oli su tela di grandi dimensioni–scelte per importanza, qualità e valore riconosciuti.

Georges Mathieu, nato a Boulogne-sur-Mer nel 1921, prima di intraprendere la carriera artistica dedica alcuni anni all’insegnamento e al lavoro di interprete, incominciando parallelamente, a partire dal 1942, ad appassionarsi alla pittura. Sarà il 1944 l’anno decisivo per l’evoluzione della sua poetica e del suo stile, quando inizia a dipingere quadri non figurativi, da autodidatta e “non attraverso strade formali, ma per la via spirituale”, come spiegherà egli stesso. Dal 1947, anno in cui si stabilisce a Parigi, prende parte al dibattito teorico, organizzando una serie di mostre e manifestazioni a favore di un’arte libera da tutti i vincoli e dagli schemi classici: l’Astrazione Lirica.

Mathieu, Amalrius (814) 1956
Mathieu, Amalrius (814)
1956

Questa nuova espressività, gestuale, libera e informale, si porrà in netta contrapposizione con l’astrattismo geometrico, fino ad allora dominante, conferendo una totale priorità ai fenomeni puramente pittorici. Va riconosciuto a Mathieu il merito d’aver avuto, prima di molti altri, una visione limpida di quello verso cui tendeva una buona parte della pittura di quegli anni e di esserne divenuto il promotore attraverso conferenze e scritti di una chiarezza insolita in un pittore: “ebbi all’improvviso la rivelazione che la pittura, per esistere, non ha bisogno di rappresentare”.

Mathieu, Composition, 1951
Mathieu, Composition, 1951

Nei prolifici anni Cinquanta e Sessanta, ripercorsi e ampiamente rappresentati, quasi anno per anno, dalla mostra, Georges Mathieu presenta già tutte le caratteristiche peculiari della sua miglior produzione. Dal 1948-1949 l’artista si fa notare per la sua singolare applicazione del colore, direttamente dal tubetto: tecnicamente egli traccia le sue “scritture” spremendo direttamente il colore puro dal tubetto in maniera tale da poter dipingere e al tempo stesso disegnare, fissando rapidamente i suoi tracciati estemporanei sulla tela.Tale modo di stendere il colore, che viene ora affidato alla spatola, alle sgocciolature ed ai già citati tubetti, anticipa le soluzioni che di lì a poco avrebbe adottato Jackson Pollock. Nel 1950-51 concepisce le prime opere “tachiste” ed inizia ad associare ai suoi dipinti titoli ispirati alla storia della nazione francese.

Mathieu, Composition, 1960
Mathieu, Composition, 1960

Informazioni utili

GEORGES MATHIEU. 1951 – 1969

Dellupi Arte – Via A. Spinola, 8 20149 Milano

Dal 21 ottobre al 20 novembre 2016

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