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Like a wave. Simon Gaon in azione a Venezia

Simon Gaon, Doorman Simon Gaon, Doorman
Simon Gaon, Hudson View
Simon Gaon, Hudson View

Lo Street Painter newyorkese è ospite della Andrea Tardini gallery per la sua prima mostra personale a Venezia

La galleria della Giudecca conclude la stagione espositiva del 2016, anno delle celebrazioni del Cinquecentenario della fondazione del Ghetto di Venezia, con una personale dell’artista americano di origine ebraica Simon Gaon. Fino all’8 gennaio 2017.

Nato a Manhattan nel 1943 in una famiglia ebrea uzbeka, Gaon è considerato come l’ultimo degli Espressionisti, erede di artisti quali Chaïm Soutine e Marc Chagall e un imprescindibile narratore della vita a New York, città in cui fonda il movimento degli Street Painters e che lo ha recentemente omaggiato, includendo le sue opere nella collezione del New York Historical Society Museum.

Simon Gaon, Doorman
Simon Gaon, Doorman

Con questa mostra Simon Gaon torna finalmente a Venezia, dove ha vissuto negli anni Settanta, e lo fa tornando in azione, dipingendo dal vivo, come allora, dalle strade e dalle sponde dei canali; questa volta, il punto di vista privilegiato sarà dalle rive del Canale della Giudecca, negli spazi del laboratorio Fucina Andrea Tardini, che si trasformerà per 14 giorni nel  suo atelier.

Like a wave è quindi un ritorno all’opera di un artista, oltre che un intenso dialogo simbolico tra le due città – isole, grandi protagoniste dell’opera pittorica di Gaon.

Simon Gaon, Artist contemplating in McDonald's , 2015, 127 x 137 cm, olio su lino/ oil on linen
Simon Gaon, Artist contemplating in McDonald’s , 2015, 127 x 137 cm, olio su lino/ oil on linen

Nelle sue tele,  gli scorci e le vedute da cartolina di Venezia diventano soggetti vorticosi e inquieti; Piazza San Marco, la Chiesa della Salute emergono dai  generosi impasti di colore e si trasfigurano a colpi di pennello e spatola.

Di New York, e soprattutto, dell’isola di Manhattan, Simon racconta la vivace quotidianità, tra le strade. Immerso nella folla di Times Square, Gaon enfatizza il suo amore per l’umanità, espressa nella moltitudine, l’energia profonda che gli comunica il caos, il denso di intrecci di vite e di storie.

Simon Gaon, Fishmarket at Chinatown
Simon Gaon, Fishmarket at Chinatown

Infaticabile ed energico, Simon dipinge tra lo smog e le luci vibranti, dalle rive dei canali, dai ponti: gli scorci suggestivi, i volti dei passanti, i ritratti e i volti carnevaleschi si infiammano, grazie alla sua materia pittorica. Ogni figura è unica e nasce da corposi impasti di pigmenti, portati sulla tela con pennello, spatole e dita,  senza esitazioni, con gesti istintivi.

Secondo il curatore Marcello Chinca Hosch «il rappresentabile per Simon è sempre una questione cruciale. Ogni angolo della Terra, ogni volto, ogni sembiante, che sia umano o animale, ha per lui la medesima portanza teleologica, la sua funzione nel Creato,  ogni forma vivente, per assorbita che sia dentro il dramma del vivere, s’impone al dunque come punto degno della Creazione, punto di sutura della sua incompiutezza»

Simon Gaon, Max Well at the Hudson
Simon Gaon, Max Well at the Hudson

Proprio dal suo amore per la strada e la sua devozione alla pittura dal vivo  prende vita il movimento degli Street painters nel 1977, un gruppo di otto artisti (Tad Day, Ronald De Nota, Jessie Benton-Evans, Simon Gaon, Don Gray, Myron R. Heise, Kenneth McIndoe, e Philip L. Sherrod) votati alla pittura on the road, a caccia di soggetti, tra le strade di New York.

Il confronto prosegue tra la Venezia, città dove sorge il primo Ghetto della storia, di cui si celebra il Cinquecentenario quest’anno, accanto alla metropoli dove vive la più grande comunità ebraica, fuori Israele; porta del Mediterraneo la prima e porto dell’Atlantico la seconda, entrambe importanti centri finanziari, crocevia di scambi di merci, persone, culture.

Simon Gaon, Times Square  -  July 4 , 1977, 60x50 ca
Simon Gaon, Times Square – July 4 , 1977, 60×50 ca

Anche quella di Simon è, come per molti newyorkesi, una storia migrazioni e di viaggi. Nasce a Manhattan, da una famiglia ebrea originaria dell’Uzbekistan e dal 1962 è in viaggio per l’Europa, grazie ad una borsa di studio: prima in Olanda ad Haarlem, poi Amburgo, Amsterdam, Parigi e infine nella sua amata Venezia, dove vive per un anno, assieme al primo maestro e mentore Arthur Bressler (1927–1975). Il suo stile pittorico, già fortemente plastico e materico, diviene così debitore della lezione dei Fauve, dell’Espressionismo tedesco, Chaïm Soutine e Marc Chagall nei suoi intensi ritratti di rabbini e Lubavitch. Intrattiene una fitta corrispondenza con l’anziano Oskar Kokoschka, ammira Vincent Van Gogh e guarda a William Turner, come grande maestro del passato, a cui rende omaggio in diverse opere.

Informazioni utili

Like a wave. Simon Gaon in action

Andrea Tardini gallery

Giudecca, 282

30133 Venezia

041.0991079

stampa@ andreatardinigallery.com

info@andreatardinigallery.com

www.andreatardinigallery.com

Orari: da martedì a domenica dalle 15 alle 20

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