Ogni anno puntualmente il Calendario Epson, un pezzo da collezione in tiratura limitata (sono solo 800 copie numerate), va a ruba. A firmarlo, a cominciare dalla prima edizione del 2001, è sempre stato un fotografo di fama, da Giorgio Lotti a Franco Fontana, da Mimmo Iodice a Maurizio Galimberti, da Luca Campigotto a Francesco Radino. Ed Epson con competenza e sapienza ci mette anche la cura artigianale di ogni singola immagine, prodotta con stampanti, carte fine art e inchiostri.
Il Calendario 2017 quest’anno scruta gli spazi infiniti dell’orizzonte e sviluppa il racconto emozionante di Andrea Pistolesi, realizzato in 12 scatti e intitolato Senza Confini.
Viaggiatore che fotografa più che fotografo che viaggia, Andrea Pistolesi ha girato il mondo con il suo obiettivo per realizzare reportage geografici e sociali ed è uno degli autori più noti nel mondo delle riviste di turismo di qualità. All’avanguardia nell’uso delle tecnologie digitali, nel 1998 ha pubblicato il libro “Back in Town” dedicato alle prime sperimentazioni ed è uno dei sostenitori più convinti della stampa fine art digitale. Il suo vasto archivio di immagini ha prodotto tantissimi libri dei quali sei sono il frutto del suo studio approfondito sulle maggiori religioni del pianeta.
La tua conoscenza del mondo passa attraverso una moltitudine di viaggi. Quando sei stato chiamato da Epson qual è stata la tua prima impressione e come hai concepito la serie da pubblicare?
È stata una piacevole sorpresa. E ho pensato subito di concentrarmi sul paesaggio, come idea iniziale per il calendario cercando le ultime zone non umanizzate del pianeta.
Hai scelto solo luoghi mozzafiato in aree geografiche ai confini del mondo, irraggiungibili e talmente grandiosi da suscitare emozioni struggenti?
Senza confini comprende certamente luoghi che possono essere considerati borderline rispetto all’umanità ma la serie include, la costa atlantica irlandese e il Ciad, i parchi della Monument Valley in Arizona con quelle highway lunghissime che sembrano strade interminabili e vanno diritte verso un’orizzonte senza fine, il Rio delle Amazzoni ma anche il nostro Salento.
Il risultato è una sequenza di panoramiche che attirano e incatenano lo sguardo. L’editing è profondo e attento ma quanto conta il formato delle immagini?
La scelta del formato panoramico è stato prima creato su pellicola nel formato della Hasselblad Xpan e poi in digitale con la tecnica della fusione di più immagini. La selezione, iniziata da 120 scatti è arrivata alle 12 immagini finali, dopo un editing che ha preso in esame vari elementi come contenuto, coerenza, taglio e gusto personale.
La tua collaborazione con Epson vanta anni di storia e ora sfocia nella realizzazione del Calendario del 2017.
Lavoro con Epson da prima del 2000 con ottima soddisfazione. E quest’anno, per la prima volta, esce il mio libro Calendario Epson 2017, il racconto dettagliato del processo di creazione e di sviluppo di questo calendario e sarà disponibile in versione elettronica e stampa on demand
