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Medardo Rosso in America. Lo scultore della luce in mostra a St Louis

Medardo Rosso Medardo Rosso, Enfant Juif, bambino ebreo. 1892-1894, gesso rivestito di cera. Amedeo Porro Fine Arts SA. Lugano/London.
Medardo Rosso
Medardo Rosso, Aetas Aurea (Golden Age), 1885-1884. Cera con supporto di gesso. Collezione PCC Nasher Sculpture Center, Dallas

La Fondazione Pulitzer di St Louis dedica allo scultore che fece della luce il suo mantra la più grande retrospettiva degli ultimi cinquant’anni.  ArtsLife ha intervistato Sharon Hecker, che ha curato la mostra insieme a Tamara H. Schenkenberg

Medardo Rosso (1859-1928), considerato uno dei padri della scultura moderna, è da sempre conosciuto nella cerchia degli artisti e degli studiosi più che dal pubblico, ma recentemente è in atto una riscoperta e il suo mercato è in ascesa, come testimoniato anche da un’asta di Sotheby’s in cui una versione del suo Enfant Juif, bambino ebreo, è stata battuta a 387 mila euro, da una base di partenza di 148-122 mila euro.  Umberto Boccioni, che nel Manifesto del Movimento Futurista lo descrive come “il solo grande scultore moderno che abbia tentato di aprire alla scultura un campo più vasto…”, lo adorava e invano aveva tentato di coinvolgerlo nel Futurismo. Rosso era un individualista, che non si allineava con nessuno.

Medardo Rosso
Medardo Rosso, Enfant Juif, bambino ebreo. 1892-1894, cera con supporto di gesso. Amedeo Porro Fine Arts SA. Lugano/London
Medardo Rosso
Autoritratto di Medardo Rosso

Difficile persino da inquadrare nel contesto artistico del suo tempo. «Porre la sua opera tra scapigliatura, realismo, verismo, impressionismo e simbolismo è corretto, ma parliamo di un artista che sfugge comunque a qualsiasi catalogazione», sottolinea Sharon Hecker, massima esperta dello scultore, che studia da oltre vent’anni, e curatrice della mostra, insieme a Tamara H. Schenkenberg. È certo tuttavia che sia stato un grande anticipatore, con intuizioni estremamente moderne e attuali.

Nello studio di Parigi Rosso organizzava serate a base di champagne durante le quali fondeva da solo i suoi lavori, sotto gli occhi degli invitati. Operazione che di solito pochissimi artisti intraprendevano in proprio: si trattava di vere e proprie performance dal vivo, 50 anni prima di Jackson Pollock. Bohémien ribelle alle convenzioni e culturalmente anarchico, da Torino, sua città natale, era approdato a Milano dove aveva frequentato l’Accademia di Brera e gli ambienti della Scapigliatura. Da qui, grazie all’amicizia con Felice Cameroni, giornalista e primo traduttore di Émile Zola in Italia, si era trasferito nella capitale francese nel 1889, all’inseguimento di una difficile affermazione artistica, ostacolata anche dal suo carattere complicato.

Ben inserito nell’élite artistica e intellettuale del momento (Zola  accetta di dire che è il proprietario di una sua opera), è in contatto anche con il grande Auguste Rodin, il cui Monumento a Balzac ha molto più di qualcosa che ricorda lo stile di Medardo Rosso… ma è «Un debito che Rodin non riconoscerà mai…». Un episodio causa di grande dispiacere per Rosso. Soffuse di luce, quasi dissolte, le sue sculture raccontano un nuovo approccio alla scultura. Da sempre l’artista si proclama uno scultore della luce: l’avvento dell’energia elettrica lo affascina e probabilmente cambia la sua percezione degli soggetti, per esempio nella Rieuse, in cui ritrae, immaginandola forse illuminata dal basso, la cantante Yvette Guilbert (musa anche di Henri de Toulouse-Lautrec).

Medardo Rosso
Medardo Rosso, Enfant Malade, bronzo, 1893-1895, Galleria d’Arte Moderna di Milano. Come di molte altre opere ne esiste una versione in cera, dai tratti ancora più velati.

Le sue opere sono in tutto una cinquantina, ma Rosso amava lavorare con le serie e i singoli soggetti vengono fusi a più riprese, con varianti e sperimentazioni, lasciando le tracce di fusione persino, fotografati ed elaborati iconograficamente. Disegni e fotografie – mezzo espressivo che lo coinvolge e lo affascina – sono l’altro aspetto della sua (grande) creatività. Rosso è geniale, colto, sensibile nel cogliere le emozioni, generoso con gli amici fino a contrarre debiti, ottimo cuoco – come riportato in un articolo del tempo – e persino discreto cantante, ma per nulla pragmatico.

