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I 5 anni del MOCAK di Cracovia. Progetto culturale di rinascita di una nazione intera

Il MOCAK di Cracovia Il MOCAK di Cracovia
Il MOCAK di Cracovia
Il MOCAK di Cracovia

di Paolo Manazza

Duemila opere, oltre ottomila metri quadrati di superficie espositiva, centoquaranta artisti di caratura internazionale rappresentanti tutta l’arte contemporanea internazionale. Un acronimo condensa tutto: MOCAK, Museo di Arte Contemporanea di Cracovia. Sorto giusto cinque anni fa nell’area della ex Fabbrica Schindler. Un progetto a firma italiana -Claudo Nardi- in equilibrio tra futuro e memoria. L’architetto tenendo fede al contesto urbanistico preesistente ha recuperato e riprogettato una parte degli edifici della struttura, accompagnandoli da un nuovo edificio in stile neomoderno. Il tipico tetto a dente ora domina visivamente su tutta la struttura. Una quinta in cemento, crudo, industriale, alta dieci metri fa da manifesto e da cerniera tra la via e la successione sinuosa di percorsi e padiglioni espositivi. Un complesso di edifici di dimensioni e funzioni diverse che insieme creano una struttura di un piccolo villaggio.

Il MOCAK di Cracovia
Daniel Spoerri

Edificio A. Livello 0: tavole apparecchiate ribaltate in verticale di Daniel Spoerri (1930). Assemblaggi di fotografie e “occhi d’artista” del polacco Jaroslaw Kozlowski (1945). Due grandi mostre inaugurate il 21 ottobre scorso che proseguiranno fino al prossimo 4 aprile. Doppia grandeur espositiva come da tradizione del museo. Ogni stagione il MOCAK -infatti- organizza due temporanee che indagano temi riguardanti l’arte in relazione ad altre aree sociali importanti quali la storia, la politica, l’economia. Sensations of Reality and Conceptual Practices 1965–1980, illustra la prima serie di lavori di Kozlowski, espressione personali dell’artista col proprio contesto storico-politico. Disegni, fotografie, dipinti e installazioni alludono alla sorveglianza onnipresente della Polonia comunista. Costante sensazione di essere osservati. Ansia conseguente alla censura. L’artista riflette sul fenomeno del linguaggio come mezzo di comunicazione selezionando parole calzanti che fanno in modo di alterare il modo di percepire lo spazio. Accanto si muove il fenomeno Spoerri, artista rumeno naturalizzato svizzero, creatore dell’Eat Art nel 1967, con la quale avviò una riflessione critica sui principi fondamentali della nutrizione. In mostra si alternano i celebri tableaux-piègese, “quadri trappola” ottenuti da assemblaggi di oggetti di uso quotidiano incollati a supporti e ribaltati nell’orientamento. Composizioni casuali di residui di cibo e stoviglie usate, intrappolati nella resina e disposti in verticale. Come quadri. Produttori di quell’angoscia esistenziale legata alla transitorietà. Fino alla primavera ventura è possibile visitare The Sea -come il mare ha ispirato artisti contemporanei polacchi- all’Alfa Gallery e Grenzsituationen -“situazione limite”, concetto introdotto da Karl Jaspers nel secolo scorso su cui verte il tema della collettiva- alla Beta Gallery (Edificio B).

Il MOCAK di Cracovia
Il MOCAK di Cracovia

Completano l’Edificio A, la Collezione permanente del MOCAK, la libreria artistica, una caffetteria e un’aula audiovisiva dove si svolgono incontri, presentazioni e conferenze. L’Edificio B, oltre la già citata Beta Gallery, presenta la Biblioteca del MOCAK insieme alla biblioteca privata dell’eccellente storico e critico d’arte Mieczyslaw Porebski. I libri si susseguono ai quadri di pittori del Gruppo di Cracovia, in gran parte amici di Porebski. Due biblioteche, quindi, a cui si aggiungono laboratori, progetti, incontri e una casa editrice. Un’ampia offerta educativa con l’obbiettivo primario di aprire nuovi orizzonti ai suoi visitatori. Il Museo inteso come istituzione dedito alla crescita culturale. Far conoscere l’arte contemporanea a un pubblico più vasto possibile. Ogni anni il MOCAK organizza quindici mostre temporanee. In cinque anni il Museo ha organizzato oltre cento esposizioni di gruppo e individuali. Un nuovo riuscito capitolo nella vita culturale della città. Dalla riqualificazione e rivitalizzazione del distretto industriale di Zablocie, un seme per la rinascita culturale e sociale di una nazione intera.

Tutte le informazioni: https://en.mocak.pl/exhibitions

Il MOCAK di Cracovia
Tramonto a Cracovia (foto dal nostro inviato © ArtsLife)
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L’artista polacco Krzysztof M. Bednarski (1953) davanti a una sua grande opera del 1998 esposta al Mocak di Cracovia. Bednarski è stato molto amico di Mario Schifano e tutt’ora vive tra Roma e Varsavia
Il MOCAK di Cracovia
Una veduta notturna di una bellissima piazza a Cracovia. Cittadina splendida, da visitare!

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