Medardo Rosso
Etha Fles, amante e grande patrona di Medardo Rosso, ritratta al pianoforte nel suo appartamento, circondata da sculture dell’artista.

A questo sopperisce la sua amante e patrona, l’artista olandese Etha Fles (1857-1948): è lei che ne promuove la carriera, finanzia i cataloghi e porta le sue opere in Olanda, in Austria, a Londra, in Germania. In Italia, con i musei, adotta la politica “compri uno e ricevi quattro”: a fronte di un acquisto regalava quattro opere. Medardo esegue la sua ultima scultura, nel 1906: Ecce Puer, che Etha Fles definisce “una visione di purezza in un mondo banale”. Rientrato in Italia dopo 26 anni in Francia, l’artista trascorre gli ultimi anni di vita a Milano, dove vive in una dépendance del Grand Hotel et de Milan. Alla sua morte il figlio Francesco, avuto dalla moglie Giuditta Pozzi, si impegna per far conoscere le opere del padre. Una missione oggi portata avanti dalla pronipote Danila Marsure con l’archivio e il Museo Medardo Rosso di Barzio (Lecco).

Negli spazi essenziali della Pulitzer Arts Foundation, progettati dall’architetto giapponese Tadao Andō, vengono proposte più di 100 opere di Medardo, con prestiti da importanti collezioni private e da musei: fotografie, disegni e sculture, alcune mai uscite dall’Italia. «Questo grazie anche al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, che sta facendo molto per facilitare la circolazione delle opere», specifica la dottoressa Hecker.

Pulitzer Arts Foundation - Medardo Rosso
Watercourt. Una visuale della Pulitzer Arts Foundation a Saint Louis, aperta nel 2001 e progettata dall’architetto giapponese Tadao Andō, che ha saputo sfruttare l’uso dinamico della luce e la sua interazione con lo spazio.
Pulitzer Arts Foundation - Medardo Rosso
L’entrata della Pulitzer Arts Foundation di Saint Louis della famiglia fondatrice dell’omonimo premio che ospita una vasta gamma di esposizioni temporanee, come quella in corso dedicata allo scultore italiano Medardo Rosso (1858- 1928).

L’allestimento, senza una suddivisione tematica, si avvale soprattutto della luce naturale e solo in alcune sezioni del gioco di luci studiato dal famoso Lighting Designer George Sexton. Per garantire un’esperienza emozionale pura, secondo le convinzioni della padrona di casa Emily Rauh Pulitzer, non ci sono didascalie. «Un artista continua a vivere soprattutto nell’interpretazione dei contemporanei», sottolinea Sharon Hecker. Un’occasione per conoscere come mai prima d’ora le opere di Medardo Rosso, plasmate per vivere di luce e d’ombra.

Medardo Rosso
Un autoritratto di Medardo Rosso, posteriore al 1901, nel suo studio parigino di Boulevard des Batignolles, all’altezza dei numeri civici 98/100, dove ora si trova uno studio di arti marziali.
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Rieuse (Donna che ride), conosciuta come Petite rieuse, cantante del cabaret parigino Collezione PCC
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Medardo Rosso. Aetas Aurea (Età d’Oro). Collezione privata. © Carly Ann Faye
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Medardo Rosso. Madame X. Fotografia. L’artista fotografò questa testa, del 1896 circa, considerata uno dei suoi capolavori, lasciandola appena intravedere. Collezione privata. © Carly Ann Faye.
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Medardo Rosso, Ecce Puer, bronzo È l’ultima scultura dell’artista, realizzata nel 1906. Collezione privata. © Robert Pettus
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Medardo Rosso, Carne altrui, 1883-1884, in bronzo, realizzato durante gli anni trascorsi a Milano. Collezione PCC
Medardo Rosso
Medardo Rosso, Bookmaker, 1894, bronzo. Galleria d’Arte Moderna, Milano
Medardo Rosso
Medardo Rosso, Une Conversation, 1892-99, gesso. Museo Medardo Rosso di Barzio. Un gruppo che comprende due donne e un uomo: l’artista lasciando i volti senza lineamenti li fa “parlare” attraverso il linguaggio del corpo.
Medardo Rosso
Medardo Rosso, paesaggio a matita su carta. Museo Medardo Rosso
Medardo Rosso
Medardo Rosso. Due figure nella strada, matita su carta grigia (una busta). Museo Medardo Rosso.
Medardo Rosso
Effetto al Cafè Roche. Inchiostro su carta. Collezione privata, Svizzera.

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INFORMAZIONI UTILI

Medardo Rosso: Experiments in Light and Form 
Pulitzer Arts Foundation,
Saint Louis, Usa,
fino al 13 maggio 2017.
www.pulitzerarts.org

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